(AGENPARL) - Roma, 4 Agosto 2023(AGENPARL) – ven 04 agosto 2023 *UFFICIO STAMPA*
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*Fisco: legge delega penalizza lavoratori e pensionati, Paese indietro di
50 anni*
Roma, 4 agosto – “Con la definitiva approvazione della legge delega per la
riforma fiscale, il governo e la maggioranza non solo non danno alcuna
risposta alle proposte contenute nella piattaforma unitaria presentata da
Cgil, Cisl e Uil, ma prefigurano una riforma che va esattamente nella
direzione opposta: meno progressività, meno contrasto all’infedeltà
fiscale, meno risorse per il welfare. Una controriforma che ci porta
indietro di 50 anni”. È quanto dichiara il segretario confederale della
Cgil *Christian Ferrari*.
“Una controriforma – continua il dirigente sindacale – che punta a sancire
definitivamente la frammentazione e la corporativizzazione del sistema
tributario italiano. Con disparità di trattamento, a parità di reddito; con
un’evasione che non solo non viene contrastata ma che, dopo gli oltre
dodici condoni già approvati nei mesi scorsi, viene perfino ‘legalizzata’
con definizioni agevolate strutturali e con il concordato biennale
preventivo; e con lavoro autonomo, impresa, rendite finanziarie e
immobiliari che vengono tassati meno di lavoratori e pensionati, e tenuti
fuori dal vincolo della progressività. Se a questo aggiungiamo il rifiuto
di pensare a qualunque imposta sui grandi patrimoni e sugli extraprofitti,
ci rendiamo immediatamente conto dell’iniquità complessiva dell’operazione”.
Per Ferrari “il prelievo fiscale non è considerato dal Governo Meloni uno
strumento di raccolta di risorse per permettere allo Stato di erogare le
prestazioni e i servizi fondamentali, di fare investimenti pubblici e
politiche industriali, di ridurre le diseguaglianze e favorire la crescita
del Paese. In questo modo – prosegue – si mette in discussione la base del
patto di cittadinanza e della stessa coesione sociale del Paese, che non
può reggersi sulle sole spalle del lavoro dipendente e dei pensionati”.
“Un’ulteriore ragione per rilanciare il percorso di mobilitazione e di
lotta in vista dell’autunno e della prossima legge di stabilità – conclude
il segretario confederale della Cgil – per conquistare tutele e diritti per
chi vive di lavoro o di pensione e che subisce da troppo tempo gli effetti
nefasti dell’inflazione e dei tagli allo stato sociale”.
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