(AGENPARL) – mer 13 settembre 2023 Gentili Colleghi,
di seguito il *LINK per scaricare i VIDEO* della doppia inaugurazione, con
volo di palloncini, tromba che suona il silenzio, lettere scritte dagli
studenti e festa dedicata ai bambini.
*Le immagini sono liberamente utilizzabili*
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Cordiali Saluti
COMUNICATO STAMPA
*ERCOLANO, PRIMO GIORNO DI SCUOLA DEDICATO A GIOGI**Ó** ALL’ISTITUTO
COMPRENSIVO “DE CURTIS – UNGARETTI”*
*Tromba che suona il silenzio, palloncini simbolo di speranza e le lettere
degli studenti per Giovanbattista, il giovane musicista ucciso a Napoli. La
grande festa di benvenuto che sensibilizza le coscienze.*
*Preside Laura Patrizia Cagnazzo: “Mai più violenza, mai più degrado. Le
periferie sono abbandonate”. E l’appello ai genitori contro la dispersione
scolastica: “Portate i vostri figli a scuola, educateli, dategli il senso
della dignità e delle regole. Vi saremo vicini. La scuola è in prima linea,
è il futuro dei nostri bambini”*
ERCOLANO. La tromba che suona il Silenzio. E poi il volo dei palloncini
bianchi, lasciati andare al cielo alle falde del Vesuvio, accompagnato da
un fragoroso applauso. A seguire un momento di preghiera, intimo,
accompagnato dai pensieri degli stessi studenti.
Così, nel primo giorno di scuola, i *due plessi Istituto Comprensivo I.C.3
“De Curtis – Ungaretti*” commemorano con un doppio evento la memoria
di *Giogiò,
Giovanbattista Cutolo, il musicista di appena 24 anni ucciso a Napoli a
colpi di pistola.*
*«Idealmente abbiamo fatto volare verso l’alto, verso Giogiò i nostri
pensieri. Questi palloncini bianchi simboleggiano la speranza, per dire mai
più alla violenza, mai più degrado – esordisce il Dirigente Scolastico,
Prof.ssa Laura Patrizia Cagnazzo – Dove c’è il cuore, dove ci sono i
sentimenti, lì c’è futuro. La scuola è un luogo di cultura, di legalità, ma
soprattutto rappresenta il futuro per i nostri bambini**».*
È emozionante il ritorno in classe ad Ercolano, con una doppia
manifestazione, in entrambi i plessi, pensata per *sensibilizzare le
coscienze dei giovani e delle famiglie, per poi aprirsi alla grande festa,
con tanta musica e colori, il Prof Trampoliere, la balloon art, il coro
accompagnato dai maestri strumentisti,* per dare il benvenuto ai bambini
delle prime classi. Ancora una volta l’istituto *De Curtis – Ungaretti* si
conferma *presidio di legalità per la trasmissione e la costruzione di
valori*.
«*Un ragazzo che muore per mano di un altro ragazzo è terribile – afferma
la Preside Laura Patrizia Cagnazzo – Non c’è motivo alla morte di un
giovane. Oggi è un giorno importante per tutti, in particolare per i nostri
bambini che entrano a scuola per la prima volta, sia alla primaria che alla
secondaria. Abbiamo deciso di dedicare questo duplice momento, in entrambi
i plessi scolastici, a Giogiò per due motivi: innanzitutto perché era un
musicista e la nostra è una scuola ad indirizzo musicale. **E poi perché è
una morte tragica e assolutamente impensabile. I nostri ragazzi hanno
voluto commemorarlo così, con un ricordo semplice, fatto di musica e
solarità. I nostri giovani devono esprimere il futuro nella loro veste
migliore, attraverso la cultura, la musica, la bellezza, l’istruzione, che
in molti territori e in molte periferie spesso viene meno*».
*Istituto e docenti “in prima linea”,* nella costruzione di una cultura
della legalità, con cicli di incontri, progetti e testimonianze di
personaggi illustri impegnati nel contrasto alla violenza.
«*La nostra è una scuola molto attiva, impegnata*», insiste la *Preside
Cagnazzo che lancia, inoltre, un appello alle famiglie, contro la
dispersione scolastica*: «*Mandate a scuola i vostri figli. Educateli,
dategli il senso della dignità e delle regole: **senza quelle non andiamo
avanti. Abbiamo bisogno della vostra partecipazione. Rispettate la scuola,
come noi rispettiamo voi genitori. Faremo del nostro meglio per esservi
vicino. Buon anno scolastico. I bambini delle quinte accompagnano gli
alunni delle prime in classe: è un gesto simbolico, il grande guiderà il
piccolo e così sarà per sempre*».
LE LETTERE SCRITTE DAGLI ALUNNI
Intanto gli alunni delle medie affidano le proprie riflessioni alla
scrittura. «*Qualche giorno fa è stato sparato alle spalle un ragazzo di
soli 20 anni, a Napoli, per un semplice posto d’auto. Com’è possibile che
un ragazzo di soli 16 anni sia armato e sia capace di uccidere una persona?
