
(AGENPARL) – mer 13 settembre 2023 XXII RAPPORTO ANNUALE
Settembre 2023
Capitolo 1 – IL MERCATO DEL LAVORO
DOPO LA PANDEMIA
Contenuti della presentazione
Tra grande recupero e criticità persistenti. Sintesi dei principali indicatori sugli
occupati
Assicurati INPS. Tipologia di attività, quantità di lavoro, contribuzione complessiva
Il lavoro dipendente
a) Trend occupazionali e retributivi
b) Focus sul lavoro dipendente privato a tempo indeterminato
c) Grandi Dimissioni. Evidenze per l’Italia
Il lavoro autonomo
a) Il declino delle attività tradizionali (artigiani, commercianti, agricoli)
b) Il caso della Gestione Separata
Sintesi dei principali indicatori sugli occupati
Il tasso di occupazione è
attualmente al 61%,
massimo storico
I dipendenti permanenti
sono il driver di questo
andamento
Sintesi dei principali indicatori sugli occupati
Questi andamenti positivi non devono fare ritenere superati i noti problemi
strutturali del Paese:
• Confronto con l’Europa (Spagna 64%, Francia 68%, Germania 77%)
• Questione demografica
• Divario nord-sud (gap di 25 punti tra Sicilia e Calabria vs Lombardia e Veneto)
Assicurati INPS
Nel 2022 è aumentato
rispetto al 2019 sia il numero
di assicurati (26,2 milioni vs
25,4) sia il numero medio di
settimane lavorate (43,0 vs
42,9)
Sono cresciuti i dipendenti
privati e i lavoratori della
Gestione Separata
Dati annuali vs dati mensili
Assicurati INPS per posizione principale
Anno 2022, in milioni
Autonomi +
Gest. Sep.
Dipendenti
pubblici
Domestici
Operai agricoli Dipendenti
privati (esclusi
domestici e
op.agricoli)
Assicurati INPS
Rilevante la crescita dei contributi sociali complessivi (non solo IVS) che, al lordo delle
agevolazioni, sono risultati pari a 236,3 miliardi di euro (+9,3% sia rispetto al 2019 che
al 2021)
La determinante principale della crescita dei contributi sociali è stata l’aumento del
numero di assicurati (in parte hanno anche contribuito le variazioni reddituali)
Rapportando tale valore dei contributi sociali al complesso dei redditi e delle
retribuzioni imponibili, pari a 646,2 miliardi di euro, si determina il valore implicito
dell’aliquota contributiva generale del 2022 pari al 36,6%
Al netto delle agevolazioni, 24 miliardi di euro, il valore implicito dell’aliquota
contributiva è pari al 32,9%
Lavoro dipendente privato extra-agricolo
Totale dipendenti (scala di sinistra)
Dipendenti a tempo indeterminato nel settore privato (scala di destra)
Dalla seconda metà del 2018 la
crescita del lavoro dipendente si
sovrappone a quella dell’impiego
privato a tempo indeterminato.
La pandemia ha causato perdite di
posti di lavoro essenzialmente
nell’ambito del lavoro a termine
(mancate assunzioni, soprattutto di
lavoratori stagionali) mentre i
dipendenti a tempo indeterminato
hanno risentito solo della cassa
integrazione
Cassa integrazione guadagni
Beneficiari (scala di
sinistra)
Ore medie (scala di
destra)
Lo strumento della CIG è stato
fondamentale per arginare le
conseguenze economiche e sociali
della pandemia. Le imprese, di tutti i
settori e di tutte le dimensioni, vi
hanno fatto massicciamente ricorso.
Nel 2022 l’utilizzo effettivo della CIG
si è drasticamente ridimensionato.
