
(AGENPARL) – gio 31 agosto 2023 OSSERVATORIO ANBI SULLE RISORSE IDRICHE
ABBONDANTI PIOGGE RISOLVONO IN POCHE ORE
LA LUNGA CRISI DEI LAGHI DEL NORD
MENTRE AL CENTRO SI ACCENTUANO L’AGONIA DEL TRASIMENO
E LE DIFFICOLTA’ DEI BACINI LAZIALI
FRANCESCO VINCENZI
Presidente ANBI
“SERVONO NUOVE INFRASTRUTTURE IDRAULICHE
PER CALMIERARE LE ESIGENZE IDRICHE
DI UN PAESE ALLA MERCE’ DELLA CRISI CLIMATICA”
Se sono bastate poche ore di abbondanti piogge per riportare sopra media i grandi bacini del
Nord Italia, non sono sufficienti settimane per superare l’agonia idrica del lago Trasimeno, che si
protrae da mesi, né per assicurare confortanti livelli agli specchi lacustri del Lazio: è questa la
fotografia della nuova fase climatica, che si sta registrando lungo lo Stivale alla fine di un Agosto da
temperature record: a farla emergere è il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse
Idriche.
“Ancora una volta sono i dati a confermare l’urgente necessità di infrastrutture idrauliche, capaci
di calmierare le esigenze idriche di un Paese alla mercè della crisi climatica. Noi non possiamo
che ricordare le centinaia di progetti cantierabili, messi a disposizione dai Consorzi di bonifica ed
irrigazione lungo l’intera Penisola” commenta Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI
(Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque
Irrigue).
I recenti eventi meteo estremi si sono verificati soprattutto a NordOvest, dove il Piemonte
Occidentale ha visto oltre 100 millimetri di pioggia in 3 giorni (mm. 122 a Cesana), provocando
ampie frane e l’esondazione di numerosi corsi d’acqua (torrente Ripa, rii Dusset e Fosse …); nel
Novarese, oltre 100 millimetri di pioggia si sono registrati in sole 24 ore! Tutti i fiumi piemontesi
hanno visto salire i livelli di portata fino a 10 volte da un giorno all’altro: la Scrivia è passata da
1,19 metri cubi al secondo (mc/s) a mc/s 19,5; il Tanaro è salito da mc/s 10 a mc/s 100; il Pesio da
mc/s 2,9 a mc/s 20,8; l’Agogna da mc/s 1,9 a mc/s 7,5; il Cervo da mc/s 4,6 a mc/s 87,1 mc/s. Ciò è
accaduto dopo settimane di deficit pluviometrico soprattutto sul Piemonte meridionale ed
occidentale con punte di oltre l’80% sui bacini dei fiumi Orba, Stura di Demonte e Maira (fonte:
ARPA Piemonte).
In Valle d’Aosta si segnala l’andamento del torrente Lys, tornato ad una portata rassicurante (mc/
s 4,70) dopo le apprensioni della piena, in cui ha toccato i 42 metri cubi al secondo.
In Liguria, un nubifragio impressionante si è abbattuto su Genova, dove in sole 8 ore sono caduti
fino a 210 millimetri di pioggia; il resto della regione è stato caratterizzato da piogge diversificate,
che hanno rivitalizzato i fiumi (il Magra è ora 1 metro e mezzo sopra la media del periodo),
accompagnate da raffiche di vento, che hanno toccato i 140 chilometri all’ora (fonte: OMIRL).
Nubifragi di grande intensità, con venti sferzanti (sfiorati i km/h 100), si sono verificati anche in
Lombardia (registrati quasi 80 millimetri di pioggia in 36 ore sull’hinterland milanese, ma oltre
mm. 300 in 48 ore alla stazione di Campodolcino, sull’Alpe Motta) con preoccupanti sbalzi di
portata per i fiumi: la crescita del fiume Adda ha toccato i 430 metri cubi al secondo, ma notevoli
picchi di piena hanno riguardato anche Brembo (mc/s 300 ), Ticino (mc/s 433), Seveso (mc/s 36) e
numerosi torrenti minori. Lo stato delle riserve idriche attualmente si attesta a -21% rispetto alla
media del periodo.
Fra grandi laghi del Nord, il Maggiore, sul cui bacino sono caduti 250 millimetri di pioggia, è
cresciuto di oltre m. 1,30, arrivando oggi all’85,4% di riempimento; anche gli invasi di Como e
d’Iseo tornano finalmente sopra di livelli medi del periodo, mentre cresce pure il Benaco, che
oggi è riempito per il 72,1% della sua capacità.
In Veneto, il surplus pluviometrico, che ha sfiorato +70% a Luglio (+147% sul bacino del fiume
Piave), ha migliorato la situazione delle acque di falda, che però restano ad un livello inferiore ai
minimi storici nell’alta pianura veronese (fonte: ARPAV).
In Emilia Romagna, tutti i fiumi hanno livelli superiori alla media con l’unica eccezione del Reno,
nonostante una leggerissima crescita di portata.
In questo quadro si posiziona la piena “morbida” del fiume Po, che ha già fatto schizzare i valori
di portata ben al di sopra delle medie di riferimento nelle stazioni di rilevamento in Piemonte (ad
Isola Sant’Antonio da mc/s 291 a mc/s 1827 per poi stabilizzarsi a mc/s 1337), Lombardia ed Emilia
Romagna (a Piacenza, da mc/s 223 a mc/s 1216).
Scendendo al Centro Italia, piogge torrenziali si sono registrate in Toscana con oltre 100 millimetri
d’acqua riversati sulla Lucchesia in 24 ore (mm. 117 su Camaiore); va segnalata l’importante
crescita di portata del fiume Serchio.