
(AGENPARL) – gio 24 agosto 2023 *Costruire e recuperare, il Centro Studi “Edilizia Reale” accende i
riflettori sulla sicurezza del patrimonio edilizio e infrastrutturale*
*“La prevenzione è un aspetto della cultura civica. E’ giunto il momento di
affrontare nel merito il tema della riqualificazione sismica”*
Costruire e recuperare è la cifra che contraddistingue il Centro Studi
Edilizia Reale, l’associazione nazionale impegnata nel campo della
formazione, informazione e supporto del comparto edile.
Sulla scorta della precedente esperienza della Consulta provinciale
dell’edilizia promossa da Federcomated fin dal 2010, il Centro Studi è in
campo per cementare una nuova cultura civica sulla riqualificazione sismica
che guarda in particolar modo alla prevenzione. Per questo intende
dialogare non solo con tutti gli attori e gli addetti ai lavori del mondo
edile, ma con l’intero tessuto sociale. La filiera edilizia trova nel
Centro Studi un riferimento di primo piano sull’informazione inerente i
principali provvedimenti normativi, le esigenze e le proposte che arrivano
dal settore delle costruzioni.
(Come confermato da Giulio De Angelis, responsabile Mezzogiorno ed
infrastrutture nel Sud Federcomated/Confcommercio,) la pluralità delle
rappresentanze- dai produttori ai rivenditori di materiali e attrezzature
edili, ai liberi professionisti e costruttori- fanno dell’associazione un
faro in grado di solcare nuove traiettorie, tese a costruire nuova
vivibilità. Ma anche a individuare crepe e storture da sanare, sia
nell’ambito legislativo che nelle dinamiche di mercato. Con il concorso dei
suoi associati, “Edilizia Reale” mira a costruire ponti di dialogo che
guardano alla crescita complessiva: del corollario delle aziende, del
singolo lavoratore e conseguentemente dell’intero territorio in cui si
trova ad operare.
Già attento al tema del Superbonus e alle criticità che la misura ha
comportato in edilizia, ma anche al Decreto Siccità con interventi mirati
dell’assessorato regionale campano, all’efficientamento energetico.
il Centro Studi intende affrontare il tema della riqualificazione del
patrimonio edilizio e infrastrutturale. Il tema della sicurezza, indicata
come priorità nella sfera della qualità della vita e riferimento per nuove
sperimentazioni architettoniche e ingegneristiche, si prepara a coinvolgere
in maniera trasversale la società. Per questa ragione l’associazione
intende scommettere sulla prevenzione e intercettare non solo l’interesse
di chi maneggia strumenti e attrezzature, ma di chi abita gli spazi e vive
la quotidianità in un determinato luogo.
Un cittadino consapevole dei rischi concorre a fare massa critica per
ottenere leggi più giuste. Saprà fare cernita sulla qualità dei materiali
utilizzati durante i lavori e, avrà contezza del valore del lavoro del
singolo. Il tema della sicurezza in edilizia deve riacquistare centralità
nell’interesse comune, ma anche nell’agenda politica. Per questo intende
valorizzare la proposta di legge presentata nel 2019 dall’ex deputata
campana Michela Rostan, sull’istituzione di un “Programma nazionale per
l’assicurazione obbligatoria degli edifici privati contro i danni derivanti
da calamità naturali”.
Nella narrativa della proposta depositata alla Camera dei Deputati
(n.1943), si evidenziano alcuni dati su cui il centro Studi intende
accendere i giusti riflettori. “Tra il 1900 e il 2002, secondo i dati
riportati dal Consiglio nazionale delle ricerche, l’Italia ha registrato
circa 29.000 alluvioni in 14.000 siti. Inoltre, fra il 1950 e il 2012 sono
state registrate almeno 1.061 frane con vittime in 962 località e almeno
672 inondazioni con vittime in 563 località. In questo periodo, il numero
complessivo di morti, feriti e dispersi provocato da eventi idrogeologici è
stato di oltre 9.000; gli sfollati e i senza dimora sono stati oltre
700.000.
Secondo l’Associazione nazionale dei costruttori edili (ANCE) e il Centro
ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio
(CRESME) dal 1944 al 2011 il danno complessivo prodotto da terremoti, frane
e alluvioni in Italia ha superato i 240 miliardi di euro, con una media di
3,5 miliardi di euro l’anno”.
Il centro Studi “Edilizia Reale” in quanto *agorà* della filiera edilizia
attraverso la partecipazione attiva delle associazioni datoriali, degli
ordini e collegi professionali, oltre che dei singoli iscritti, apre il
dibattito e promuove un’occasione di confronto nazionale sul “patrimonio
edilizio e infrastrutturale: riqualificare per dare sicurezza”.
Ufficio Stampa
Nicola Arpaia