9 11 1
9 11 1
9 11 1
Inizio 2023: 12 milioni di ore
utilizzate / 300mila beneficiari nel
Le Grandi Dimissioni
Fenomeno di «origine americana»
L’evidenza italiana è di un grande «reshuffle» vale a dire una aumentata mobilità in parte
dovuta al «congelamento» del periodo pandemico in parte dovuta a nuove opportunità, ma
sempre all’interno del mercato del lavoro
È importante sapere che quando si parla di CESSAZIONI di rapporti di lavoro, il quadro è
complesso. Infatti nel 2022 le cessazioni sono state 7,7 milioni di cui:
4,4 per naturale fine del contratto
2,1 per dimissioni
1,2 per altre cause (es. licenziamenti)
Di 2,1 milioni di cessazioni per dimissioni, quelle riferite a rapporti di lavoro privato a tempo
indeterminato sono 1,2 milioni (+26% rispetto al 2019)
Il tasso di ricollocazione (a tre mesi) dei dimessi 2022 è pari a 67% (superiore di un punto e
mezzo a quello del 2021 e di tre punti e mezzo a quello del 2019)
Retribuzione annua da lavoro dipendente
Il livello e la dinamica della retribuzione annua riflettono la composizione dei lavoratori per
intensità di impiego (orario di lavoro e durate degli impieghi)
La variazione di questa composizione altera, nei confronti temporali, la significatività
strettamente salariale
Anno 2022
40.000 €
35.000 €
25.112 €
30.000 €
25.000 €
20.000 €
15.000 €
10.000 €
5.000 €
Retribuzione annua
Part year FT
Part year PT
Full year FT
Full year PT
Totale
Lavoro autonomo + Gestione Separata
Totale Gestione Separata (sn)
50.000
200.000
100.000
400.000
150.000
600.000
200.000
800.000
250.000
300.000
350.000
400.000
450.000
500.000
Il lavoro autonomo manifesta da anni una tendenza decrescente
Nel 2022 artigiani, commercianti, agricoli autonomi, registrano rispettivamente -2,2%, -0,1%, -1,1%
sull’anno precedente (rispetto al 2019 -3,6%, -2,2%, -3,1%)
È da segnalare che, in controtendenza, aumenta la quota degli stranieri
Differente la situazione della Gestione Separata:
di cui professionisti (dx)
Capitolo 2 – PENSIONI E PENSIONATI
Contenuti
1. Stock e flussi di pensioni nel 2021 e 2022
2. Divario di genere (2012-2022)
3. La pensione in presenza di frammentazione contributiva
BOX: Le pensioni supplementari
BOX Le pensioni in cumulo
4. Il potere d’acquisto dei pensionati tra perequazione automatica e inflazione
crescente (2018-2022)
5. Anticipo pensionistico e ricalcolo contributivo delle pensioni/Opzione donna
6. Speranza di vita dei pensionati da lavoro: Differenze per reddito, gestione
previdenziale e regione di residenza
7. Il finanziamento delle pensioni IVS: Italia, Francia, Germania e Spagna a confronto
Stock di pensioni nel 2022
1. 16,1 mln di pensionati, di cui 7,8 maschi e 8,3 (52%) femmine;
2. € 322 miliardi di pensioni, di cui il 56% ai maschi i cui assegno
sono del 36% superiori a quelli delle femmine (€1.932 contro
€1.416);
3. Il 96% della spesa è per prestazioni a carico dell’INPS (importo
medio €1.687); il 4% è per rendite INAIL, pensioni Casse
professionali, Fondi pensione e Enti minori;
4. Il 48% delle prestazioni previdenziali erogate dall’INPS è a carico
del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (importo lordo medio
mensile di circa € 1.200).
