[lid] Nella mattinata odierna, presso la Prefettura di Chieti, si è tenuta una riunione di coordinamento dei vari organismi competenti per il monitoraggio e la individuazione del lupo responsabile delle aggressioni registratesi in Vasto e San Salvo.
Il Prefetto di Chieti Mario della Cioppa ha promosso l’incontro con il Sindaco del Comune di Vasto e Presidente della Provincia, il Sindaco del Comune di San Salvo, il Questore con i Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i Carabinieri Forestali, la Polizia Provinciale ed i Responsabili o rappresentanti degli organismi competenti in materia quali il Dipartimento Agricoltura Servizio Foreste e Parchi della Regione Abruzzo, l’ISPRA, il Direttore dell’ Ente Parco Nazionale Maiella, unitamente al Veterinario dello stesso Ente Parco, la Direzione Generale ASL e il relativo Servizio Veterinario, alla presenza altresì del Sindaco del Comune di Chieti.
Ha partecipato alla riunione anche il Presidente dell’Ente Parco.
Compito della Prefettura è stato quello di analizzare:
- le indicazioni espresse dagli organismi competenti in materia, a vario titolo, quali il Dipartimento Agricoltura Servizio Foreste e Parchi della Regione Abruzzo, l’ISPRA, l’ Ente Parco Nazionale Maiella, unitamente allo staff Veterinario dello stesso Ente Parco, la Direzione Generale ASL e il relativo Servizio Veterinario;
- la necessaria attività di supporto dei Sindaci direttamente interessati, anche per la necessità di provvedimenti in linea con la normativa di settore, allo scopo di individuare la migliore forma di coordinamento fra gli stessi;
- raccordare l’azione generale degli Enti anche con le FFPP. Queste ultime con l’importante compito di monitoraggio mirato del territorio, per la immediata circoscrizione dell’area ove eventualmente viene individuata la presenza dell’animale perché siano immediatamente coinvolti e chiamati gli organismi tecnicamente deputati alla captazione dell’animale, nel rispetto delle norme in materia, particolarmente stringenti, ove fosse accertato che lo stesso sia un lupo.
In tal senso si ricorda che le attività di captazione erano state delegate dal Dipartimento Agricoltura Servizio Foreste e Parchi della Regione Abruzzo, che ha la competenza in materia, all’Ente Parco, che opera attraverso il proprio Servizio Veterinario, conformemente al parere già reso dall’ISPRA. Detto Ente si avvale del supporto dei Carabinieri Forestali, della Polizia Provinciale e dei Servizi Veterinari della ASL.
La riunione odierna ha avuto pertanto lo scopo di ottenere un quadro aggiornato della situazione tesa a:
- verificare le risultanze delle attività di monitoraggio e di ricerca effettuate sull’area interessata fra i territori fra Vasto e San salvo, e quelle di posizionamento degli strumenti di captazione e fototrappole fino ad ora ( a Cura Ente Parco, coordinatore dei servizi).
- conoscere ufficialmente l’esito del DNA, quindi, il tipo di animale, e se dalle attività di accertamento poste in essere, si sia verificato trattarsi di un solo esemplare che ha causato le aggressioni o più animali ( a Cura Ente Parco, coordinatore dei servizi);
- valutare se il fatto che si tratti di un lupo comporta la necessità di ridefinire le regole operative di ingaggio per la captazione dell’animale ovvero se queste non cambiano rispetto alle attività finora poste in essere, anche alla luce della normativa europea, recepita dalla legislazione italiana da ultimo con la Legge n. 157, comunque nell’ottica della esigenza della tutela della pubblica incolumità e del benessere degli animali;
- illustrare le modalità in atto tese alla captazione, a cura di quali organismi competenti, a cominciare dall’Ente Parco, quale organismo tecnicamente competente e deputato a coordinare tutte le attività operative.
All’esito della riunione, il Prefetto ha sintetizzato le risultanze emerse nel corso della stessa allo scopo di ridefinire i compiti e le responsabilità operative di ciascuno, alla luce dell’esito dell’esame che ha inquadrato l’animale protagonista delle aggressioni in una Lupa, definita animale target, ritenuta l’unica responsabile di tutti gli episodi finora analizzati, così come indicato dall’Ente Parco a seguito degli accertamenti effettuati.
In questo senso il Prefetto ha richiesto che tutte le attività operative in atto, che comunque non saranno nel frattempo interrotte, siano ridisegnate allo scopo di dare ulteriore impulso alle stesse, attraverso un immediato Tavolo tecnico, da tenere a vista, coordinato dall’Ente Parco, responsabile per delega delle attività di cattura, presso la Stazione dei Carabinieri Forestali di Vasto, sede posta a disposizione dal Comandante Provinciale degli stessi.
Il Tavolo Operativo quindi:
- sarà coordinato dall’Ente Parco, presso la sede del Comando Stazione dei Carabinieri Forestali di Vasto;
- sarà composto, oltre dal Referente operativo dell’Ente Parco coordinatore, dal Referente operativo dei Carabinieri Forestali e dal referente operativo della Polizia Provinciale;
- vedrà la partecipazione del referente del Servizio Veterinario della ASL di Vasto;
- avrà il compito di ridefinire una nuova procedura operativa di intervento che vede l’Ente Parco quale prioritario organismo deputato alla cattura, così come la normativa prevede, avvalendosi del supporto della Polizia Provinciale e dei Carabinieri Forestali, con modalità di raccordo che saranno definite in sede del citato Tavolo;
- procederà ad una eventuale attività di formazione per il personale di supporto appartenente alla Polizia Provinciale ed ai Carabinieri Forestali, oltre che allo stesso servizio veterinario della ASL di Vasto, ove necessario, affinchè le procedure di cattura siano sempre perfettamente in linea con la normativa di settore;
- ridefinirà una modalità fluida di comunicazione con le Polizie Locali di Vasto e San Salvo, oltre che con le FFPP, deputate al controllo del territorio, per modo che queste ultime possano immediatamente rivolgersi ai soggetti tenuti ad intervenire nelle vie ordinarie ( appunto l’Ente Parco in primis, la Polizia Provinciale e i Carabinieri Forestali a seguire), anche fornendo loro numeri telefonici e nominativi da chiamare in caso di avvistamento e di intervento dedicato, al fine di evitare disfunzioni operative o disguidi nella comunicazione che possano rallentare le operazioni;
- terrà informati costantemente i Sindaci delle località interessate, rappresentando loro eventuali necessità di loro competenza;
- valuterà la necessità di fornire adeguata informazione alla cittadinanza laddove necessario su modalità di comportamento in caso di avvistamento del lupo;
- terrà informato questo Ufficio Territoriale di Governo degli esiti di tutte le attività in programma.
Fondamentale è stato il parere dell’ISPRA e dell’Ente Parco, per la definizione delle competenze e per l’illustrazione delle modalità tecniche di intervento materiale sull’animale che appartiene a specie protetta, all’esito dell’accertamento della tipologia di animale oggetto di cattura, soprattutto perché ha chiarito che, trattandosi di lupo, al netto di situazioni emergenziali, di necessità ed urgenza, che possono mettere in pericolo le persone e che facultizzano l’intervento diretto delle FFPP, occorre caratterizzare la cattura con precise modalità in conformità alle articolate disposizioni di legge, a partire dalla Convenzione di Berna del 19 settembre 1979 relativa alla Conservazione della Vita Selvatica e dell’Ambiente Naturale in Europa, a seguito della quale lo Stato Italiano, con Legge 5 agosto 1981, n. 503, si è impegnato alla conservazione delle specie di fauna selvatica e dei loro habitat naturali.