La società ha fallito – **scrivono i ragazzi** – Nel 2023 queste cose
accadono ancora troppo spesso. Non osiamo immaginare il dolore dei genitori
che scoprono che il proprio figlio è stato ucciso e non può più realizzare
i suoi sogni e costruirsi un futuro. Ci auguriamo che non accada più e che
la scuola ci aiuti a capire il valore della vita e la bellezza di vivere in
condivisione*». E ancora versi in italiano, francese, inglese per
raccontare l’orrore della perdita di un giovane musicista: «*Giogiò sarai
per sempre il nostro eroe*».
Pensieri da cui è impossibile non farsi attraversare. «*Il viaggio della
vita è come una corsa ad ostacoli. Una vita stroncata non muore finchè
rimane nei ricordi delle persone. I sogni che tu, Giogiò, non sei riuscito
a realizzare possiamo portarli noi avanti con le nostre azioni, con i gesti
quotidiani, con le parole. Una persona uccisa per un motivo così futile, è
vittima di una società che ancora oggi divora l’umanità. Un sogno si può
coltivare anche insieme, in una classe, tra amici che si vogliono bene. I
sogni, anche quelli più irrealizzabili, devono essere fatti volare in alto
anche con un po’ di fantasia*».
A *fare da leitmotiv la musica*, per poi lasciare spazio alla grande festa,
tra palloncini colorati, disegni, performance artistiche. “*Se avrai paura
allora stringimi le mani*”, canta il coro della scuola accompagnato dai
docenti strumentisti sulle note di “*Supereroi*” di Mister Rain. E ancora ‘*O
Surdato ‘Nnamurato*, grande classico della canzone napoletana, per non
perdere il grande patrimonio artistico di Napoli, ‘*Oye como va’* e ‘*L’effet
de masse’*. Infine tutti a battere le mani a ritmo di ‘*Barbie Girl’*.
Presenti, insieme ai genitori, anche le rappresentanze istituzionali del
Comune di Ercolano.
*«Continuo ad emozionarmi ogni volta che vengo in questa scuola e anche
stamattina avevo quasi le lacrime agli occhi per la grande passione che si
respira – **sottolinea l’Assessore all’Istruzione, Carmela Saulino** – La
storia che abbiamo commemorato coinvolge due ragazzi: uno che incontra la
giusta strada, il bene, e l’altro che è andato verso il male. Come possiamo
intervenire? Facendo andare i ragazzi a scuola, l’unico vero presidio di
legalità. Solo la scuola può offrire un futuro e una strada migliore. **La
scuola insegna cosa sia un cittadino. Dobbiamo difendere la scuola con le
unghie, così i nostri figli potranno essere il bene in questa città. È un
sole che dobbiamo far brillare. Conservate, custodite e abbiate cura di
questo luogo di legalità*».
LE PERIFERIE E L’APPELLO DELLA PRESIDE AI GENITORI
«Noi a scuola siamo raccoglitori di bambini. Li chiamiamo, *evitiamo che la
dispersione scolastica diventi una piaga. Purtroppo le periferie sono tutte
abbandonate e questo non dobbiamo più permetterlo. Per questo siamo in
prima linea, con i nostri insegnanti, con la giunta, e spesso riusciamo a
riportarli sulla strada retta e giusta.* Non è sempre facile. Le famiglie
hanno bisogno di moltissimo sostegno e la rete sociale deve aiutare i
genitori a comprendere quanto sia importante il futuro dei loro figli – *è
il messaggio della Preside Laura Patrizia Cagnazzo* – Senza cultura, senza
istruzione, senza bellezza non si va da nessuna parte. Noi insegniamo anche
questo, l’amore per il bello. Ecco perché *abbiamo una scuola molto bella,
molto accogliente, immersa in un territorio che è il Parco Nazionale del
Vesuvio. Abbiamo bisogno che venga apprezzata dalla comunità.* In questi
ultimi anni, subito dopo il Covid, si è risvegliata l’esigenza di essere
comunità, di stare più vicini al territorio. Oggi ho sottolineato, nel
rivolgermi ai genitori presenti, il *rispetto delle regole, degli orari,
dell’ordine, della pulizia, invitandoli a seguire i loro bambini. C’è una
responsabilità genitoriale e sociale*. Lo dobbiamo ai nostri giovani, alle
nostre periferie, ma soprattutto al nostro futuro».
Infine un ringraziamento a tutti gli insegnati e al personale: «*In appena
24 ore siamo riusciti a mettere insieme questo benvenuto. **È tutto ciò è
possibile solo con l’impegno e la dedizione con cui lavoriamo insieme ai
nostri bambini e ai nostri ragazzi. Quello che si è insegnato ieri è valido
oggi, e sarà valido domani e sempre, verso il futuro. Amore verso la
cultura, l’istruzione e la bellezza. Non dimentichiamoci di amare la
bellezza**»*.
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