
(AGENPARL) – ven 15 settembre 2023 Reggio Emilia, 15 settembre 2023
L’apertura della caccia rinviata all’1 ottobre
Nuova delibera della Regione per adeguare il Calendario venatorio alla sentenza del Tar
che, nei giorni scorsi, ha accolto alcuni rilievi della Lac. Tutte le altre novità introdotte
La Provincia di Reggio Emilia ricorda che – con la Deliberazione della Giunta n° 1518 – la
Regione Emilia-Romagna ha improvvisamente modificato il Calendario venatorio,
rimandando all’1 ottobre l’apertura generale della caccia, a poche ore dalla data
normalmente prevista (la terza domenica di settembre).
Il provvedimento si è reso necessario per ottemperare alla sentenza del Tar dell’EmiliaRomagna n. 543 del 7 settembre scorso, con la quale i giudici amministrativi bolognesi
hanno accolto alcuni rilievi sollevati dalla Lega abolizione caccia.
La modifica più importante riguarda appunto la data di inizio generale della caccia quella che interessa sia la selvaggina stanziale sia la migratoria, tanto negli ambiti
territoriali di caccia (Atc) quanto nelle aziende faunistiche venatorie (Afv) – che
storicamente ha sempre coinciso con la terza domenica di settembre e che anche il
Calendario venatorio di quest’anno prevedeva inizialmente appunto per domenica 17
settembre.
In seguito alla sentenza del Tar e alla conseguente nuova delibera regionale, la stagione
di caccia quest’anno partirà dunque domenica 1 ottobre. Regione, Province e
associazioni venatorie si stanno prodigando nel dare la più ampia informazione, ma da
domenica il personale di vigilanza dovrà necessariamente essere impegnato nel far
rispettare questa novità.
Altra modifica riguarda la possibilità di fruire, dall’1 ottobre al 30 novembre, di una sola
giornata in più a scelta ogni settimana (contro le due originariamente previste) per la
caccia alla sola migratoria, da appostamento fisso o temporaneo.
A parziale consolazione dei cacciatori – che saranno presumibilmente contrariati da
queste novità – c’è da dire che sarà loro possibile continuare la cosiddetta caccia di
“preapertura” a corvidi, colombaccio e merlo fino a giovedì 28 settembre, secondo le
modalità già disposte dal Calendario venatorio, ovvero solo nelle giornate fisse di
giovedì e domenica, da appostamento, fino alle ore 13. Per il merlo, però, il prelievo è
consentito solo per un massimo di 3 giornate a cacciatore e con un carniere giornaliero
massimo di 5 capi. La caccia alla tortora, invece, quest’anno è definitivamente chiusa.
Nello stesso periodo, inoltre, continua ad applicarsi la caccia in deroga a storno e
piccione, con le modalità già individuate dalle norme specifiche.
Sarà inoltre possibile continuare l’addestramento dei cani da caccia fino a giovedì 28
settembre, tranne che nelle giornate di martedì e venerdì – sempre vietate – mentre per
le giornate di giovedì e domenica sarà possibile solo dopo le ore 13.
Tutti questi adeguamenti – informa la Regione – si sono resi necessari “per non incorrere
in responsabilità per danno erariale” informa la stessa Regione, precisando che ricorrerà
Reggio Emilia, 15 settembre 2023
in appello al Consiglio di Stato ed informando che “in attesa di approfondimenti, si è
deciso per il momento di non dare seguito alla richiesta di anticipare la chiusura della
caccia alle specie migratrici”. La Regione Emilia-Romagna, inoltre, ha avviato l’iter per
richiedere ad Ispra di poter prolungare il periodo di caccia alla selvaggina stanziale di
altri dieci giorni nel mese di dicembre: in caso di parere favorevole, saranno adottati
ulteriori provvedimenti in tal senso.