(AGENPARL) - Roma, 10 Agosto 2023(AGENPARL) – gio 10 agosto 2023 «Basilicata in zona retrocessione per redditi e retribuzioni»
Secondo il centro studi della Cisl Basilicata persiste un forte
divario territoriale nella distruzione dei redditi e delle
retribuzioni. La Basilicata si conferma agli ultimi posti con un
divario rispetto alla Lombardia di 9 mila euro per reddito medio e di
oltre 7 mila euro per retribuzione globale. Cavallo: «La nostra
proposta di democrazia economia essenziale per ridurre il divario»
Potenza, 10 agosto 2023 – 9 mila euro: a tanto ammonta la
differenza tra il reddito medio in Lombardia e quello registrato lo
scorso anno in Basilicata. È quanto emerge dall’analisi
territoriale delle dichiarazioni dei redditi 2022 a cura del
ministero dell’Economia e delle finanze, ripresa dal centro studi
della Cisl Basilicata. Lo studio conferma l’esistenza di un forte
divario territoriale nella distribuzione del reddito. Infatti, mentre
nella ricca Lombardia il reddito medio dichiarato dai contribuenti è
di 26.600 euro, la Basilicata, con un valore di 17.600 euro, si
classifica terzultima dopo Calabria e Molise nella classifica dei
redditi medi per regione, attestandosi di poco sotto la media dei
redditi del Mezzogiorno, pari a 18 mila euro, e lontana dalla media
registrata nelle regioni del Centro (23.300 euro) e in quelle del
Nord, dove il reddito medio è pari a 25 mila euro. Anche
l’andamento dei salari – osserva il centro studi della Cisl
lucana – è contraddistinto da notevoli disuguaglianze
territoriali. Nel 2021 la retribuzione globale annua media italiana
è stata pari a 30 mila euro, valore che in Lombardia sale a 32.462
euro e in Basilicata scende sotto la soglia dei 25 mila euro (24.940
euro). In questo caso la Basilicata conquista la poco ambita maglia
nera delle retribuzioni, sotto la media del Sud (26.300 euro) e assai
lontana dalle regioni del Centro (29.300 euro) e del Nord (30.800
euro).
«Su questo dato – commenta il segretario generale della Cisl
Basilicata Vincenzo Cavallo – incidono diversi fattori, quali la
dimensione delle aziende, i profili professionali e le
specializzazioni, il tasso di lavoro sommerso, il tasso di
istruzione. Questo dimostra l’urgenza dell’iniziativa della Cisl
per la realizzazione della democrazia economica e ci spinge nei
prossimi mesi, attraverso specifici appuntamenti, ad intensificare la
campagna di raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa
popolare “Partecipazione al lavoro” con la quale intendiamo dare
piena applicazione all’articolo 46 della Costituzione che sancisce
il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende,
determinando attraverso la rappresentanza, la partecipazione e la
contrattazione un aumento dei salari, dei benefit e del welfare
aziendale. Questa proposta di legge può rappresentare una vera e
propria svolta nelle relazioni sindacali, soprattutto al Sud e in
Basilicata, accrescendo quella retribuzione globale annua che ci vede
ultimi in classifica, migliorando il potere di acquisto dei lucani e
contribuendo, in maniera strutturale, anche alla riduzione delle
emigrazione per sfuggire ad una tendenza di povertà anche
lavorativa», conclude il segretario della Cisl lucana.
(l.can.)
Cisl Basilicata
Ufficio stampa