Distribuzione per categoria della spesa pensionistica
INPS (2022)
Flussi di pensioni INPS nel 2022
1. 1,5 milioni di nuovi trattamenti (+1,3% rispetto al 2021): 58%
trattamenti previdenziali; 42% trattamenti assistenziali
2. Diminuzione delle prestazioni previdenziali (-3,1%), riconducibile
alle pensioni anticipate (-8,9%) e ai superstiti (-5,6%)
3. Aumento delle prestazioni assistenziali (+8,1%)
4. Importo lordo medio mensile per categoria:
Prestazioni previdenziali (€)
Anzianità/Anticipata
Vecchiaia
Invalidità
Superstite
Prestazioni assistenziali (€)
Totale
1,300
1,989
1,061
1,287
1,975
1,092
Variazione
percentuale
-1.0%
-0.7%
-2.8%
Il divario di genere: pensioni di vecchiaia e anticipate
Numero di prestazioni ed età al pensionamento
per decorrenza e genere (2012-22)
Quota 100
Importo medio mensile per decorrenza e
genere, a prezzi costanti (2012-22)
~ 300.000
Decreto Salva Italia
~ 250.000
~ €1.800
~ €1.300
Opzione donna
Anticipo pensionistico e ricalcolo contributivo delle
pensioni. Opzione donna.
Perdita dell’8%
Perdita del 23%
(dovuta al ricalcolo)
(dovuta al ricalcolo e minore anzianità)
Pensioni e speranza di vita a 67 anni
Coefficienti di trasformazione del montante in rendita pensionistica
indifferenziati a fronte di tassi di mortalità eterogenei.
Capitolo 3 – DATORI DI LAVORO PRIVATI E PUBBLICI:
DINAMICHE, INCENTIVI, CRISI ENERGETICA
Argomenti
• MATRICOLE E POSIZIONI LAVORATIVE: DINAMICA TRIMESTRALE 2018-2022
• CIG ORDINARIA E IMPRESE ENERGIVORE: LE PIU’ IMPORTANTI MODIFICHE
LEGISLATIVE DURANTE LA CRISI ENERGETICA
• CREAZIONE, DISTRUZIONE E RIALLOCAZIONE DI POSTI DI LAVORO
• INCENTIVI ALL’OCCUPAZIONE: INCIDENZA, IMPEGNO FINANZIARIO e VALUTAZIONE
NEL TRIENNIO 2020-2022
• IL SETTORE PUBBLICO
Matricole contributive, posizioni e contributi
• Il numero di matricole è in crescita dal 2018 (nel I trimestre circa 1,47 mln), e tocca i suoi
valori più alti nel II e III trimestre 2022 con 1,55 mln. La dinamica crescente è interrotta nel
2020 a causa della crisi pandemica (II trimestre 2020 1,45 mln).
• Il numero di posizioni lavorative e la massa contributiva seguono andamenti molto simili e
nel 2022 raggiungono circa 15 mln di posizioni lavorative e 150 mld di contributi totali
versati.
Questi andamenti forniscono due indicazioni:
1. Durante la pandemia le misure di sostegno alle imprese hanno evitato un crollo di
matricole e un distacco drammatico dei matching lavorativi precedentemente creati;
2. La crisi inflazionistica non ha influenzato significativamente l’andamento della
domanda di lavoro delle imprese.
Flussi di Lavoro e Inflazione
Nei mesi successivi a marzo 2022 si
nota come il rincaro dei prezzi
energetici,
conseguenza
delle
crescenti tensioni geopolitiche, abbia
avuto un effetto poco significativo
sulla dinamica dell’input di lavoro.
Flussi di Lavoro e Inflazione
• L’indicatore di riallocazione eccedente
indica il dinamismo del mercato del
lavoro.
• Tale indicatore segue un andamento
negativo da diversi anni e anche nel
2022 si attesta a livelli minori rispetto
agli anni precedenti;
• Tuttavia, a partire dal secondo
trimestre 2022, il mercato del lavoro
sembra aver recuperato un poco di
mobilità, essendo tornato nell’ultimo
trimestre 2022 ai livelli del secondo
trimestre 2021 (18%).
Flussi di Lavoro e Inflazione
• Le aziende non sembrano aver
fatto ricorso massivo alla CIG
per proteggere le posizioni di
lavoro.
• Solamente nell’ultima parte del
2022 si è, infatti, assistito ad un
leggero
aumento
nella
fruizione di CIG da parte delle
imprese cd. “energivore”.
