
(AGENPARL) – mer 20 settembre 2023 Buonasera,
scusandomi del ritardo con cui sono a diffondere il materiale, inoltro la
cartella stampa della mostra *Drawing Everyday. **Diario visivo di Stefano
Chiassai,* a cura di Valentina Gensini, in programma al MAD dal 21
settembre al 12 novembre 2023. Da questo link è possibile scaricare una
selezione di foto dell’allestimento in alta risoluzione:
https://we.tl/t-AYNCWyOtck.
Un saluto e grazie,
Ludovica Zarrilli
Comunicato stampa
*Drawing Everyday*
*Diario visivo di Stefano Chiassai*
*A cura di Valentina Gensini*
21 settembre – 12 novembre 2023
MAD Murate Art District – Firenze
*Firenze, 20 settembre 2023* – È la parola come elemento grafico il segno
da cui parte *“Drawing Everyday. Diario visivo di Stefano Chiassai”*,
mostra curata da Valentina Gensini e organizzata da MUS.E in collaborazione
con ADI Toscana che verrà proposta a Firenze, negli spazi di MAD Murate Art
District dal *21 settembre al 12 novembre 2023.*
Il percorso espositivo presentato da *MAD Murate Art District* propone una
selezione di disegni inediti realizzati da Chiassai tra il 2022 e il 2023,
accompagnati da alcuni pezzi del biennio 2020-2021. Dopo la mostra milanese
“Stefano Chiassai. Oltre il lockdown. Disegni, tessuti, colori” – esposta
presso ADI Design Museum di Milano nel 2023 -, e la mostra “Diario di un
Lockdown” presentata ad Arezzo nel 2022, il progetto inedito* “Drawing
Everyday. Diario visivo di Stefano Chiassai”* viene proposto al MAD,
specificamente pensato e progettato per le sale Laura Orvieto, Ketty La
Rocca e il Semiottagono del Complesso delle Murate.
Disegni, tessuti, pregiati arazzi e oggetti di design mettono in scena
parole, geometrie, pattern, figure, riattivando una memoria collettiva e
condivisa che racchiude i principali avvenimenti dal 2021 al 2023
attraverso un progetto site specific di materiali inediti. Una suggestiva
fusione di linguaggi rispondente all’eclettica creatività di Chiassai, che
concretizza in un trionfo cromatico il dialogo tra il passato storico della
città di Firenze, intensamente legato alla progettazione artistica di
arazzi, e l’arte contemporanea.
“*Murate Art District torna a coinvolgere il pubblico con un progetto
interdisciplinare* – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura*
Alessia Bettini* – *che mette al centro le suggestioni visive di Chiassai
per offrire uno spaccato degli ultimi anni e del vissuto collettivo che ha
caratterizzato un periodo complesso. Una nuova conferma del ruolo ormai
riconosciuto di Mad come centro di produzione artistica e laboratorio per
artisti nazionali e internazionali che entrano a far parte della comunità
cittadina in modo attivo e importante*”.
“*Nel 2022 MAD Murate Art District ha ospitato 59 diversi progetti di
residenza, con il coinvolgimento di 253 artisti, di cui 183 artisti senior
e 70 artisti in formazione, con +100% di programmi rispetto al 2021 *– ha
spiegato *Valentina Gensini*, direttrice artistica di MAD Murate Art
District e curatrice della mostra – *Il 2023 ha già visto nel primo
semestre dati interessanti e ulteriormente in crescita, con 157 artisti di
cui 56 artisti senior e 101 artisti in formazione, articolati in 28 diversi
programmi di residenza. Le partnership con il territorio, vedono MAD
proporre un nuovo modello di residenza diffusa, strutturata sul rapporto
che gli artisti creano con la comunità cittadina, con attenzione ai target
più diversi di pubblico, e allo stesso tempo con partnership internazionali
di grande rilievo. Già con l’artista serba Ana Vujovic avevamo sperimentato
una residenza in stretta relazione con alcune realtà produttive di
eccellenza, come cartiere Rossi e Antico Setificio Fiorentino. Con Stefano
Chiassai MAD torna ad aprirsi ad una interdisciplinarietà che contempla
disegno, arazzi, design e la straordinaria collaborazione con la
manifattura Bonotto.*”
“*Negli anni ’80 Giulio Carlo Argan parlava di crisi del design. Nel 2009
Umberto Eco e Vittorio Gregotti si sono confrontati sulla fine del design.
