
(AGENPARL) – mer 23 agosto 2023 Lugo, 22 agosto 2023
Al Commissario straordinario per la ricostruzione
Generale Francesco Paolo Figliuolo
Al Sub-Commissario straordinario per la ricostruzione
Emilia-Romagna, Presidente della Regione Emilia-Romagna
Dott. Stefano Bonaccini
e p.c.
Alla Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna, Assessore alla Protezione Civile
Dott.sa Irene Priolo
Al Sig. Prefetto della Provincia di Ravenna
Dott. Castrese De Rosa
Al Presidente della Provincia di Ravenna
Dott. Michele De Pascale
OGGETTO: RICOSTRUZIONE POST EMERGENZA – UNIONE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA
Egregi Commissari,
facendo seguito alla comunicazione trasmessa in data 04/08/2023 dove si evidenziavano alcune delle
principali criticità che i nostri territori stanno ancora affrontando a tre mesi dall’alluvione, e in vista del
tavolo tecnico del prossimo 24 agosto e del successivo incontro del 31 agosto p.v., abbiamo ritenuto utile
porre alla Vs attenzione una serie di temi che riteniamo di assoluta priorità nella definizione dei lavori
dedicati alla ripartenza.
Risarcimenti a famiglie e imprese
Servono innanzitutto misure integrative a quelle già messe in campo, che richiedono risorse ulteriori da
distribuire a famiglie e imprese con modalità chiare e semplici, e in tempi congrui alla tipologia di
intervento.
Il clima di incertezza che accompagna la fase post emergenziale acuisce l’esasperazione di famiglie e
aziende che non hanno prospettive certe sulla ripartenza. Il danno economico si somma al danno morale
e trasforma la resilienza e lo spirito di comunità che ha caratterizzato le prime settimane dopo l’alluvione,
in rabbia e pressione sociale.
Ciò rischia di sfociare in una crisi economica e sociale senza precedenti, considerando la numerosità delle
realtà imprenditoriali e commerciali colpite e i posti di lavoro coinvolti.
Serve pertanto che siano finanziate prima possibile tutte le richieste di danno provenienti dalle famiglie e
dalle imprese.
Tempi certi
È fondamentale che sia condiviso subito lo scadenziario per la presentazione delle richieste di
risarcimento e per il loro soddisfacimento in modo tale che tutti possano programmare i lavori.
Nel frattempo occorre completare in modo efficace la procedura già avviata per il rimborso delle spese
più urgenti.
Il termine fissato a fine ottobre per la rendicontazione del contributo di immediato sostegno risulta non
adeguato in ragione dell’impossibilità per molte famiglie di completare i lavori di ripristino e di pagarli
entro la scadenza fissata, stante la limitata disponibilità di liquidità e la difficoltà delle imprese di far fronte
alle numerose richieste di intervento.
Ristori agli Enti locali
I nostri Comuni hanno anticipato le spese di somma urgenza ma, ad oggi, sono stati ristorati solamente
una parte degli interventi emergenziali effettuati: rimangono non finanziati molti interventi per l’assistenza
alla popolazione ed il sistema dei soccorsi, le spese per i lavori eseguiti in emergenza, i primi ripristini dei
danni e i primi interventi di messa in sicurezza dei territori (strade, asili, funzionalità della rete fognaria,
ecc..)
Chiediamo quindi una norma per lo sblocco delle risorse destinate alla copertura delle spese di somma
urgenza, per avere la certezza che queste risorse siano rimborsate; diversamente, il rischio è il collasso
finanziario.
Tornerebbe anche utile prevedere che le spese sostenute per gli interventi di somma urgenza, riconducibili
agli eventi alluvionali, non rilevino al fine del calcolo dell’indicatore di tempestività dei pagamenti e dello
stock del debito, al fine di evitare accantonamenti e vincoli contabili che aggraverebbero ulteriormente la
già delicata situazione dei bilanci dei comuni colpiti dagli eventi estremi.
Gli enti locali hanno, inoltre, subito essi stessi danni al patrimonio che sono stati censiti, come da
indicazioni ricevute dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile, ma per i quali non si è ancora ricevuto alcun
riscontro.