Decontribuzioni quota datoriale
• La Decontribuzione totale o parziale della quota datoriale (il 23,81%) è stata
ampiamente utilizzata per favorire la ripresa post Covid.
• Il numero di contratti di lavoro incentivati è aumentato del 118% dal 2020 al 2022,
da 1 a 2,2 milioni, e i fondi dedicati per i lavoratori dipendenti sono aumentati del
129%, da 3,24 a 7,45 MLD (circa 24 MLD includendo autonomi domestici agricoli etc).
• Il totale di assunzioni e variazioni contrattuali è anch’esso aumentato da 6,4 a 8,9 MLN, e
pertanto la quota dei contratti sussidiati è cresciuta dal 2020 al 2022 dal 15,8 al 24,7%.
• Decontribuzione Sud (64%), Esonero Giovani (6,8%), Incentivo Donna (4,5%) e
Apprendistato (23,5%) rappresentano più del 96% dei rapporti incentivati.
• Domanda di maggiore interesse: tali decontribuzioni sono efficaci nell’aumentare
l’occupazione e le retribuzioni per i gruppi di lavoratori interessati?
Valutazione di impatto: Decontribuzione Sud
• Incentivo per qualsiasi contratto di lavoro (aliquota ridotta del 30%), instaurato e
instaurando.
• Take-up 65% non alto, potenzialmente tutti i rapporti ne potevano usufruire.
• Impatto su stock occupazionale e retribuzioni. Timing della politica: da ottobre 2020.
• Gruppo di trattamento e controllo: province confinanti tra Sud e Centro.
• Non si osserva un impatto fino all’autunno del 2021 e, da quel momento, impatto
positivo e relativamente stabile, di circa il 10%.
• Impatto trascurabile e non robusto sulle retribuzioni.
• Impatti su occupazioni e retribuzioni non robusti ad analisi più rigorose.
Valutazione di impatto: Decontribuzione Sud
• Impatto positivo sull’occupazione (anche se non robusto ad analisi più rigorose)
• Impatto trascurabile sulle retribuzioni (e non robusto ad analisi più rigorose)
Valutazione di impatto: Esonero Giovani
• Nel gennaio 2021 aumento dell’agevolazione dal 50 al 100%, fino al giugno 2022:
dopo tale data si era in attesa dell’autorizzazione comunitaria e si è tornati al 50%.
• Metodologia – sfrutta la discontinuità dell’età nell’assegnazione al trattamento: si
confronta un gruppo di trattati di giovani che non hanno mai avuto un contratto a
tempo indeterminato di età 30-35 rispetto a un gruppo di controllo (età 36-40).
• Aumento sostanziale delle attivazioni fra i trattati rispetto ai controlli, dal 5 al 15%
a seconda dei mesi. Dal luglio 2022 tale differenziale si annulla a causa della
sospensione del finanziamento dell’esonero.
• Per quanto riguarda le retribuzioni, dalla fine del 2021 si assiste anche ad un premio
salariale dei trattati, suggerendo che il minor costo del lavoro dovuto all’esonero
viene almeno in parte traslato sui lavoratori.
Valutazione di impatto: Esonero Giovani
Attivazioni a tempo indeterminato
Retribuzioni
Decontribuzione quota datoriale: una sintesi
• Generalizzando, l’impatto occupazionale è più rilevante per politiche come Esonero
Giovani, caratterizzate da uno sgravio sostanziale (fino al 100%), e disegnate in modo
mirato su target specifici.
• Inoltre, una politica su target specifici e con sgravio sostanziale, implica anche un effetto
positivo sulle retribuzioni.
• Per contro, per politiche come Decontribuzione Sud, con minori aliquote di agevolazione
(al 30%) e su target non specifici, l’impatto occupazionale è minore, meno robusto, si
concretizza solo dopo un non breve periodo iniziale.
• Per Decontribuzione Sud non c’è impatto sulle retribuzioni.
