
[lid] Abbiamo scritto al Prefetto di Chieti, Maio Della Cioppa, al fine di chiedere chiarimenti ma soprattutto che vengano prese in serie considerazioni le nostre istanze volte alla salvaguardia dei nostri armenti e maggiormente dei nostri bambini.
Ieri si è tenuto un tavolo tecnico dove le associazioni che rappresentano il territorio, come il Cospa, sono state escluse inspiegabilmente.
E’ forse un chiaro segnale che il problema non si voglia risolvere e si continua su questa strada con leggi obsolete, tralasciando direttive recenti come la sentenza della Corte europea (https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CONSLEG:1992L0043:20070101:IT:PDF) rafforzato dalla sentenza della Corte Costituzionale https://www.ambientediritto.it/giurisprudenza/corte-di-giustizia-ue-sez-2-10-10-2019-sentenza-c%E2%80%91674-17/ la quale si è espressa su ricorso promosso da Luonnonsuojeluyhdistys Tapiola Pohjois-Savo – Kainuu ry, respinto e sentenziato in merito alla direttiva habitat del 92 adottata dal Ministero finlandese per l’abbattimento dei lupi a protezione delle renne, mentre in Italia si vanno a rispolverare vecchissime convenzioni come quella di Berna del 19 settembre 1979 relativa alla Conservazione della Vita Selvatica e dell’Ambiente Naturale in Europa, a seguito della quale lo Stato Italiano, con Legge 5 agosto 1981, n. 503, si è impegnato alla conservazione delle specie di fauna selvatica e dei loro habitat naturali.
In realtà la direttiva comunitaria esiste dal 92, dovrebbe essere stata receapita da tempo dal governo italiano. Quindi la regione con le sue forze di Polizia provinciale e guardie volontarie avrebbe dovuto predisporre un piano di abbattimento di tutti i lupi che girano nei dintorni dei centri abitati, in quanto non vi è nessun rischio per la conservazione della specie, in quanto l’Abruzzo è arrivato ad avere sotto tutela il 70% (come da allegato Ispra) del territorio agrosilvopastorale che nel rispetto della Legge 157/92 non dovrebbe superare il 30%. Tra l’altro la 157/92 consente l’utilizzo di cattura solo a scopi scientifici e non per il controllo della fauna selvatica, invece il controllo spetta alla polizia provinciale, guardi volontarie e avvalendosi anche dei selecontrollori.
A quanto pare la regione Abruzzo ha preferito lavarsi le mani delegando il Parco Maiella, il quale ha tutto l’interesse a tutelare lo status quo riguardante la gestione dalla fauna selvatica nel loro interno, visto che non è dato sapere la popolazione di lupi sul suo territorio.
E’ il caso di dire che la Regione Abruzzo ha raccomandato la pecora al lupo.
I lupi in tutto l’Abruzzo sono ormai fuori controllo nella provincia di Chieti e ci sono predazioni in tutti i paesi di montagna e avvistamenti a Lanciano, Casoli, Tollo, Guardiagrele e poi nei dintorni della riserva di Punta Aderci dove bivacca la lupa e sono stati avvistati diversi esemplari dai cacciatori-selecontrollori.
Per tanto si chiede un tempestivo incontro al fine concertare azioni sul territorio da persone competenti con l’interesse della salvaguardia del territorio e la sicurezza Pubblica, argomento trattato ad un convegno organizzato dallo scrivente nel comune di Vasto.
Lo dichiara il Cospa Abruzzo, Dino Rossi in una nota.