(AGENPARL) – lun 21 agosto 2023 Comunicato Stampa: Sindacato Itamil Esercito – Riflessioni del Generale
Vannacci sui Riflessi del suo Libro nel Contesto Militare
Il Segretario Generale del Sindacato Itamil Esercito, Girolamo Foti, ha
rilasciato una dichiarazione riguardo al libro autoprodotto dal Generale di
Divisione Roberto Vannacci.
L’opera, caratterizzata da numerosi passaggi intrisi delle sue teorie
polemiche e banali su un “mondo al contrario”, sembra essere il frutto di
un uomo annoiato che ha impiegato il suo tempo per delineare i suoi
pensieri su un mondo ideale, presumendo forse di essere il prescelto
custode di ogni verità.
Le espressioni incomprensibili rinvenibili nel suo libro hanno causato, si
spera involontariamente, divisioni e malcontento. Foti sostiene che secondo
l’art. 1472 del COM (“Libertà di manifestazione del pensiero”) dice che “i
militari possono liberamente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche
conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero”,
specificando però che non possano comunque essere trattati “argomenti a
carattere riservato di interesse militare, o di servizio per i quali deve
essere ottenuta l’autorizzazione”.
Il nostro sindacato si impegna a garantire che il Generale Vannacci e tutti
gli altri colleghi possano liberamente esprimere il proprio pensiero.
Tuttavia, la libertà di pensiero richiede rispetto per gli altri e per le
minoranze.
Nel caso del Generale, osserva Foti, emergono questioni cruciali: un alto
ufficiale che comanda uomini e donne è influenzato dalle sue opinioni nel
suo comando? È imparziale nei confronti dei suoi subordinati che sono gay,
donne, o ecologisti? Le sue idee potrebbero manipolare il corpo militare in
generale?
Se un soldato, non dichiaratamente gay, si sente emarginato e differente
dagli altri dopo aver letto le parole espresse in un libro scritto da un
alto ufficiale, soprattutto se è una persona vulnerabile che risente dei
commenti e delle battute derivanti da questa situazione, potrebbe arrivare
a prendere decisioni drastiche “suicidio”.
Ci ritroveremmo quindi a piangere un’altra vittima?
Il Generale, essendo un’autorità, avrebbe dovuto ponderare attentamente
prima di intraprendere questa iniziativa.
In conclusione, Foti afferma che il Ministro della Difesa, l’On. Guido
Crosetto, ha agito correttamente intervenendo personalmente in questa
questione.
Roma 21/8/23
Il Segretario Generale
Girolamo Foti
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