[lid] Jens Stoltenberg chiede al Kosovo e alla Serbia di usare “pazienza, perseveranza, compromesso” nei colloqui per risolvere il conflitto.
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg giovedì ha chiesto di ritenere responsabili coloro che hanno attaccato la missione di mantenimento della pace della NATO in Kosovo a maggio.
Intervenendo in una conferenza stampa congiunta con il presidente del Kosovo Vjosa Osmani-Sadriu dopo il loro incontro presso la sede della NATO a Bruxelles, Stoltenberg ha affermato che l’attacco alla Forza del Kosovo della NATO (KFOR) è “totalmente inaccettabile” e ha affermato che è “importante che coloro che sono i responsabili sono ritenuti responsabili”.
Ha sottolineato che la missione KFOR opera sotto un “chiaro” mandato da parte delle Nazioni Unite “per garantire un ambiente sicuro e protetto per tutte le comunità del Kosovo”.
Da parte sua, Osmani-Sadriu ha offerto la “piena collaborazione del Kosovo per consegnare alla giustizia gli autori di questi attacchi” e ha promesso “un’accurata e rapida responsabilità per questi gruppi della criminalità organizzata”.
Ha anche sottolineato che il Kosovo è un “partner della comunità euro-atlantica”, allineandosi al 100% con ogni decisione di politica estera e di sicurezza dell’UE e della NATO.
Riferendosi alle continue tensioni tra Kosovo e Serbia, Stoltenberg ha invitato tutte le parti ad “agire con moderazione” e ad usare “pazienza, perseveranza e compromesso” per risolvere il conflitto.
Lui ha anche accolto con favore l’incontro del presidente serbo Aleksandar Vucic e del primo ministro kosovaro Albin Kurti con il responsabile della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, la prossima settimana a Bruxelles.
Il dialogo Belgrado-Pristina guidato dall’UE è “l’unico modo per risolvere le questioni in sospeso e raggiungere una soluzione che rispetti i diritti di entrambe le comunità”, ha affermato Stoltenberg.
La NATO ha deciso di schierare altri 700 soldati nella missione KFOR dopo che 93 dei suoi soldati sono rimasti feriti durante i disordini di maggio nel Kosovo settentrionale in seguito alle elezioni municipali.
Il Kosovo ha dichiarato la sua indipendenza dalla Serbia nel 2008, e la maggior parte degli stati membri delle Nazioni Unite, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Turchia, lo hanno riconosciuto come paese autonomo.
Lanciato nel 2011, il dialogo Belgrado-Pristina, facilitato dall’UE, mira a normalizzare le relazioni tra i due paesi balcanici e a trovare una soluzione reciprocamente accettabile alle controversie nel quadro di un accordo giuridicamente vincolante.