Aumentare le retribuzioni:
Decontribuzione quota lato lavoratore
• Il legislatore ha introdotto nel 2022 un esonero direttamente sulla quota contributiva a
carico del lavoratore, quota aumentata fino al 7% nel 2023 per contrastare la perdita di
potere di acquisto dovuta all’inflazione.
• Già nel 2022 l’aumento dell’imponibile fiscale non è stato trascurabile, attestandosi, in
media, fra i 30 e i 40 euro mensili.
• Simulazione per il mese di ottobre 2023: aumento di circa 100 euro dell’imponibile
fiscale mensile, con circa il 25% dei lavoratori che beneficerebbe di importi superiori ai
125 euro mensili (arrivando anche a più di 150 euro); per i lavoratori full time e full
month, l’ammontare medio dell’esonero arriverebbe a 123 euro.
• Si tratta di importi assolutamente non trascurabili considerato che il valore medio mensile
delle retribuzioni lorde è di circa 1.500 euro.
Decontribuzione quota lato lavoratore
Distribuzione degli importi dell’esonero contributivo:
stima per il 2022 e previsione per il 2023. Mese di ottobre
Settore pubblico: Italia vs OCSE
• L’Italia ha una percentuale di occupati nel settore pubblico poco al di sopra del
13% (dato del 2019) un valore significativamente inferiore alla media OCSE che
è di circa il 18%.
• É uno dei pochi paesi OCSE ad avere un tasso di crescita negativo nello stesso
indicatore tra 2007 e il 2019
• L’Italia ha la percentuale di occupati nella Pubblica Amministrazione cosiddetta
“centrale”più anziana di tutti i paesi OCSE: la percentuale di occupati con più di
55 anni calcolata nel 2022 è quasi del 50% (media OCSE circa 26%).
• Il settore pubblico italiano ottiene una migliore performance in termini di parità
di genere dove si attesta su un valore poco inferiore al 60% (di occupati di sesso
femminile sul totale) esattamente a livello della media OCSE.
Enti Pubblici (datori di lavoro) 2014 -2022
Considerando il mese di novembre,
• il numero di enti che impiegano dipendenti pubblici ha il valore massimo nel 2014
(13,8 mila) e il minimo nel 2022 (12,2 mila), con una media di tutto il periodo di
circa13 mila enti.
• Il 18% di questi sono enti di diritto privato con almeno un dipendente iscritti.
• Il numero degli enti pubblici decresce dal 2014 (11,2 mila) al 2017 (10,6 mila),
ricomincia a calare nel 2019 (10,2 mila); e ancora subisce una variazione negativa
nel 2022 (9,9 mila).
• Il numero degli enti di diritto privati decresce dal 2014 (2,6 mila) al 2017 (2,3 mila)
per stabilizzarsi nel 2018 e aumentare in modo sostanziale nel 2019 (2,57 mila);
nel 2020 -2021 l’andamento rimane costante e decresce nel 2022 (2,35 mila).
Datori di lavoro pubblici e privati (2014-21)
• I livelli e le dinamiche retributive dipendono anche dalla natura pubblica o privata del
datore di lavoro.
• I redditi annuali medi sono decisamente più elevati nel settore pubblico rispetto al privato,
in media di circa 10.000 euro.
• Ciò non è dovuto a differenziali nei salari settimanali, simili tra pubblico e privato a parità di
età del lavoratore, quanto a una maggiore stabilità occupazionale fornita dal datore di
lavoro pubblico, in media circa 10 settimane lavorate in più all’anno.
• Disuguaglianze. Con riguardo ai redditi annuali, per i lavoratori qualificati (90°
percentile) e per quelli mediani non vi sono differenze rilevanti tra pubblico e privato.
• Tuttavia, nel pubblico si osserva un premio considerevole per i lavoratori non qualificati:
nel 2014, il 10° percentile nel settore pubblico era circa il doppio rispetto al settore
privato, soprattutto a causa delle differenze nelle settimane lavorate (differenze meno
rilevanti nei salari settimanali).
