
(AGENPARL) – ven 18 agosto 2023 *Una settimana di spettacoli in lingua originale e in inglese. Comune,
Centro di ricerca Skenè dell’Università di Verona e Teatro Stabile del
Veneto – Teatro Nazionale rendono internazionale l’offerta culturale
cittadina*
Verona spalanca le porte del Camploy al teatro internazionale e si prepara
ad accogliere compagnie da tutto il mondo nel nome del Bardo. Otto giorni
di spettacoli in lingua originale (con sottotitoli) o in inglese
provenienti da Regno Unito, Georgia, Macedonia, Svezia, Romania e
quest’anno anche dagli Stati Uniti. Va in scena dal *2**4** al **31 *
*agosto*, sempre alle ore 21, la terza edizione del *Verona Shakespeare
Fringe Festival*, realizzato grazie alla collaborazione tra il* Comune di
Verona* e il *Centro di Ricerca **Skenè* dell’Ateneo scaligero, che da
quest’anno si arricchisce della presenza del *Teatro Stabile del Veneto –
Teatro Nazionale* come partner qualificato per sviluppare ulteriormente la
portata internazionale del progetto anche sul piano produttivo.
Il programma, inserito nel cartellone dell’*Estate Teatrale Veronese*,
festival multidisciplinare del* Comune di Verona *realizzato con il
sostegno del
*Ministero della Cultura *e della *Regione Veneto*, prevede* 8 titoli,
tutti in prima nazionale*, selezionati perché capaci di valorizzare in
chiave sperimentale e innovativa l’opera di Shakespeare, ma anche di arricchire
l’offerta culturale cittadina, rafforzandone la dimensione internazionale,
multilingue e multiculturale.
“*Un progetto internazionale di eccellenza – afferma l’assessora alla
Cultura del Comune di Verona Marta Ugolini -, realizzato in sinergia tra
l’Università e le organizzazioni teatrali del territorio. Da un anno siamo
l’unica realtà italiana a far parte d**ell’**European Shakespeare Festivals
Network**, che riunisce i più importanti festival shakespeariani d’Europa.
Questo ha richiesto un supporto aggiuntivo, per questo abbiamo voluto
coinvolgere il Teatro Stabile del Veneto che è l’unico teatro nazionale a
livello regionale”.*
*“Fino a qualche anno fa l’Estate Teatrale Veronese non aveva una sezione
internazionale – sottolinea Carlo Mangolini, direttore artistico
dell’Estate Teatrale Veronese -, abbiamo creduto nel Fringe Festival e,
ora, vorremmo che dal Camploy potesse crescere e arrivare al Teatro Romano.
Quest’anno vedremo tante prime mondiali di altissimo livello,
un’opportunità per veronesi, turisti e nuove generazioni”.*
*PROGRAMMA*
Il Fringe Festival sarà inaugurato *giovedì 24** agosto *con *Othello *del
regista georgiano *Levan Tsuladze*, artista che occupa una posizione di
primo piano nel panorama teatrale contemporaneo, con le sue produzioni
d’avanguardia, così personali e fuori dagli schemi. A lui è stato affidato
il compito di indagare tra le pieghe del dramma della gelosia per
antonomasia, offrendo un’interpretazione inedita in questa prestigiosa
prima nazionale co-prodotta dal Theatre Studio 42 di Tiblisi e dal Teatro
Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.
Si proseguirà *venerdì 25** agosto *con *Shakespeare and the Alchemy of
Gender*. Un monodramma, scritto e interpretato dall’americana *Lisa
Wolpe *attrice,
regista, insegnante, scrittrice e studiosa di fama mondiale, nota per la
sua sperimentazione sui temi “gender” nella drammaturgia shakespeariana. Lo
spettacolo si basa sulle sue esperienze personali come attivista a tutela
dell’inclusione, della diversità, dell’equità, dell’accessibilità e a
favore della promozione dei diritti delle donne e dell’eguaglianza
razziale.
*Sabato 26** agosto*, sarà la volta del *Riccardo III* dei rumeni Aradi
Kamaraszínház Theatre Company. Una coproduzione Romania-Ungheria. Il
protagonista,
qui interpretato da *Karo Balyan*, incarna l’ambizione più spietata, pur
non essendo presentato al pubblico con difetti fisici evidenti, come spesso
accade. La sua deformità si manifesta solo quando si guarda allo specchio.
Il riflesso diventa sempre più deforme in corrispondenza delle tappe della
sua ascesa politica, durante la quale Riccardo manipola, seduce, rapisce e
uccide tutti quelli che osano ostacolarlo. Balyan traccia quest’ascesa
machiavellica con un impeccabile gusto estetico e grande attenzione al
ritmo dell’azione.
Per l’appuntamento di *domenica 27 agosto*, invece, l’azione si
sposterà in una vera e propria cucina dei giorni di festa con *Feast*,
spettacolo scritto da *Olivia Negrean* per la compagnia inglese
Parabbola. Tra la fine del 500 e l’inizio del 600 Shakespeare realizzò
37 drammi in cui compaiono, in tutto, 1191 personaggi: 147 donne e
1044 uomini. In questo spettacolo 6 personaggi femminili, provenienti
da varie regioni del mondo e da periodi storici diversi, si ritrovano
insieme in cucina. Emilia porta il vino, Ofelia si occupa
dell’insalata, Lady Macbeth pensa alla zuppa, Imogen si incarica del
barbecue, mentre a Lady Anna e Isabella spetta la preparazione del
dolce. Hanno tutte una storia da raccontare e si scambiano pareri e
confidenze davanti ai fornelli, offrendo un’inedita occasione per
ripensare i ruoli di alcune indimenticabili eroine shakespeariane.
