
(AGENPARL) – mar 29 agosto 2023 NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE…
ANBI:
IN EMILIA ROMAGNA UN PROGETTO DI RICERCA UTILIZZA
IL GAMBERO DELLA LOUISIANA COME INDICATORE BIOLOGICO
Quello, che sta per concludersi sarà ricordato come l’Agosto dei crostacei “alieni”: ma se il futuro del
voracissimo granchio blu sembra destinato ai biodigestori e marginalmente al consumo alimentare, una più
utile prospettiva si apre per i gamberi rossi della Louisiana (Procambarus clarkii), grazie alla collaborazione
di studio tra i partner del progetto europeo Life Claw (tra cui il Consorzio di bonifica di Piacenza) ed i
ricercatori dell’Università di Parma (sezione di farmacologia e tossicologia del dipartimento di scienze
medico veterinarie e dipartimento di scienze chimiche, della vita e della sostenibilità ambientale).
“A cura dell’Ateneo parmigiano – rende noto Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione
Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) – l’interessante
progetto di ricerca mira ad elaborare protocolli per il monitoraggio dei livelli d’inquinamento da nano e
micro plastiche, nonchè dei residui ambientali dell’antiparassitario ivermectina, rilevati nei gamberi rossi,
considerati una specie sentinella; lo studio porterà alla stesura di lavori scientifici da pubblicare su riviste
internazionali.”
A livello più complessivo, “Life Claw” (Crayfish lineages conservation in north-western Apennine), giunto al
quarto dei previsti cinque anni di attività, punta a conservare e migliorare la popolazione di gamberi
autoctoni (Austropotamobius pallipes) attraverso un programma di conservazione a lungo termine
nell’area dell’Appennino NordOccidentale di Emilia-Romagna e Liguria.
“Significativo è che questa importante azione sia svolta, grazie anche alla partecipazione di volontari
appartenenti a cinque associazioni piscatorie, che hanno accolto la proposta di collaborazione dopo essere
stati formati dai partner di progetto con sessioni teoriche e pratiche” evidenzia Luigi Bisi, Presidente del
Consorzio di bonifica di Piacenza.
“In provincia di Parma, all’interno di tre laghetti gestiti dall’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità
dell’Emilia Occidentale, si sta procedendo ad un’azione di monitoraggio e contenimento dei gamberi di
origine americana, considerati tra le principali cause di estinzione per i crostacei nativi – precisa Massimo
Gargano, Direttore Generale di ANBI – Gli stessi gamberi alloctoni sono inoltre responsabili di minare la
stabilità degli argini con i loro tunnel, ostruire le griglie poste agli ingressi di canali intubati ed impianti
idraulici, occludere le infrastrutture necessarie alla gestione delle derivazioni irrigue come, ad esempio, le
paratoie.”
Il progetto è co-finanziato dall’Unione Europea e si propone tra gli obbiettivi specifici: creare strutture di
allevamento per il ripristino della presenza locale del gambero di fiume, aumentandone gli stock delle più
significative popolazioni, al fine di conservare la variabilità genetica della specie nell’Appennino
NordOccidentale; contrastare la dispersione di gamberi alloctoni, ritenuta una delle principali cause di
estinzione delle specie originarie negli ecosistemi d’acqua dolce.
“E’ con orgoglio, che presentiamo questa, ulteriore testimonianza dell’interesse, con cui i Consorzi di
bonifica ed irrigazione partecipano a progetti di ricerca ed innovazione a servizio della tutela del territorio”
conclude Vincenzi.
Con il Consorzio di bonifica di Piacenza sono partner del progetto Life Claw accanto al Parco nazionale
dell’Appennino Tosco-Emiliano (coordinatore): l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia
Occidentale, il Parco Naturale Regionale dell’Antola, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie,
l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli Studi di Pavia, l’Acquario di Genova-Costa
Edutainment, il Comune di Fontanigorda.