
(AGENPARL) – ven 04 agosto 2023 *DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE, SACCO: “SI CONTRASTA CON I PROGETTI CONCRETI
E IMMEDIATI COME IL CASELLO AUTOSTRADALE DI ROCCASECCA, LA CONNESSIONE CON
FCA E IL MOF E L’ALTA VELOCITÀ PER LE MERCI:E’ GIÀ TUTTO NERO SU BIANCO”*
*Il sindaco rilancia sullo sviluppo e si appella a Unindustria affinché
sostenga la rivoluzione della mobilità già in itinere e promossa dal comune*
“La desertificazione industriale si contrasta con idee concrete e con
progetti che riflettono una ben precisa visione di futuro del nostro
territorio. Queste idee ci sono, non sono astratti esercizi retorici
buttati là per condire comunicati stampa in serie, vanno messi a terra però
attraverso quella sinergia e quella volontà di cambiare il destino della
nostra provincia che spesso fanno fatica a mettersi in moto dalle nostre
parti”.
A parlare così il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco: “Ci sono
istituzioni che in termini di progetti hanno tentato di accelerare il
cammino verso il futuro della nostra provincia. Lo abbiamo fatto per
esempio a Roccasecca con il progetto della Capitale italiana della Cultura,
soprattutto perché su questo progetto si sono unite insieme più di trenta
amministrazioni locali, istituti bancari, università, associazioni di
categoria e private. Purtroppo, nonostante l’eco a livello nazionale non
siamo riusciti a capitalizzare se non in termini di cosa vuol dire
innestare nel motore della crescita il carburante della sinergia
istituzionale. Ma l’idea e il progetto erano e restano vincenti”.
Ma non si ferma a questo il sindaco Sacco e va al nocciolo del suo
discorso: “Ragionare in termini di sviluppo organico con un progetto di
sistema fondato sulla cultura è stato di per sé rivoluzionario, ma abbiamo
indicato una via che non va sicuramente messa da parte, soprattutto perché
possiamo contare sul respiro internazionale del Triennio dedicato a San
Tommaso D’Aquino, sul Giubileo prossimo, sui 1500 anni dell’Abbazia di
Montecassino. Non possono farlo da soli i Comuni però, che non sono
tour operator, c’è bisogno del coinvolgimento dei privati e del mondo del
commercio: questo è mancato soprattutto”.
“Ma tornando all’attualità – aggiunge il sindaco – per contrastare la
desertificazione Roccasecca, attraverso il Cosilam, ha messo nero su bianco
un’idea di trasporto e di logistica integrata ben precisa che ribalta la
prospettiva attuale, mette in moto il territorio, ponendosi al servizio
delle imprese e che farebbe da traino per l’intera provincia. Sto parlando
del casello autostradale di Roccasercca per l’area industriale del
distretto della ceramica, connesso con una dorsale interna all’area
industriale di Fca e dunque al casello di Cassino, passando per Piedimonte
San Germano e dall’altra con un’ulteriore dorsale che arriva fino a Fondi e
al Mof, connettendo due province, due territori, attraversati dalla
Roma-Napoli e dalla realizzanda Roma-Latina. A tutto questo si legherebbe
anche la stazione Tav che già esiste a San Vito, a un chilometro da dove
dovrebbe essere localizzato il casello autostradale. Una stazione già
pronta, per le merci e per le persone. Immagino un polo delle merci su
rotaia a Roccasecca: se le merci arrivano in poco tempo da qui a Berlino
per fare un esempio, si diventa concorrenziali, si sta sul mercato da
protagonisti, le aziende non scappano, anzi fanno a gara per esserci perché
hanno i servizi necessari a fare impresa. Una stazione che sarebbe il fiore
all’occhiello di tutta la provincia di Frosinone e che sarebbe al servizio
dell’intera la provincia di Frosinone. Ecco, sono questi i progetti che
fanno la differenza e sui quali invito a riflettere gli attori che
attualmente sono impegnati nel contrastare la desertificazione industriale
della provincia di Frosinone: aiutateci a rendere concrete queste idee, mi
appello al Presidente Stirpe e al mondo industriale e Sindacale. Ma
soprattutto a Unindustria. Faccia sentire il suo peso di organizzazione
unitamente agli industriali di questa terra. Sposi con forza le idee che
stanno arrivando da un piccolo comune che da solo ci mette la passione e
l’amore per la propria terra, ma ha bisogno di quelle sponde per
trasformare in realtà una visione. Non tutto ancora è perduto, perché la
provincia di Frosinone è ricca di quel capitale umano che con la forza
delle idee e la tigna nel realizzarle, non vuole arrendersi ad essere
territorio di serie B”.