
(AGENPARL) – ven 01 settembre 2023 [image: image.png]
*Dalle Madonie ai Sicani: secondo weekend dei Borghi dei Tesori. **Aprono
le porte 19 piccoli comuni *
*che investono sul territorio **con una particolare attenzione per le
esperienze enogastronomiche*
*Un convento ritrovato con la voce delle bambine, la centrale
idroelettrica, **i frantoi centenari, le piantagioni di frutta esotica, e
tanto altro. **Abitanti, ex operai, artigiani e anziani conducono visite
d’autore *
*A Contessa Entellina due finesettimana di sapori per il KuntisaFest *
*In bus da Palermo **sabato per Chiusa Sclafani, Contessa Entellina,
Calatafimi Segesta; *
*e domenica per Petralia Sottana, Pollina e Palazzo Adriano*
*I BORGHI DEI TESORI | 2 /3 e 9/10 settembre*
PALERMO. Osservare commossi i lettini rosa, i vestiti e la biancheria
delle bimbe dimenticate, contare le chiese gioiello del borgo, scoprire
l’olio miracoloso e andar per frantoi centenari, visitare una centrale
elettrica con la guida di un operaio, e il centro storico seguendo la voce
degli anziani del posto. E ancora raggiungere le aziende di terza
generazione, meravigliarsi di fronte alle coltivazioni di manghi siciliani,
contare le stelle, assaporare le mandorle, notare che si può cambiare vita,
basta un formaggio… Salire sulle Madonie e dirigersi verso occidente, o
andar verso Sud cercando lingue lontane: ecco il secondo e penultimo
weekend dei *Borghi dei Tesori (sabato 2 e domenica 3 settembre)*, che in
provincia di Palermo e Trapani aprono le porte 19 piccoli comuni, e ognuno
è una scoperta. Il festival è organizzato da *Le Vie dei Tesori *con *IGT*.
C’è chi punta sui palazzi storici trasformati in museo, chi su angoli
naturali incontaminati, chi conduce in visita tra le stradine tortuose e
chi invece mette sul piatto caseifici, macellerie, apiari, vigneti,
coltivazioni e produzioni. Perché si sa, la cultura passa anche da un
territorio autorevole che trova risorse nell’unicità del suo patrimonio
enogastronomico, autentico, inedito, inaspettato. Tanto che queste
esperienze saporite – e molte altre, con i cittadini del borgo pronti ad
insegnare nelle loro case – sono diventate un piccolo festival nel
festival, nato con il supporto dell’assessorato regionale alle Attività
produttive.
E proprio questa ricetta hanno scelto due comuni “debuttanti”: a
*Balestrate* un gruppo di giovani (Terre delle Balestrate) ha deciso di
rinvigorire il borgo e proporlo come meta turistica. E dunque, gite in
barca al tramonto, ma soprattutto esperienze (i manghi raccolti in
compagnia dei coltivatori) e degustazioni, ripercorrendo l’antica via della
“sicciara”, quando le navi che imbarcavano mosto e vino, partivano per il
Nord. A *Camporeale* si punta tutto (ma proprio tutto) sulla gola: questo
weekend l’intero borgo si trasformerà in una vera tavola imbandita: si
potranno assaggiare salumi, miele, formaggi e vini del territorio, ma anche
imparare ad impastare una *Sciavata. *Senza dimenticare che qui la
salsiccia è roba da gourmet. Poco lontano, proseguendo fino alla punta
estrema dell’isola, si incontreranno due borghi del Trapanese: *Custonaci *si
è inginocchiata per ringraziare la “sua” Madonna che l’ha protetta
dall’incendio di domenica scorsa, ma è pronta a scendere in campo, tra
passeggiate guidate a Monte Cofano, visite alla Grotta Mangiapane e al
museo del marmo (dove sabato guiderà la visita un operaio), laboratori per
bambini e battesimo della sella, oltre ad una “colazione in fattoria” per i
più piccoli. Invece a *Calatafimi Segesta* (*che sabato si raggiunge in bus
da Palermo*) vi racconteranno della Madonna miracolosa che salvò il borgo
da un’invasione di cavallette, per poi conoscere gli esempi del “carretto
siciliano” del Ceto dei Cavallari che proprio sabato pomeriggio doneranno
una coloratissima panchina al parco archeologico di Segesta per sostituire
quella bruciata nel grande incendio di fine luglio.
Il viaggio stavolta può anche iniziare dal cuore della provincia: anche
perché è l’ultima occasione per *Chiusa Sclafani* (*dove sabato si arriverà
in bus da Palermo*). Dove gli abitanti si sono riversati nelle sale dell’ex
Monastero dei Padri Olivetani per visitare il museo della memoria
raccontato da piccole guide: il convento ha ospitato per secoli orfanelle e
bambine senza mezzi, spesso affidate dai genitori che tentavano la fortuna
oltreoceano. La cameretta con i vestiti sul letto, la biancheria e i
giocattoli di quelle che un tempo erano bimbe e che oggi sono tornate
commosse in visita. E non bisogna perdere la collezione dei vestitini
cuciti per il Santo Bambino, la statua che ogni anno viene affidata ad una
famiglia diversa del borgo, che la custodisce per 12 mesi e le cuce un
abito, e così è stato da fine ‘600 ad oggi. Piccola chicca, non dimenticate
che qui a Chiusa si produce la ricotta più buona d’Italia, almeno
secondo l’Italian
Cheese Awards. E che sabato alle 19 alla Badia, *Paride Cicirello*
presenterà il suo monologo *Russu Malupilu* dalla novella di Verga.
