
(AGENPARL) – mer 16 agosto 2023 Comunicato stampa
16 agosto 2023
Guberti: “Bellezza e cultura sono parte del DNA ravennate e sono alla base di qualunque azione per la
fuoriuscita dalle crisi”
IN ITALIA IL SISTEMA PRODUTTIVO CULTURALE E CREATIVO DEL 2022 VALE
95,5 MILIARDI DI EURO, CORRISPONDENTI AL 5,6% DEL VALORE AGGIUNTO,
ATTIVA COMPLESSIVAMENTE 271,9 MLD DI EURO E OFFRE LAVORO A QUASI
UN MILIONE E MEZZO DI PERSONE (5,8% DELL’OCCUPAZIONE)
Per ogni euro di valore aggiunto prodotto dalle attività culturali e creative se ne attivano altri 1,8 in settori
economici diversi, come quello turistico, dei trasporti e del made in Italy. In provincia di Ravenna operano
oltre 9.000 imprese: design, architettura, turismo, enogastronomia e servizi, fino al manifatturiero
“Bellezza e cultura sono parte del DNA ravennate e sono alla base di qualunque azione
per la fuoriuscita dalle crisi”. Così Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di
Ferrara e Ravenna, a commento dei dati del tredicesimo Rapporto 2023 “Io sono cultura”,
elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere. “Oggi – ha proseguito Guberti – a tre anni dallo
scoppio della pandemia e in piena fase di ricostruzione e di ripartenza, le imprese culturali e
creative sono tra i settori più strategici per facilitare la ripresa economica e sociale. Non solo
perché i numeri dell’ultimo decennio dimostrano che parliamo di una fonte significativa di posti di
lavoro e ricchezza, ma anche perché sono un motore di innovazione per l’intera economia e
agiscono come un attivatore della crescita di altri settori, dal turismo alla manifattura creativedriven. Ossia quella manifattura che ha saputo incorporare professionisti e competenze culturali e
creative nei processi produttivi spesso orientati alla sostenibilità, traducendo la bellezza in oggetti
e portando il made in Italy nel mondo”.
Una filiera – evidenzia il Rapporto – in cui operano soggetti privati, pubblici e del terzo settore,
che nel 2022 ha generato complessivamente un valore aggiunto pari a 95,5 miliardi di euro, in
aumento del +6,8% rispetto all’anno precedente e del +4,4% rispetto al 2019. Torna a crescere
anche l’occupazione, tanto da recuperare gli oltre 43 mila posti di lavoro che si erano persi
rispetto al 2021, a fronte di un +1,7% registrato a livello nazionale. Le imprese culturali
impiegano più di 21 mila tra dipendenti, interinali ed esterni (il 2,3% del totale delle risorse
umane retribuite operanti nell’intero universo del non-profit). Ma la cultura, per l’Italia e per la
nostra provincia, è anche un formidabile attivatore di economia. Complessivamente, per ogni euro
di valore aggiunto prodotto dalle attività culturali e creative se ne attivano altri 1,8 in settori
economici diversi, come quello turistico, dei trasporti e del made in Italy, per un valore pari a
176,4 miliardi di euro. Complessivamente culturale e creatività, direttamente e indirettamente,
generano valore aggiunto per circa 271,9 miliardi di euro (15,9% economia nazionale).
Dal Rapporto, inoltre, emerge la maturazione dell’interesse per i temi ambientali. Un tema che
permea a vari livelli i settori, le loro governance e i modelli relazionali, dalla crescente necessità di
misurare gli impatti nei processi culturali e creativi alla creazione di figure professionali in grado di
prendere decisioni strategiche nella direzione della piena sostenibilità, fino a reti tra organizzazioni
e nuovi prodotti e servizi. Su quest’ultimo aspetto, l’architettura e il design si rivelano
particolarmente virtuosi: da un lato, il mondo dell’architettura e delle professioni tecniche sta
facendo i conti con i bonus edilizi. Dall’altro, i progettisti sono chiamati a tradurre l’emergente
consapevolezza ambientale in una nuova comprensione progettuale, attraverso la riciclabilità, il
riuso, meno sprechi, l’utilizzo di materiali migliori e vicini.