Dalla cucina alla poesia per riscoprire, nella purezza della lingua
originale, il poemetto *Venus and Adonis * proposto *lunedì 28 agosto
*dagli inglesi di The Noon Tide Sun. Shakespeare compose questo testo
mentre i teatri di Londra erano chiusi a causa dell’epidemia di peste
del 1593. Fu la sua prima opera ad essere data alle stampe e divenne
subito un best-seller. Sebbene il poemetto sia spesso studiato come
frivolo esemplare di letteratura erotica, un’analisi più attenta
rivela un mondo oscuro, dove si esplorano temi come l’amore, il
desiderio e la morte. Venere e Adone sono i protagonisti di una storia
avvincente, che *Christopher Hunter* ambienta nel mondo di oggi e,
avvalendosi di musiche e suoni, trasforma in un appassionante monologo
poetico.
*Martedì 29 agosto*, invece, ad essere protagonista sarà la danza
contemporanea macedone della Skopje Dance Theatre. *Lady Macbeth *è la
première di una performance ispirata al celebre personaggio shakespeariano
che gioca un ruolo determinante nell’ascesa al potere del marito.
Attraverso un’analisi psicologica del suo carattere, viene portata in scena
la lotta per il potere e il controllo, così come la pazzia, conseguente
all’incapacità di fare i conti con ciò che è stato commesso. Nella
scenografia, finestre di varie forme lasciano intravedere i personaggi e lo
svolgersi della vicenda, mentre una musica jazz accompagna l’evoluzione dei
diversi caratteri. Il risultato è un perfetto esempio di tanztheatre di
impronta europea, firmato dalla talentuosa coreografa *Risma Risimkin*.
Dalla danza alla musica con un irriverente versione ultra pop che
mescola i testi del bardo alle sonorità anni ‘80, in scena al Camploy
*mercoledì 30 agosto*. In questo spettacolo teatral-musicale proposto
dagli svedesi di AbsoLutemusicDuo *Malin Sternbrink e Niklas
Atterhall**,* dialoghi e soliloqui, tratti da alcuni dei drammi
shakespeariani più amati, si intrecciano ad iconiche hit anni ‘80. Con
il solo accompagnamento della musica avvolgente del liuto, le canzoni
prescelte parlano di amore, di gelosia e dell’eterno, ossessionante
dubbio amletico. La musica pop, abbinata a brani di un repertorio
senza tempo, acquista nuovo spessore, aprendo a prospettive originali
ed inedite.
*Giovedì 31 agosto* gran finale con gli americani Naked Shakes e il loro *The
death of Kings*, un adattamento di* Irwin Appel *ispirato a otto dei drammi
storici di Shakespeare, da “Richard II” a “Richard III”. È uno spettacolo
d’ensemble, che intreccia narrazione, lavoro corale, musica e suoni dal
vivo, fisicità audace e straripante virtuosismo attoriale. È stato messo in
scena in diverse versioni dai Naked Shakes di Santa Barbara (California),
dalla Prague Shakespeare Company di Praga (Repubblica Ceca) e dalla
Southwest Shakespeare Company, fino al prestigioso Taliesin West di
Scottsdale (Arizona) e al Madison Center for the Performing Arts di Phoenix
(Arizona). La compagnia presenterà a Verona una nuova versione di questo
allestimento, appositamente studiata per il Verona Shakespeare Fringe
Festival.
Ideato nel 2021 da Silvia Bigliazzi
e Sidia Fiorato,
del Centro Skenè
dell’Università di Verona, da David Schalkwyk
, direttore del Centre
for Global Shakespeare della Queen Mary University of London, e da John
Blondell, del Westmont
College nonché direttore della Compagnia Lit Moon Theatre di Santa Barbara
(California), il Fringe rientra oggi sotto la direzione artistica di Carlo
Mangolini, e si avvale della consulenza scientifica di John Blondell
e di tutto il Centro
Skenè.
Il Festival, che indaga le vie attraverso cui Shakespeare continua a dare
voce all’immaginario collettivo, partendo da una pluralità di angolazioni che
ne confermano la vitalità e l’attualità, è l’unico partner italiano
dell’European Shakespeare Fringe Network*, la rete che riunisce **i**
principali festival europei tematici,* ed è parte integrante della Summer
School “Shakespeare e il Mediterraneo” organizzata dal Centro Skenè e
dedicata quest’anno allo studio di “Antonio e Cleopatra”.
*BIGLIETTI*
I biglietti sono in prevendita sul sito *www.boxol.it
* e al Box Office di via Pallone. Ingresso a 10 euro,
ridotto a 8 euro per under 26 e over 65.
*INFORMAZIONI*
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito *www.spettacoloverona.it
* e
*https://skene-veronashakespearefringefestival.dlls.univr.it/2023-edition/
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