Datori di lavoro pubblici e privati (2014-21)
• Differenziali territoriali. I redditi annuali, i salari settimanali e le settimane lavorate sono
relativamente omogenee fra aree geografiche nel pubblico, e altamente eterogenei, a
sfavore soprattutto del Sud, nel settore privato.
• Per i redditi annuali, il premio retributivo grezzo di lavorare nel settore pubblico
rispetto al privato si attesta in media all’8%: tale premio si riduce al 3% per il Nord e
aumenta a circa il 23% per il Sud.
• Differenziali di genere. A parità di età e di settimane lavorate nell’anno, la penalizzazione
nell’essere donna in termini di redditi annuali nel settore privato è del 6,9%, nel
pubblico soltanto dell’1,9%.
• La discriminazione di genere è decisamente inferiore nel pubblico, dove i redditi delle
donne non risentono in modo significativo delle differenze territoriali, che invece hanno un
impatto marcato per le donne occupate nel privato, fortemente penalizzate al Sud.
Divari territoriali (2021): rapporto pubblico/privato
Comparti del pubblico impiego (2014-21)
• L’aumento dell’occupazione nel periodo 2014-2021 è principalmente attribuibile al
comparto della scuola, e in particolare all’incremento del personale con contratti a tempo
determinato.
• Riguardo ai redditi annuali da lavoro, si osservano i valori più elevati nelle Università ed
Enti di Ricerca, seguiti dalle Amministrazioni Centrali, dal Sistema Sanitario Nazionale e
dal settore della Sicurezza.
• Al contrario, i valori più bassi si riscontrano nel comparto della Scuola, i quali diminuiscono
nel tempo, probabilmente a causa dell’aumento significativo del personale impiegato a
tempo determinato.
• Emerge anche grande eterogeneità fra settori privati e comparti del pubblico per quanto
riguarda i redditi annuali, settimanali e le settimane lavorate (vedere tabella nel rapporto).
Comparti pubblici: occupazione, redditi, settimane
Comparazione pubblico e privato: I giovani 25/34
Per attuare una comparazione si utilizzano i dati
lavoratori pubblici e privati dal 2014 al 2021. Per
ogni anno del periodo considerato si selezionano
tutti i lavoratori dai 25 ai 34 anni d’età alla loro
prima esperienza lavorativa.
Ad inizio carriera l’impiego nel
pubblico è più stabile, ma con salari
settimanali più bassi: tuttavia
qualcosa è cambiato negli ultimi anni
Capitolo 4 – GLI STRUMENTI DI SUPPORTO ALLE
FAMIGLIE
Contenuti
1) L’Assegno Unico Universale:
La spesa e gli importi medi;
Il take-up dell’AUU;
Caratterizzazione dei richiedenti AUU che non presentano ISEE;
I vantaggi di un approccio pro-attivo alle prestazioni;
I richiedenti AUU con figli disabili
2) Le richieste di invalidità civile
3) Il congedo di paternità e i congedi parentali
Take up e influenza di caratteristiche demografiche e lavorative
4) Il bonus asilo nido
5) Reddito di Cittadinanza
L’Assegno Unico e Universale
Spesa complessiva per i primi dodici mesi di competenza: circa 16 miliardi di euro, erogati a 5,7 milioni
di nuclei familiari medi al mese
– €
1 figlio
2 figli
3 figli
4 figli
5 figli
6 figli e +
500 €
1.000 €
1.500 €
2.000 €
Fino a 16.215 euro
€215
16.216-21.620 euro
146 €
€196
21.621-27.025 euro
313 €
€164
27.026-32.430 euro
612 €
€131
32.431-37.835 euro
1.070 €
€99
37.836-43.240 euro
> 43.240 euro
1.379 €
1.816 €
ISEE non presentato
€69
€52
€55
L’Assegno Unico e Universale
Take-up dell’AUU per i minori di età compresa tra 1 e 17 anni
ANNO DI NASCITA
95% 95%
93% 94%
91% 91% 92%
90% 90% 91%
88% 89%
86% 87%
L’incidenza dei figli disabili tra i richiedenti AUU
L’incidenza dei figli disabili tra i richiedenti AUU
L’incidenza dei figli disabili tra i richiedenti AUU