Ricordiamo altresì che criticità simili si pongono anche in relazione al tornado del 22 luglio scorso, il quale
ha, a propria volta, determinato gravi danni sugli abitati di Alfonsine e Voltana. Al riguardo nessun riscontro
è pervenuto da parte dell’Esecutivo nazionale.
Abbiamo ricevuto molteplici attestazioni di solidarietà da parte di fondazioni e privati che ci
permetteranno di ricostruire alcuni dei luoghi simbolo delle nostre comunità: scuole, teatri, parchi gioco.
Ma abbiamo uffici, piazze, strade, infrastrutture che necessitano di interventi di ripristino e riparazione per i
quali non abbiamo ulteriori fondi da destinare: chiediamo quindi di conoscere le modalità di sostegno alla
ricostruzione da parte della struttura commissariale.
Perizie e risarcimenti danni
Ci uniamo e sottoscriviamo quanto già espresso dagli Ordini e collegi professionali della provincia di
Ravenna per quanto attiene la necessità di individuare al più presto le modalità e i parametri necessari per
la compilazione delle Perizie Asseverate, concordando, unitariamente alla struttura commissariale, uno
schema peritale che agevoli una snella redazione delle valutazioni economiche dei danni, con parametri
di veloce comprensione ed inserimento, e al contempo di altrettanto semplice verifica da parte delle
amministrazioni pubbliche.
Ciò permetterebbe non solo di concordare una linea unitaria utile a tutte le parti in causa, ma anche di
salvaguardare i cittadini da eventuali speculazioni che si dovessero insinuare a scapito dell’integrità
professionale e dell’onore che da sempre contraddistingue i professionisti che collaborano, tra l’altro,
fattivamente da settimane con le nostre amministrazioni per la gestione delle prime pratiche di rimborso
ai cittadini.
Altrettanto condivisibili le perplessità espresse in ordine alla presentazione delle schede di rilevazione dei
danni, prevista dall’art. 20 septies, co. 1 lett. a) della legge 31 luglio 2023, n. 100 di conversione del DL 1 giugno
2023, n. 61 e alla disposizione contenuta nella medesima legge all’art. 20 septies, co. 7 relativa alla verifica
della regolarità urbanistica-edilizia degli edifici che non consentirebbe la necessaria tempestività di
intervento, soprattutto in quei casi in cui non siano richiesti titoli edilizi.
Sospensione bollette e fondo dedicato
Il Consiglio dei Ministri, con il decreto legge 61/23 (cd. “decreto alluvione”), ha deliberato che ARERA, con
propri provvedimenti, disciplini le modalità per la sospensione temporanea dei termini di pagamento delle
fatture e degli avvisi di pagamento emessi o da emettere da parte dei gestori sia per il servizio idrico
integrato che per il servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Al netto delle sospensioni dei termini di pagamento delle bollette di luce, gas, acqua e rifiuti, ulteriormente
prorogate fino al 31/10, riteniamo necessario garantire alle famiglie e alle imprese che non hanno usufruito
dei servizi o che si trovano in grave difficoltà a seguito dei danni subiti, l’esenzione totale dal pagamento
delle utenze per i mesi di non usufrutto delle proprie abitazioni e/o imprese.
A tal fine siamo a chiedere la definizione del quadro normativo necessario, affinché gli enti competenti
possano attivare fondi dedicati a sopperire ai mancati introiti derivati, nonché a individuare una soluzione
per la sospensione della Tari, di competenza comunale. Esenzione che riteniamo assolutamente doverosa,
ma che necessita di un ulteriore soluzione per sopperire al mancato introito degli enti locali.
Personale e assunzioni straordinarie
Ribadiamo una richiesta per nulla secondaria, perché da essa si determina il buon esito della fase post
emergenziale: il personale dei nostri enti non è sufficiente a sopperire alla mole di attività integrative
determinate dalle procedure di rimborso, ricognizione danni e ricostruzione. L’abbiamo già espresso
chiedendo che venisse finanziata subito in modo specifico l’assunzione di personale straordinario da parte
degli enti locali (Comuni e Unioni). Abbiamo nella nostra Unione enti molto piccoli, uno dei quali peraltro –
Sant’Agata sul Santerno – è stato uno dei Comuni più duramente colpiti dall’alluvione, con la rottura
arginale che ha interessato l’abitato la mattina del 17 maggio 2023.
