
(AGENPARL) – sab 19 agosto 2023 COMUNICATO STAMPA
Pubblicato il rapporto basato sui dati del 2021
GENDER GAP: SEGNALI DI RIDUZIONE DAL TERZO
BILANCIO DI GENERE DELL’UNIVERSITÀ DI UDINE
Le donne hanno maggiore probabilità di raggiungere i massimi
livelli di carriera rispetto al dato medio nazionale
Udine, 19 agosto 2023 – Segnali incoraggianti dal terzo Bilancio di genere dell’Università di Udine
(https://shorturl.at/uxLTW). I dati dell’anno 2021, se comparati con quelli del 2020 e del 2019,
fanno registrare piccoli, ma virtuosi cambiamenti volti a ridurre il divario di genere esistente.
Le evidenze
Nella comunità studentesca si conferma la prevalenza delle studentesse, 53,1% del totale degli
studenti. In particolare, le donne hanno una performance di studio migliore (voto di laurea, laurea
in corso, tasso di abbandono) e una maggiore propensione alla mobilità in programmi di studio
internazionali in entrata (63,5%) e in uscita (60,7%).
Prevale la componente femminile anche fra gli studenti con cittadinanza non italiana iscritti a un
corso di laurea (in netta maggioranza provenienti da Paesi extra Unione europea), che sono il
4,4% della popolazione studentesca totale (di cui 2,6% donne e 1,8% uomini).
Con riferimento al personale docente, è aumentato il reclutamento di ricercatrici che passano dal
16,7% del 2020 al 26,7% del 2021.
Degno di nota è il valore dell’indicatore di “glass ceiling”, che misura la probabilità per le donne di
raggiungere i massimi livelli di carriera. Per l’Ateneo friulano il dato, 1,35, è nettamente migliore
rispetto al valore medio nazionale, 1,49. Quando il parametro è pari a 1 indica una condizione di
equità tra i generi. La riduzione del valore di questo indicatore rispetto al 2020 (1,37) segnala
quindi un progressivo miglioramento dell’Ateneo.
Negli organi di governo dell’Ateneo, rispetto al 2020, si registrano discreti incrementi della
presenza femminile nei ruoli di delegate di settore 29,4% rispetto al 20% precedente, cui si
affianca un significativo incremento delle donne direttrici di dipartimento 37,5% a fronte del 25%
del 2020, che portano la componente femminile dal 27,8% al 44,4% nella composizione del Senato
accademico.
«La redazione del Bilancio di genere rientra nelle azioni previste dal Piano triennale delle azioni
positive e dal Gender equality plan – spiega il rettore Roberto Pinton –. Da anni ormai abbiamo
attivato iniziative di didattica interdisciplinari caratterizzate dall’adozione di una prospettiva di
genere: i corsi su Pari opportunità e inclusione e quello di Medicina di genere; progetti di
orientamento e formazione, anche in partnership con la Regione Friuli Venezia Giulia, ed eventi di
divulgazione scientifica per avvicinare le studentesse alle materie Stem. Se è vero, quindi, che c’è
ancora tanto da fare – conclude il rettore –, possiamo dire con orgoglio che abbiamo imboccato la
strada giusta per sensibilizzare la comunita? accademica sui temi delle pari opportunità e
dell’inclusione».
Università degli Studi di Udine
Relazioni esterne
via Palladio 8 – 33100 Udine
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Secondo Valeria Filì e Maria Cristina Nicoli, che hanno coordinato la redazione del Bilancio di
genere, «il riequilibrio di genere in una comunità è un fenomeno lento che si realizza in un arco di
tempo assai lungo. L’analisi del trend dal 2019 al 2021 evidenzia alcuni passi avanti specie nella
presa di coscienza che il disequilibrio di genere è frutto di discriminazioni e stereotipi che spesso
nemmeno riconosciamo. Il Bilancio di genere serve, innanzitutto, per l’acquisizione di una
consapevolezza collettiva in merito alla estrema necessità di porre in essere azioni positive per la
realizzazione effettiva del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione».
Che cos’è
Il Bilancio di genere è uno strumento per monitorare annualmente l’evoluzione della disparità di
genere all’interno della comunità accademica. L’obiettivo è fornire una fotografia delle
diseguaglianze presenti nella comunità accademica in modo da consentire la realizzazione di
efficaci azioni di inclusione, valorizzazione dei talenti e lotta alle discriminazioni, per dare pari
opportunità di carriera a donne e uomini e aumentare il benessere lavorativo di tutti. Da quest’anno
il rapporto allarga lo spettro di osservazione analizzando altri elementi di ‘diversità’ quali la
cittadinanza e la disabilità, per ora solo sulla comunità studentesca.
Caratteristiche
Il Bilancio di genere è strutturato in cinque parti. Le prime tre riguardano la comunità studentesca,
il personale docente e ricercatore e il personale tecnico e amministrativo. La quarta analizza la
composizione della governance dell’Ateneo, la quinta fornisce una visione di insieme.
La situazione
Rispetto all’edizione 2020 non ci sono cambiamenti significativi nella distribuzione percentuale di
donne nella comunità studentesca (53,1%), né in quella del personale docente e ricercatore (34%)
e nel personale tecnico-amministrativo (66,8%). Il dato più critico riguarda la forbice delle carriere,
che evidenzia la maggiore difficoltà delle donne rispetto agli uomini di ricoprire le posizioni apicali.
Complessivamente, infatti, le professoresse ordinarie sono il 25,1% del totale dei professori
ordinari, le professoresse associate sono il 35,3% dei professori associati e le ricercatrici sono il
40% del totale dei ricercatori. Rimane ancora molto bassa la percentuale delle studentesse iscritte
a corsi di laurea delle discipline scientifico-tecnologiche (Stem), il 26,3% del totale. Con riferimento
ai Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin) vinti nel 2021 da docenti e ricercatori
dell’Ateneo nel ruolo di “capofila”, vi è una sostanziale parità di genere.
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