Richieste di AUU per figli con disabilità e retribuzione del padre (valori %)
I vantaggi di un approccio proattivo alle prestazioni
% media di ex-percettori RdC con mesi di fruizione mancanti e numero medio di mesi mancanti
Congedo di paternità
Take-up congedo di paternità per anno e tipo rapporto (%)
Congedo di paternità
Take-up congedo obbligatorio padre per fasce di reddito e ISEE (%)
Congedo di paternità
Distribuzione del take-up del congedo di paternità nelle province italiane (%)
Congedo parentale
Numero di madri e padri che hanno fruito del congedo parentale per mese e anno
Bonus Asilo Nido
Evoluzione temporale del numero di minori beneficiari di Bonus asilo nido e importo medio mensile della
prestazione
Bonus Asilo Nido
Tasso di copertura dei costi per provincia. Anno 2022
Reddito di Cittadinanza
Discussione delle due nuove misure che hanno sostituito RdC: Assegno di inclusione-AdI;
Supporto per la formazione ed il lavoro-SFL
Analisi dell’evoluzione dei percettori di RdC nel tempo: dopo l’aumento nel numero dei
percettori regestrato nel 2020 e nel primo semestre del 2021, anche a seguito della crisi
pandemica, si è assistito a una flessione continua del numero dei nuclei beneficiari che si è
attestato a circa 1.2 milioni nei primi quattro mesi del 2023. Anche le loro caratteristiche sono
mutate nel corso del tempo evidenziando una riduzione nel valore medio dell’ISEE.
Per la prima volta si è stimato il take-up della misurata sulla base di dati amministrativi. Si è
considerata come potenziale platea di aventi diritto l’universo di nuclei familiari che hanno
presentato una DSU con ISEE inferiore a 9.360€, valida nel 2021. Ne è risultato un take-up di
circa il 61%, simile a quello calcolato con dati non amministrativi per il 2019, ma di molto
inferiore a quello del 2020 che raggiungeva il 73%.
Capitolo 5 – L’INPS TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Argomenti
• LA STORIA DELL’INPS: 125 ANNI DI CONTINUA EVOLUZIONE
• IL BILANCIO 2022 DELL’ISTITUTO
• IL PNRR E L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA
• IL RICAMBIO GENERAZIONALE DEI DIPENDENTI
• NUOVO MODELLO DI ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO (SMART WORKING)
• NUOVE FINALITÀ ISTITUZIONALI: RICERCA E FORMAZIONE
• INTERNALIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI CONTACT CENTER MULTICANALE DELL’INPS
• LE CELEBRAZIONI PER IL 125° ANNO DALLA FONDAZIONE DELL’ISTITUTO
Il Bilancio Inps 2023
• La gestione finanziaria di cassa evidenza un avanzo di circa 41 miliardi. L’Istituto gestisce
più di 420 miliardi di euro di entrate, di cui oltre 256 miliardi sono le entrate contributive e
157 miliardi di trasferimenti pubblici affluiti tramite la Gestione degli interventi
assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali.
L’incremento delle entrate contributive, di 8 p.p., è dovuto al quadro macroeconomico che
ha visto crescere occupati e retribuzioni.
Le uscite per prestazioni istituzionali, pari a più di 380 miliardi, crescono nel 2022
rispettivamente del 3,8% per le pensioni, del 4% per i trattamenti di disoccupazione, del
79,6% per quelli relativi alla famiglia (dovuto all’AUU), mentre sono in diminuzione le spese
per l’inclusione sociale (RdC e PdC, – 9,4%).
Sul piano economico-patrimoniale, l’esercizio 2022 chiude con un risultato positivo pari a
7.146 mln di euro, in miglioramento di 10.857 mln rispetto al 2021.
L’evoluzione delle risorse umane in Inps
• A parte la breve fase del 2012, dovuta all’accorpamento di enti quali INPDAP ed ENPALS, il
totale dei dipendenti si è notevolmente ridotto, da 33.972 del 2002 a 23.293 del 2022.