Con le nostre sole forze non possiamo sostenere il peso delle istruttorie dei rimborsi.
Già ora le nostre strutture sono quasi completamente dedicate alla gestione delle pratiche di autonoma
sistemazione e all’istruttoria dei contributi di immediato sostegno (OCDPC 999/2023). Le attività ordinarie,
“sospese” sino al 31 agosto, non potranno ripartire in tempi brevi, sommandosi alle gestioni dei contributi
emergenziali gli ulteriori adempimenti derivanti dall’attuazione dei provvedimenti commissariali previsti
dalla legge 31 luglio 2023, n. 100 di conversione del DL 1 giugno 2023, n. 61: è evidente che non è possibile
pensare ad una ripartenza concreta se non siamo in grado di garantire dinamicità anche amministrativa.
Smaltimento fanghi alluvionali
Diversi comuni, in particolare quelli che hanno subito rotture arginali ravvicinate, hanno registrato un
accumulo enorme di fanghi alluvionali su parti significative del territorio, sia su proprietà pubblica che
privata. Gran parte di questi fanghi sono stati raccolti dalla Protezione Civile e dai privati durante le
operazioni di pulizia e sono stati stoccati in aree pubbliche o private individuate dai comuni con apposite
ordinanze. Altra parte di fanghi sono stati accumulati informalmente dai privati in altri punti del territorio,
che sono spesso diventati anche oggetto di scarichi abusivi di rifiuti, causando situazioni di degrado e
potenziali problemi di natura igienico-sanitaria. Vi sono anche ingenti quantità di fanghi alluvionali sui
terreni delle aziende agricole che non si sa come gestire e smaltire.
La quantità di fanghi è veramente enorme e rappresenta un problema di vasta scala che i singoli comuni
non riescono ad affrontare singolarmente. Siamo pertanto a chiedere un urgente interessamento della
struttura commissariale in modo che possa farsi carico in maniera trasversale, per tutti, dello smaltimento
dei fanghi alluvionali e, laddove presenti, anche dei depositi abusivi di rifiuti, ripristinando il decoro, l’igiene
e la funzionalità originaria dei luoghi pubblici e privati. Dal ripristino dei luoghi dipende molto della serenità
sociale delle nostre comunità, colpite anche psicologicamente dalla devastazione prima dell’acqua e poi
dei fanghi che hanno invaso violentemente le nostre vite.
Sicurezza del territorio
Ultimo tema, ma più importante di tutti. Serve un piano concreto di ricostruzione e messa in sicurezza del
territorio. Vediamo i cantieri e le attività di manutenzione di argini e fiumi procedere attorno a noi, ma noi
Sindaci per primi non abbiamo gli elementi per rispondere con certezza alle domande che i nostri cittadini
ci pongono quotidianamente: quali sono i piani per la sicurezza idraulica di medio periodo? È stata
avviata la verifica strutturale e la ri-progettazione, laddove necessaria, di infrastrutture quali ad esempio i
ponti ferroviari? Quali opere saranno avviate per la sicurezza delle comunità che vivono in questi territori?
Come Sindaci e come Amministrazioni abbiamo bisogno di risposte e siamo disponibili a fare tutto
quanto è nei nostri poteri e nelle nostre competenze per garantire a chi qui vive, lavora, studia la possibilità
di ripartire con dignità e serenità. Ma è evidente che il piano su cui lavorare per ottenere tutto questo è più
grande di noi.
Siamo disponibili al confronto, oltre che al lavoro operativo che ci ha contraddistinto in questi mesi, ci
mettiamo a totale disposizione affinché arrivino al più presto risposte, azioni e soluzioni.
Sperando di aver contribuito positivamente con questa nostra e certi che sia obiettivo comune
perseguire questi obiettivi,