
(AGENPARL) – lun 18 settembre 2023 *INFORTUNI IN AGRICOLTURA, IN PUGLIA DATI IN AUMENTO NEI PRIMI 7 MESI DEL
2023. FLAI CGIL: IMPRESE NON INTERESSATE A LEGALITÀ, POCHE ADESIONE ALLA
RETE DEL LAVORO AGRICOLO DI QUALITÀ*
La Puglia è la quarta regione italiana per aumento percentuale di infortuni
sul lavoro in agricoltura nei primi sette mesi del 2023. Lo certifica
l’indagine curata dall’Ufficio Studi della Fondazione Metes, promosso dalla
Flai Cgil. Le denunce di infortunio in Puglia sono state 1.237, una media
di 6 al giorno, con un +4,8% rispetto al 2022.
“Nella questione più generale e drammatica della sicurezza sul lavoro in
Italia – commenta *Antonio Gagliardi,* segretario generale della Flai Cgil
di Puglia – quello primario si conferma uno dei più esposti a causa del
livello di sfruttamento ed elusione di ogni norma che caratterizza il
settore”. Pratica illegale che caratterizza tutto il territorio nazionale,
come certificano altri dati, quelli Dell’Ispettorato nazionale del Lavoro.
“Tra gennaio e giugno le percentuali di irregolarità sul totale delle
ispezioni in agricoltura – spiega Gagliardi – sono stato del 67,7% per
quanto riguarda la vigilanza lavoro, dell’84,4% per la vigilanza
previdenziale e addirittura del 94,1% per la vigilanza assicurativa. Non si
ha evidentemente alcun rispetto del lavoro, della persona, della tutela
della sua salute. E il numero delle ispezioni, a causa di personale non
adeguato alla gravità e diffusione del fenomeno”.
Nel 2022 i lavoratori del settore agricolo interessati da irregolarità in
tutto il Paese sono stati 7.174, di questi 2.195 scoperti a lavorare in
nero, in 758 casi si è proceduto a contestare sfruttamento e caporalato e
per 1.264 le violazioni hanno riguardato proprio i dispositivi di
sicurezza. “In un lavoro come quello agricolo, prevalentemente stagionale e
intermittente, il potere del ricatto padronale legato alla necessità di
percepire un reddito e maturare giornate necessarie per accedere a istituti
di sostegno al reddito – spiega Gagliardi – fa sì che per il lavoratore è
praticamente impossibile esigere dispositivi di sicurezza adeguati, quando
le stesse ore e il salario da contratto vengono elusi. Come categoria,