(AGENPARL) - Roma, 15 Agosto 2023(AGENPARL) – mar 15 agosto 2023 [image: image.png]
*Agnelli (Confimi Industria) sul salario minimo: *
*”Sia introdotto per decreto. Basta inneggiare a presunti pirati”*
Roma, 15 agosto 2023 – “I contratti pirata non esistono e basta tirarli in
ballo ogni qual volta si parli di salario minimo e stipendi da fame”. A
parlare è Paolo Agnelli industriale e presidente di Confimi Industria che
vuole mettere un punto fermo sul tema.
“Non possiamo chiamare pirata quei contratti di lavoro, regolarmente
depositati al CNEL, e frutto della negoziazione tra associazioni datoriali
e associazioni dei lavoratori solo perché queste registrano pochi iscritti”
spiega Agnelli e continua “Perché è proprio la costituzione a dire che
l’organizzazione sindacale è libera, così come lo è la contrattazione tra
imprese e lavoratori (art 39) purché questa non vada in contrasto con lo
Statuto dei Lavoratori” e ancora sottolinea “non possiamo ricordarci della
Costituzione solo quando ci fa comodo”.
Traslando al Parlamento, sarebbe come se fossero titolati ad essere
riconosciuti quali partiti politici solo il Partito Democratico e Fratelli
d’Italia.
Ma la verità è un’altra.
“Il salario minimo e il valore oggi consigliato dall’Europa a 9€ l’ora non
piacciono proprio a quei soggetti della rappresentanza definiti i “più
rappresentativi”, fa presente ancora una volta il presidente di Confimi
Industria.
“Sono di fatto loro i firmatari del più grande contratto che prevede paghe
orarie da fame per lavori come guardiania, pulizie, facchinaggio,
portierato e così via. Si tratta, del contratto cosiddetto della
“multiservizi” e vede la firma di CGIL, CISL e UIL e la loro controparte,
le cooperative. Sono forse quindi loro i pirati?” provoca Agnelli.
“Cito testualmente l’articolo 36 della nostra Costituzione”, dice Agnelli
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e
qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla
famiglia un’esistenza libera e dignitosa” proprio come ha denunciato la
procura di Milano circa i 600 vigilantes che percepivano uno stipendio al
di sotto della soglia di povertà stimata dall’Istat in 852 euro netti al
mese.
“Da industriale e rappresentante delle imprese, spero quindi vivamente che
il salario minimo sia introdotto per decreto” chiosa e chiude Agnelli
“Sarebbe la base per scongiurare una certa contrattazione sindacale che
potrebbe prediligere alcuni soggetti datoriali permettendo a questi ultimi
di praticare paghe da fame”.
“Sarebbe inoltre l’occasione per metterebbe al sicuro anche quei datori di
lavoro che pagano di più, forti del rapporto di valore che instaurano con i
propri dipendenti e per i quali i salari bassi rappresentano una vera e
propria concorrenza sleale”
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Eleonora Niro
Ufficio stampa – Relazioni Esterne
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