Intanto Il Design come l’Universo si è espanso, le categorie si sono
moltiplicate adattandosi alle innovazioni tecnologiche e alle
trasformazioni sociali. Oggi, in questa occasione possiamo parlare di
Design Art, l’area di intersezione tra Arte e Design, dove insieme a
Stefano Chiassai hanno sconfinato artisti e designer *– ha detto *Perla
Gianni Falvo*, Presidente ADI Toscana -. *Ma si tratta di una sorta di
ritorno alle origini, almeno a una parte: le Arts and Crafts di William
Morris. Anche quella produzione è fatta di tappeti, tessuti, mobili. Nasce
come anti-industriale, infatti nella stessa epoca Louis Sullivan afferma
che la forma segue la funzione, ma lo stesso Morris crea delle decorazioni
standardizzate adatte a essere prodotte in serie… il dibattito sulla natura
del design prosegue nel tempo con il contributo di personaggi illustri ed è
arricchito dalle visioni di altre discipline. ADI agisce nel sistema
design, rappresentando scenari, ruoli e linguaggi -calati nel contesto
sociale, politico, tecnologico, economico- promuovendo azioni e riflessioni
sul fenomeno del design e sulla sua evoluzione. Questa mostra ci offre una
ulteriore occasione di approfondimento sull’identità e sulla funzione del
design*”.
“*Disegnare è sempre stata una mia grande passione e “disegnare ogni
giorno” è un desiderio che ho scoperto nel periodo del lockdown, diventando
una pratica abituale* – spiega *Stefano Chiassai* – *Da qui il titolo della
mostra al MAD Murate Art District, che fa riferimento alla meticolosità
attraverso cui quotidianamente per quattro ore, la mattina dalle 5 alle 9,
mi dedico alla traduzione in disegni di notizie e avvenimenti che succedono
nel mondo e che rapiscono la mia attenzione. La mia esperienza di stilista
e la mia conoscenza delle tecniche di lavorazione dei tessuti mi ha portato
a trasformare diversi disegni della mostra in arazzi, tappeti, oggetti di
design, tessuti Jacquard che ho poi trasformato in capi di abbigliamento. I
miei disegni – un po’ per esorcizzare le tante cattive notizie che
riempiono le pagine dei quotidiani – diventano personaggi fuori della
realtà, fiori, piante, folletti, parole che parlano di vita, sogno, futuro,
amore, fratellanza, diritti umani, in un’esplosione di colori che trasmette
gioia e positività, come un inno a un mondo migliore*”.
Al centro del lavoro di *Stefano Chiassai*, la pratica quotidiana del
disegno a pennarello che non ammette errori o revisioni, una disciplina
sistematica e un metodo di rielaborazione delle vicende globali, così come
arrivano sulle nostre scrivanie e nelle nostre case attraverso la scrittura
giornalistica dei quotidiani. Chiassai rielabora tutto con toni ironici dal
sapore popolare, che traducono la percezione collettiva della storia
presente. Le vicende più crude legate alla politica internazionale, alla
guerra, a drammatiche urgenze ambientali o climatiche, lasciano talvolta
spazio alla cronaca più alta (l’arresto di *Matteo Messina Denaro* così
come *la morte di Papa Benedetto XVI)*, fino a vicende legate a tutta la
cittadinanza (l’arrivo della Primavera, le vittorie calcistiche) e
personali, come il disegno dedicato all’amico Giovanni Bonotto.
Pensieri, frammenti di vita, riflessioni sospese tra il silenzio e
l’inquietudine della quotidianità, sono raccolti in linee e colori vivaci
che costruiscono un diario quotidiano di rispecchiamento: traduzione in
immagini delle prima pagine, la complessa e dolorosa storia contemporanea a
livello globale, ma anche le piccole gioie nazionali come le vicissitudini
calcistiche, tanto amate dagli italiani, o le Olimpiadi ma anche l’opening
alla Biennale di Venezia. Scritti e parole si insinuano nel testo visivo
come a ricalcare il vocabolario della condivisione collettiva dei grandi
avvenimenti: parole sensazionalistiche, emotive, grandiose che traducono la
fibrillazione della notizia appena uscita, così come le chiacchiere da bar
alla lettura dei quotidiani.
