
(AGENPARL) – gio 14 settembre 2023 Giunta approva DDL semplificazione certificazioni sanitarie in ambito scolastico
Fanelli: “La Regione Basilicata intende perseguire l’obiettivo della semplificazione amministrativa in materia igienico-sanitaria abolendo l’obbligo di presentare certificati medici ormai ritenuti obsoleti”.
“Semplificazione in materia di certificazioni sanitarie a tutela della salute in ambito scolastico”. E’ il titolo del disegno di legge approvato dalla Giunta regionale su proposta del vicepresidente e assessore alla Salute e politiche della persona, Francesco Fanelli.
L’articolo 1 del Ddl stabilisce, in particolare, “l’abolizione dell’obbligo di presentazione di certificazione medica per assenza scolastica da più di cinque giorni” in tutto il territorio della regione Basilicata, di cui all’articolo 42 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1967, n. 1518.
L’obbligo di presentazione di certificazione permane nei seguenti casi: i certificati siano richiesti da misure di profilassi previste a livello nazionale o locale per esigenze di sanità pubblica; i soggetti richiedenti siano tenuti alla presentazione delle certificazioni stesse in altre regioni.
L’obiettivo che attraverso il disegno di legge la Direzione Salute e politiche della persona della Regione Basilicata intende raggiungere – spiega Fanelli – è di recepire, in primo luogo, le osservazioni contenute nel documento conclusivo licenziato il 19 febbraio 2006 dal gruppo di lavoro costituito con decreto del Ministro della salute 13 ottobre 2004 per la semplificazione delle procedure relativamente alle autorizzazioni, certificazioni ed idoneità sanitarie che, tra l’altro, affermano: “La presenza all’interno della normativa statale di norme e regolamenti stratificatesi nel tempo, da cui derivano procedure, come certificazioni o autorizzazioni, prive di documentata efficacia, genera un uso non ottimale delle risorse, una perdita di credibilità del sistema di prevenzione, oltre a una mancanza di impatto sui problemi di salute”, e che “questa certificazione comporta un onere notevole per la famiglia e una scarsa utilità in quanto le malattie infettive sono spesso contagiose in fase di incubazione, ma raramente quando il soggetto è convalescente”.