INPS: Nuovi assunti e transizioni verso altri impieghi
• L’analisi sulla capacità del pubblico impiego di attrarre e mantenere nel tempo
lavoratori qualificati rappresenta un importante spunto di riflessione.
• Il ricambio generazionale è stato avviato dal 2018 con l’immissione in ruolo, tramite
concorso pubblico, di 8.343 nuove risorse in varie tornate concorsuali.
• Il tasso di cessazione dei nuovi dipendenti è rilevante, intorno al 10-15% (1 su 6 per gli
assunti a seguito del concorso del 2018).
• Più del 95% dei cessati da Inps trova un impiego nel settore pubblico, anche attraverso i
concorsi per dirigenti SNA: 26% Ministeri, 16% Magistratura, 7,5% agenzie fiscali, 7,5%
Autorità indipendenti, 7,5% Enti locali, 6% Presidenza del Consiglio dei Ministri, 4% Scuola,
3% SSN, 2% Università, 4% corpi di polizia, carriera diplomatica e carriera prefettizia. 1,5%
regioni (e transizioni anche in Inail e Banca D’Italia, che versano in Uniemens).
INPS: Mobilità geografica dei cessati
• Il 35% delle cessazioni da Inps avviene al Nord, il 42% al Centro, il 23% al Sud.
• Solo il 29,8% dei cessati del Nord vi rimane dopo la cessazione (il 45% si sposta verso il
Centro e il 25% verso il Sud), contro l’89,3% del Centro e il 63,3% del Sud.
Smart Working: l’esperienza in Inps
• Nel 2022 si ha una media mensile di 115 mila giornate (442 mila nel 2020, periodo
pandemico, e 185 mila nel 2021 dopo l’adozione del Piano organizzativo del lavoro agile).
• Per quanto riguarda il numero di giornate medie mensili per dipendente si passa da circa
17 giornate nel picco pandemico a circa 5 giornate nel 2022.
• La presenza di figli per l’uso dello smart è rilevante soprattutto per gli uomini.
Smart Working e malattia
• In INPS, come in altre realtà produttive, la possibilità di lavorare da casa ha
determinato una riduzione delle giornate di malattia.
• In particolare, rispetto al pre-Covid l’incidenza della malattia diminuisce in modo
significativo durante il picco pandemico associato ad un massiccio utilizzo di
lavoro agile. L’incidenza della malattia risale negli anni successivi quando il lavoro
agile tende a diminuire.
• In era pre-COVID19, i lavoratori che non stavano bene tendevano a non recarsi in
ufficio a tutela della propria salute e di quella dei colleghi.
• La diffusione del lavoro agile offre la possibilità ai dipendenti di non dover
necessariamente uscire di casa, e di lavorare in smart anziché assentarsi per
malattia.
Nuove finalità istituzionali: Ricerca e Formazione
• Nuove finalità attribuite dal legislatore (legge 20 maggio 2022, n. 51) : attività di ricerca e
la formazione.
• La rinnovata Direzione Centrale Studi e Ricerche (DCSR) prevede tre aree principali:
l’attività di ricerca, il settore legislativo e l’area internazionale.
• L’attività di ricerca svolta dalla DCSR si avvale di risorse e personale in possesso di
esperienza scientifica e/o professionale, nonché con il contributo di ricercatori selezionati
attraverso il programma di ricerca “Visitinps Scholars”.
• VisitInps: In otto anni hanno presentato domanda di partecipazione a Visitinps circa 700
ricercatori, dalle migliori università (Harvard University, MIT, London School of Economics,
Berkeley University, University College London…), pubblicati 68 WorkINPS Papers.
• Il programma ha avuto l’onore di interagire con Premi Nobel per l’economia come David
Card (Berkeley University), Angus Deaton (Princeton University) e Micheal Spence (New
York University), e di contribuire attivamente al dibattito di politica economica.