
(AGENPARL) – mar 05 settembre 2023 *L’analisi di Merlini e Sellini sulla nuova legge *
*AUPI ATTIVA SPORTELLO GRATUITO PER I*
*CONTRATTI SU EQUO COMPENSO*
*Iacob: “Sempre vicini alla categoria”*
*”L’AUPI ha attivato uno sportello di consulenza gratuita per i iberi
professionisti sui contratti in equo compenso”. L’annuncio è del segretario
generale nazionale del sindacato degli Psicologi italiani, Ivan Iacob.*
*”L’AUPI è sempre vicino ai liberi professionisti – ha aggiunto – in
un’ottica di sostegno alla categoria per la sua crescita e il completo
riconoscimento da parte della comunità soprattutto in un momento storico in
cui il bisogno di Psicologia è sempre più elevato”.*
* LA LEGGE*. Sull’approvazione della legge “sull’equo compenso” (Legge
professionali) sono intervenuti anche gli esperti *Franco
Merlini, segretario nazionale AUPI, e Mario Sellini*, *presidente della
società scientifica FormAUPI,* da sempre punti
di riferimento irrinunciabili dell’AUPI nazionale.
“Prima dell’approvazione di questa legge il professionista era libero di
determinare il proprio compenso e di concordarlo con il cliente – è la
premessa dei due esperti -. Ciò sembrava un vantaggio per tutti, sia per i
liberi professionisti, sia per i clienti (ovvero per le amministrazioni).
In realtà, ciò che sembrava un miglioramento delle condizioni dei
professionisti e dei clienti ha invece portato a un peggioramento delle
condizioni dei primi.
Solo per restare nel nostro ambito, AUPI ha sempre considerato indegni i
contratti di lavoro stipulati dalle ASL/AO con gli psicologi libero
professionisti; ha promosso vertenze e ha da sempre denunciato questa
logica di sfruttamento e di incentivo alla precarizzazione dei rapporti di
lavoro. È a tutti noto ciò che accade agli psicologi con un incarico
libero-professionale, conferito dalle aziende del Servizio sanitario
pubblico. I liberi professionisti si trovano a svolgere le mansioni proprie
degli psicologi strutturati, ma con un compenso di gran lunga inferiore a
quello previsto per gli psicologi dirigenti della sanità, ma di gran lunga
inferiore anche a quello previsto dall’accordo collettivo nazionale (ACN)
degli specialisti ambulatoriali. Rapporti di lavoro economicamente
inaccettabili e senza alcuna garanzia di rinnovo dell’incarico e
conseguente precarizzazione del lavoro”.
* NEL PRIVATO.* “Del resto, non sono andate meglio le cose nel privato
(Servizi di terapia online, Centri medico-clinici, cooperative, terzo
settore ecc.) dove, approfittando dell’assenza di meccanismi regolatori le
offerte di lavoro a giovani psicologi, permettono condizioni davvero
miserabili – proseguono Merlini e Sellini-. L’evidente asimmetria tra
committenti, pubblici e privati, ha favorito una sorta di “gara al ribasso”
costringendo i colleghi ad accettare condizioni inammissibili con la
speranza di incrementare la loro esperienza professionale e, con
l’esperienza, anche le possibilità di migliori condizioni di lavoro.
Purtroppo, finora, nulla di tutto ciò si è avverato; si continua con lo
sfruttamento e con la svalutazione della figura dello psicologo.
E il sistema, che nel rapporto con il singolo paziente/cliente può in
qualche modo funzionare, con una committenza forte (le amministrazioni) non
può che creare sfruttamento e precarietà. L’asimmetria dei contratti tra
liberi professionisti e committenti forti deriva dalle rispettive
“fisiologiche” posizioni di mercato. Si tratta di una condizione
“fisiologica” e non “patologica” in quanto nessuna norma o regola di
mercato viene violata.
La caratteristica “fisiologica” ci obbliga a presidiare, caratteristica
propriamente sindacale, ed intervenire per cercare di modificarla.
* GIUDIZIO POSITIVO*. “Ecco perché accogliamo favorevolmente questa legge
che nel suo intendimento dovrebbe andare nella direzione di mettere dei
“paletti” ad un rapporto, quello fra il professionista e le
amministrazioni, insano e svantaggioso unicamente per il primo – proseguono
i due esperti -. Un mercato sostenuto e condizionato dal concetto di libera
impresa e libera concorrenza, funziona se e quando le rispettive posizioni
di mercato sono però bilanciate. Era quindi necessaria una legge che
collocasse nell’alveo della “patologia” ciò che il libero mercato
considerava “fisiologico”. Una legge benvenuta e fortemente sostenuta da
AUPI, a cui ha contribuito de facto e che ha seguito nel suo iter
parlamentare e nella sua fase propedeutica culminata nella pubblicazione
del Decreto Parametri, che ne rende oggi possibile l’immediata
applicazione. Stante ciò, è doveroso chiederci: questa legge ci soddisfa
completamente? sarà efficace? Già nel porci queste domande se ne possono
intravvedere le risposte. Non siamo completamente soddisfatti perché, nella
parte che potremmo definire “sanzionatoria” mette i due committenti più o
meno sullo stesso piano e con le medesime responsabilità, addirittura
scaricando sul professionista la responsabilità e la conseguente sanzione,
nel caso in cui dovesse accettare condizioni che, proposte dal committente,
in violazione della legge e dei parametri economici. Ci troviamo di fronte
ad una criticità di non poco conto. La legge sull’equo compenso dovrebbe
mirare a eliminare certe storture e dovrebbe ridare dignità alle
prestazioni libero professionali, trattenendo il libero professionista
dall’accettare qualsiasi cosa e, al cliente, forte, di imporre condizioni
indecenti”.
* MONITORAGGIO COSTANTE.* “Vedremo come verrà recepita e attuata – si
conclude la disamina dei rappresentanti del sindacato -. Certamente
occorrerà conoscerla bene per esigerla là dove sarà possibile. Il “come”
verrà usata dipenderà quindi anche da noi e per questo AUPI continuerà ad
attenzionarla e a monitorarla. Se occorrerà intenteremo le opportune
vertenze, e continueremo ad offrire ai nostri iscritti tutta la consulenza
sindacale necessaria”.
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*in foto: Franco Merlini*