
(AGENPARL) – ven 22 settembre 2023 *COMUNICATO STAMPA*
*Aziende e Istituzioni discutono di certificazione di genere*
*”Un importante strumento per la reputazione aziendale”*
“Lo strumento della certificazione della parità di genere è importante
quando l’azienda comprende l’importanza della sua applicazione. Non è
obbligatoria ma dà l’agevolazione al datore di lavoro di partecipare a dei
bandi nazionali ed europei ed avere dei punteggi superiori. Auspichiamo un
cambio culturale nel nostro Paese, che non ci debba essere un’imposizione
da parte del legislatore per far cambiare la cultura. Per questo non amo
parlare di “quote rosa” ma di quote di genere. La legge sulle quote di
genere è stata una sconfitta sia per gli uomini che per le donne”. Lo ha
detto nel suo intervento Anna Maria Gandolfi, consigliera regionale per la
Parità della regione Lombardia, all’evento “L’opportunità delle pari
opportunità”, stamane a Milano alla Fondazione Stelline, organizzato da
4shiva. Un incontro importante per “il confronto rispetto alle attività
portate avanti dalle consigliere delle Pari Opportunità. In Italia – ha
sottolineato Sonia Alvisi, consigliera regionale per la Parità in Emilia
Romagna – la metà delle donne non lavora ma molte delle donne sono
altamente scolarizzate e hanno spesso risultati scolastici più importanti
rispetto ai maschi. E’ come se si investisse su degli atleti di talento per
poi non farli giocare. Il nostro Paese deve abbattere il divario di genere
sul lavoro. Abbattere questo divario fa bene alle donne e all’Italia”. Una
visione ottimistica non condivisa invece da Anna Limpido, consigliera
regionale per la Parità della regione Friuli Venezia Giulia che nel suo
intervento parla di risultati ben lontani da quelli sperati: “Oggi su “Il
Piccolo” – ha raccontato – leggo che il 22% delle donne guidano le aziende
in Italia. Potremo parlare di parità di genere solo quando avremo raggiunto
il 50%”. Una parità che può e deve essere raggiunta, per questo Ivana
Pipponzi, consigliera regionale per la Parità della regione Basilicata si è
soffermata sull’importanza del rapporto biennale sulla situazione del
personale: “Un documento prezioso a cui sono tenute obbligatoriamente a
redigerlo le aziende pubbliche e private, con oltre 50 dipendenti. La
pubblicazione di questo rapporto ha come obiettivo sensibilizzare e
consolidare una cultura della parità, vista non solo sotto l’aspetto
dell’equità sociale ma anche come motore di crescita. Serve sia per far
emergere discriminazioni sul posto di lavoro ma anche ad indurre le imprese
a riconsiderare le loro politiche aziendali e così a migliorare la loro
reputazione e immagine aziendale”. In questa veste le consigliere della
Parità di genere sono come un pubblico ufficiale che verifica eventuali
condotte discriminatorie delle aziende, perché non è solo un discorso
economico e di sgravi contributivi, ma di reputazione aziendale che passa
attraverso un cambio culturale radicale.
Ufficio stampa
Erika Letizia Anna Ciancio