
(AGENPARL) – mer 30 agosto 2023 RINNOVATO IL PROTOCOLLO D’INTESA
FRA PROTEZIONE CIVILE ED ANBI
FRANCESCO VINCENZI, Presidente ANBI
“SERVE PERO’ PIU’ PREVENZIONE CIVILE.
NEL TEMPO DELLE SCELTE DI BILANCIO DEVE ESSERE CONSIDERATA
UNA PRIORITA’ ANCHE PER I CONTI DELLO STATO”
In un’estate caratterizzata dall’estremizzazione degli eventi atmosferici, assume significativa rilevanza il
rinnovo del Protocollo d’Intesa fra il Dipartimento della Protezione Civile ed ANBI (Associazione
Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), finalizzato alla
valutazione ed allo scambio di conoscenze, dati, informazioni su criteri, indicazioni, elementi tecnici, utili
alle attività di presidio territoriale idraulico, nonché di valutazione degli scenari di rischio e di sua
mitigazione nel tempo. L’intesa assicura la piena integrazione dei Consorzi di bonifica nel Servizio
Nazionale della Protezione Civile per il raggiungimento di obbiettivi di comune interesse nel campo della
previsione, prevenzione e gestione dell’emergenza con particolare riferimento ad eventi idrogeologici e
idraulici.
Per quanto riguarda la fase di previsione e prevenzione, viene promossa la stipula di accordi di
collaborazione tra gli enti territoriali ed i Consorzi di bonifica, finalizzati alla condivisione di dati di
osservazione su eventi meteoidrologici ed idrogeologici locali.
ANBI supporta il Dipartimento della Protezione Civile nelle attività di monitoraggio strumentale,
implementando l’installazione di sensori presso gli impianti degli enti consortili. I Consorzi di bonifica
sono inoltre coinvolti nelle attività di prevenzione strutturale attuate dalle Regioni, nonché nelle attività
di raccordo tra le misure non strutturali, programmate dagli enti consorziali nei territori di loro
competenza e la pianificazione della protezione civile comunale e di area vasta.
Nell’ambito delle misure di riduzione del rischio, ANBI proseguirà l’impegno a favorire interventi per
l’infiltrazione delle acque piovane nelle falde freatiche, la riduzione dei fenomeni erosivi, nonché la
mitigazione del deflusso idrico superficiale; ANBI si impegna anche a sostenere l’estensione di misure
volte alla laminazione delle piene mediante la regolazione dei deflussi dagli invasi gestiti dai Consorzi di
bonifica.
Per quanto riguarda la gestione delle emergenze e le connesse attività di valutazione del rischio, ANBI
supporta il Dipartimento della Protezione Civile nella raccolta delle informazioni sugli effetti indotti al
reticolo idrografico ed alle infrastrutture irrigue anche con l’ausilio di specialisti; il Dipartimento della
Protezione Civile mette altresì a disposizione le informazioni sugli eventi emergenziali previsti o in atto.
“Accogliamo con grande soddisfazione il rinnovo del Protocollo d’Intesa con il Dipartimento della
Protezione Civile – sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI – L’intesa ha fin qui consentito di
ottenere significativi risultati attraverso reciproca fiducia, trasparenza ed impegno per il bene comune; ciò
è condizione indispensabile per intraprendere le nuove sfide, che i cambiamenti climatici pongono. A tal
proposito auspichiamo che il Governo, accanto al taglio del cuneo fiscale ed agli interventi per favorire la
natalità, ponga la salvaguardia idrogeologica fra gli obbiettivi prioritari per il Paese, anche considerato
che, solo da Maggio ad oggi, sono quasi 35 i miliardi destinati a territori colpiti da eventi estremi.”
“Di fronte a complesse scelte di bilancio nazionale, ci corre l’obbligo di ricordare che intervenire
preventivamente costa 5 volte meno che riparare i danni, senza considerare il tributo in vite umane,
nonchè le profonde conseguenze sul futuro delle comunità e per lo sviluppo economico locale – aggiunge
Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Sono centinaia i progetti cantierabili, che i Consorzi di
bonifica mettono a disposizione del Paese nei piani per invasi multifunzionali e per l’efficientamento della
rete idraulica, capaci di aumentare la sicurezza dei territori, garantendo migliaia di posti di lavoro.”
“A corollario di ciò – conclude Vincenzi – c’è una scelta di fondo a costo zero: l’approvazione della legge
contro l’indiscriminato consumo di suolo in un Paese, che vede abbandonati o cementificati circa 19 ettari
al giorno, aumentando i rischi per il territorio. Non basta la meritoria azione della Protezione Civile: serve
più prevenzione civile e questa è una scelta, che spetta alla politica.”