Poco distante c’è *Giuliana* che vive all’ombra del suo castello
federiciano, dove vi accoglieranno dame e cavalieri per un “gustoso”
tramonto indimenticabile. E non mancheranno anche passeggiate a cavallo con
antichi cavalieri. Un’altra new entry è *Bisacquino* dove è stato costruito
un itinerario del tutto inedito sulle tracce del regista Frank Capra, che è
nato proprio qui: lo spin off di un’esperienza (pensata dai giovani del
posto) che potrebbe diventare una risorsa per il borgo.
Siamo proprio ai confini di provincia: a *Contessa Entellina* (*che sabato
si raggiunge in bus da Palermo*), sarà difficile rinunciare ad un piatto
oppure a un vino: il *KuntisaFest* è pronto ai nastri di partenza e per due
weekend permetterà di tuffarsi nei sapori del borgo, partecipando anche
alla vendemmia: vi aspettano passeggiate tra i filari di vite davanti alla
Rocca di Entella e tour tra i vicoli del borgo, degustazioni di formaggi e
di grani antichi, ricette di una volta, ma anche le esperienze nelle
aziende, quasi tutte di terza generazione, guidate dai giovani che hanno
scelto di restare e prendere in mano le aziende di famiglia.
Ma torniamo sulle Madonie: nove borghi gioiello e la vicina *Vicari,* il
regno delle mandorle. Sono arrampicati sulle montagne come tanti piccoli
presepi, uno più bello dell’altro. Torna la piccolissima *Blufi*, con il
suo santuario dove sgorga l’olio miracoloso, ma se vi addentrate un po’
troverete un ponte romanico intonso, talmente bello che sembra uscito fuori
da un dipinto. Un altro gradito ritorno è *Bompietro*, dove incontrerete un
avvocato che ha deciso di cambiare vita, rilanciando un antico caseificio;
ma anche Damiano Sabatino che intaglia i bastoni da passeggio come si
faceva una volta. *San Mauro Castelverde* è terra di ulivi, e questo lo si
sa bene: allora perché non andare per antichi frantoi fino a rendere
omaggio al Matusalemme frondoso di 1800 anni? magari sgranocchiando
biscotti nati in un antico forno o scoprendo che un dolce può chiamarsi
“fiorello”. Le due Petralie sono vicine e sorelle, dividono il territorio
ma conservano ciascuna la propria individualità. Se a *Soprana* vi
aspettano per far volare in aria gli stendardi o per intrigare i bambini
con lezioni di biscotti *home made*, a *Sottana* si seguiranno lezioni di
yoga antistress, si ballerà legati alla Cordella ma soprattutto si seguirà
un ex operaio alla scoperta della centrale elettrica di Catarratti. E
ancora, *se salite sul bus da Palermo*, sabato potrete perdervi tra chiese
e palazzi di *Geraci Siculo*, che incanta col saliscendi dei suoi vicoli,
da cui si affaccia lo spettacolare Salto dei Ventimiglia, una passerella in
vetro e acciaio sospesa nel vuoto. Non bisogna perdere la minuscola *Sclafani
Bagni *(che non arriva a 400 abitanti), dove guide saranno i vecchi del
paese; per scoprire che c’è una sorgente unica di acque termali dove sarà
possibile fare il bagno nell’area del vecchio stabilimento dopo una ricca
degustazione di prodotti locali. Poco più giù, nelle basse Madonie, c’è
*Isnello*, considerato uno dei posti dove ammirare il miglior cielo
stellato al mondo. Qui vivono l’antico sentiero geologico urbano e la
chiesa di San Michele, gioiello del barocco madonita, ma si scoprirà che
nella chiesa del Rosario sono conservati straordinari paliotti. Infine da
non perdere *Pollina*, tra mestieri di una volta, sapori perduti e tesori
d’arte. Un viaggio a parte merita, infine, *Vicari*, borgo dalle origini
antichissime, che non fa parte delle Madonie anche se è poco distante. È il
regno delle mandorle, dove ne esistono addirittura 18 ecotipi con i nomi
delle famiglie che le producevano. *Bus da Palermo* anche per *Palazzo
Adriano* dove ha appena aperto il nuovo allestimento del Museo dedicato a
Nuovo Cinema Paradiso: sarà facile perdersi tra locandine, memorabilia,
oggetti del set, fotografie e “pizze”. Ma vi insegneranno anche a preparare
un’autentica cassata ed i segreti per preparare il pane di San Giuseppe. E
come “fuori borgo”, lunedì alle 19 sullo sfondo delle rovine del castello
federiciano, *Edoardo Siravo* si calerà nei panni del capitano Achab per il
suo *“Moby Dick”. *Per ogni info o curiosità e per acquistare i coupon per
le visite, le esperienze e le passeggiate, visitare il sito
http://www.leviedeitesori.com.
*I autobus climatizzati di Autoservice da Palermo sabato raggiungeranno
Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Calatafimi Segesta; domenica toccherà
a Petralia Sottana, Pollina e Palazzo Adriano. Info e prenotazioni del
posto su http://www.leviedeitesori.com *
Ufficio stampa Le Vie dei tesori
Simonetta Trovato
*giornalista*