In concomitanza con la mostra, *il 5 ottobre,* verranno presentati al MAD
tre arazzi appositamente realizzati a telaio jacquard dalla pregiata
manifattura Bonotto su disegno di Stefano Chiassai. I tre arazzi – esposti
al pubblico in occasione della *Florence Art Week*, palinsesto di
appuntamenti promosso dal Comune di Firenze e dedicato all’arte
contemporanea che si svolge a Firenze dal 28 settembre all’8 ottobre –
rappresentano tre diversi soggetti: la *solidarietà con i drammi delle
donne iraniane*, rappresentate da Chiassai in manifestazione per i loro
diritti, in un contrastato bianco e nero; *il dramma della guerra in
Ucraina*, con i bombardamenti che da mesi affliggono la popolazione civile,
in costante richiesta di aiuto; infine il vitalismo personale di Stefano
Chiassai, che reagisce ai drammi della storia con una esplosione di
energia, invitando il pubblico a non arrendersi e a mantenere uno sguardo
da bambini. *Gli arazzi saranno presentati il 5 ottobre alle 17.30, con un
talk tenuto da Stefano Chiassai, Perla Gianni (ADI) e Giovanni Bonotto
(Manifattura Bonotto), dedicato al design e alla tecnica dell’arazzo,
seguito dall’apertura della nuova sala espositiva. La sala resterà aperta
dal 5 all’8 ottobre dalle 14.30 alle 19.30. Domenica 8 solo su prenotazione
alle ore 10:00 e alle ore 11:30*.
*Stefano Chiassai *si forma all’Istituto Statale d’Arte di Firenze. Nel
1980 crea il suo marchio “STEFANO CHIASSAI” e qualche anno dopo, nel 1985
fonda la “SCS Studio Chiassai”. Nel 1987 la sua idea di moda rappresenta lo
stile italiano alla Biennale Giovanile di Barcellona. Dal 1988 al 2000 al
Polimoda di Firenze assume l’incarico di docente e insegna “Menswear
Fashion Design”. Dal 1994, dopo la chiusura del suo marchio, il lavoro
dello Studio si è concentrato sulle consulenze stilistiche e di tendenza
per numerosi brand. Il lavoro di Chiassai si radica nel settore del lusso
con progetti dal forte imprinting urban. Dall’inizio degli anni 2000
disegna diverse linee menswear a livello internazionale. Un dialogo fondato
su un’estetica volta a conciliare tradizione artigianale e nuove
tecnologie. In particolare, dal 2009, con il supporto del suo team, è il
designer della linea di abbigliamento “Fendi Uomo”. La fashion research è
sempre stata centrale nel suo modus operandi. Nel tempo ha collezionato
20.000 capi vintage, che oggi sono custoditi presso: “TheCube Archive”, un
esclusivo archivio legato a doppio filo con l’universo fashion. Ad
affiancare le innumerevoli attività di Chiassai anche quella editoriale:
nel 2016 pubblica Caosordinato (Nuova Libra): nel 2018 Ritmoemotivo (Nuova
Libra); nel 2020 BlueTailoring (Silvana Editoriale); nel 2021 Diario di un
lockdown: 8 marzo 2020-31 agosto 2021 (Silvana Editoriale).
*MAD Murate Art District *è un centro civico di ricerca, produzione
artistica e scambi internazionali, ospitato negli spazi restaurati deII’ex
carcere cittadino delle Murate e gestito dall’Associazione MUS.E. A partire
da marzo del 2014 propone mostre, incontri, approfondimenti critici,
performance, workshop e progetti di arte pubblica centrati sulle tematiche
e i linguaggi artistici del contemporaneo. Il taglio fortemente
interdisciplinare, sulla base del quale i progetti vengono selezionati e
prodotti, è orientato a coinvolgere attivamente la cittadinanza. Fin dalla
sua apertura, MAD ha concentrato le sue attività sulla produzione di opere
e performance, tramite la selezione di artisti nazionali e internazionali
chiamati a svolgere periodi di ricerca dedicati a progetti specifici, con
un’attenzione particolare al contesto sociale e alla memoria storica di
questo luogo unico che annovera tra i suoi spazi anche la sezione del
cosiddetto Carcere Duro, l’area di detenzione più severa della prigione
otto-novecentesca, dove furono rinchiusi, tra gli altri, Carlo Ludovico
Ragghianti, Carlo Levi e Gaetano Salvemini. Il luogo resta nel cuore di
Firenze come documento vivo e tangibile, testimonianza di coloro che hanno
vissuto in prima persona questo capitolo della storia.
*Ludovica V. Zarrilli*
*Tabloid società cooperativa*
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