
(AGENPARL) – mer 16 agosto 2023 Ufficio Stampa
16/08/2023
Fondazione Arena ricorda Renata Scotto
A nome di tutta la Fondazione Arena di Verona, il Sovrintendente Cecilia Gasdia
esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Renata Scotto, avvenuta stamattina
all’età di 89 anni.
Nata a Savona il 24 febbraio 1934, studiò canto nella propria città e a Milano,
debuttando ancora giovanissima in un repertorio estremamente vasto che ne avrebbe
contraddistinto tutta la lunga e fortunata carriera: in pochi mesi passò dall’esordio
come protagonista de La Traviata nella città natale al debutto alla Scala ne La Wally
con Tebaldi, Del Monaco e Giulini. Da interprete di riferimento nel repertorio lirico e
leggero, spesso documentata anche da registrazioni discografiche, negli anni ’70 si
dedicò maggiormente a parti più spinte, sino al drammatico, affrontando oltre 60 ruoli
da Bellini a Schönberg, da Verdi a Puccini alla Giovane Scuola e Strauss,
prevalentemente da protagonista, su tutti i palcoscenici più importanti del mondo. Si
cimentò nella regia in occasioni selezionate dagli anni ’80 e dal 1997
nell’insegnamento presso diverse istituzioni, fra cui l’Opera Studio di S. Cecilia a Roma
di cui era Accademica, in Italia e all’Estero, dalla Scala alla Juilliard School.
Il rapporto con l’Arena di Verona è stato frequente, costante e ripagato da grandi
successi e affetto di pubblico: vi debuttò nel 1961 come Micaela in Carmen (accanto a
Simionato, Corelli e Bastianini); nel 1964 fu Mimì ne La Bohème con Raimondi e Vinco;
l’anno dopo fu Violetta ne La Traviata diretta da Molinari Pradelli per la regia di Sandro
Bolchi; fu di nuovo stella del cartellone 1966 come Gilda in Rigoletto accanto a
Cappuccilli e Aragall; nel 1968 tornò come Lucia di Lammemoor per Bolchi diretta da
Gavazzeni; quindi nel 1970 fu di nuovo protagonista de La Traviata per Bolognini e
Pizzi con Bergonzi e Zanasi; il successo delle 8 recite portò ad un recital straordinario
a fine Festival presso il Teatro Filarmonico; nel 1973, oltre alla trionfale Bohème con
Pavarotti, fece parte del quartetto vocale d’eccezione della Messa da Requiem di Verdi
con Cossotto, Giaiotti e Cossutta diretta da Gavazzeni, replicata al Festival successivo
anche in trasferta a Busseto. Dopo un lungo periodo in cui New York e il suo
Metropolitan furono casa e scena d’elezione, Renata Scotto tornò in Arena nel 1987
come regista di una nuova Madama Butterfly (opera allora quasi inedita per l’ampio
spazio areniano) di cui fu anche acclamata protagonista in un’ultima straordinaria
recita di commiato. Docente e spettatrice attenta, vigile e presente, fu spesso ospite a
Verona, salutata con un concerto speciale al Filarmonico nel 1997 accompagnata da
Leone Magiera.
«Renata Scotto è una vera artista, e profonda conoscitrice della voce e del repertorio,
dotata di tecnica, musicalità, personalità di rara potenza sempre al servizio degli
autori e capace di commuovere il pubblico di tutto il mondo in ogni fase della sua