
(AGENPARL) – mer 09 agosto 2023 In questi giorni la città di Alba sta assistendo a un avvenimento che ha del surreale. Il centro di accoglienza CPAA di Alba, in via Pola, una settimana fa ha deciso di chiudere i battenti fino a settembre per lavori di manutenzione. Le decine di migranti che soggiornavano lì ora sono tutti accampati per strada senza cibo, acqua e senza la possibilità di fare una doccia o riposare. Il comune non ha trovato una soluzione e nessun residente o proprietario di strutture, in assenza di guadagno, è disposto a trovar loro sistemazione.
Continua però lo schiavismo, in effetti questa moltitudine di persone lavora in gran parte nell’agroalimentare o nelle cooperative, venendo utilizzata come manodopera gratuita, praticamente uno schiavismo legalizzato. Non è certamente una novità, poiché sappiamo bene come funziona il business dell’immigrazione: i sacerdoti in questo caso, coloro che gestiscono il centro, si intascano gli aiuti statali e, con la falsa maschera dell’umanitarismo, danno ospitalità ai migranti, finendo poi per farli utilizzare come manodopera sottopagata e sfruttata da parte delle aziende agricole locali. L’obiettivo? Creare uno schiavismo 2.0, che abbattendo i più elementari diritti dei lavoratori andrà pian piano a erodere pure quelli che sono i diritti dei lavoratori italiani: essendo che c’è gente disposta a farsi sfruttare, questo diventa il nuovo minimo sindacale, abbassando quindi gli standard del cosiddetto salario minimo per tutti i lavoratori. Erosione dello stato sociale e dei
diritti dei lavoratori in nome del capitalismo selvaggio, sfruttando chi arriva dall’altra parte del mondo oggi, e una volta integrati, tutti gli italiani domani.
Ma tornando alla situazione di Alba, che cosa produrrà questa massa di persone a zonzo senza alcuna tutela o controllo? Criminalità, degrado, guerra tra poveri e violenza. L’amministrazione cittadina, contraddistinta da sempre per il suo non prendere posizione, non farà nulla, tantomeno faranno qualcosa i gestori del Bakhita, i veri responsabili di questo disastro. Deve finire il business dell’immigrazione sul territorio, deve finire lo sfruttamento dei lavoratori in nome dei guadagni di pochi, deve chiudere il centro di accoglienza.
Ci aspettiamo delle risposte.
Forza Nuova
Segretaria Provinciale di Cuneo