(AGENPARL) - Roma, 3 Agosto 2023(AGENPARL) – gio 03 agosto 2023 Prot. n.______ Federico Marini
TURISMO ESPERIENZIALE – Addio ai mercatini: i turisti cercano
prodotti del territorio ed emozioni. 170 miliardi di giro d’affari in Italia.
Maria Amelia Lai (Presidente Confartigianato Sardegna): “Nell’Isola ampie
possibilità di crescita: necessari incentivi per stimolare le imprese a puntare
maggiormente su questa occasione”.
Associazioni Meno mercatini e più visite nelle cantine, nei caseifici e nelle altre piccole
Territoriali aziende dell’agroalimentare sardo di pane, pasta, insaccati, dolci e altri prodotti
Sud Sardegna
tradizionali, ma anche nei laboratori dell’artigianato artistico tipico.
Cagliari E’ questo, per l’estate 2023 in Sardegna, il trend del turismo esperienziale,
Via Riva Villasanta 241
un’occasione per vivere delle esperienze che possono arricchire dal punto di vista
Oristano
Via Campanelli, 41 culturale, sociale ed emotivo. Insomma, i viaggiatori amanti del cibo, del vino e delle
Nuoro scoprire e vivere le produzioni di qualità sarde in modo attivo.
Via Brig.Sassari, 37 La conferma arriva dal “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023”,
realizzato da Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management all’Università degli
Sassari Studi di Bergamo per l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Inoltre, secondo
Via Alghero, 30
questo tipo di turismo, la spesa delle persone che viaggiano e visitano l’Italia fruendo
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 delle esperienze che il nostro paese offre, raggiunge i 170 miliardi di euro. Le ricadute
coinvolti dalla creazione delle esperienze, generano a loro volta 79 miliardi di euro, per
poi arrivare all’effetto “Country of Origin” che si traduce in altri 16 miliardi di euro per
un valore complessivo annuo dell’ecosistema che raggiunge i 265 miliardi di euro.
L’esperienza “Enogastronomia” e? quella con la maggiore spesa pro capite, pari a 632
euro a fronte di una spesa media di 483 euro, invece l’esperienza “Natura e Svago”, in
termini puramente valoriali, è la più performante con i suoi 63,1 miliardi di euro generati.
“I prodotti enogastronomici sono a tutti gli effetti una fondamentale chiave di
accesso per conoscere l’anima di un territorio come quello isolano – commenta Maria
Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – la degustazione di
prodotti non è più un semplice atto di consumo, ancorché piacevole, ma si è trasformata
in una vera e propria esperienza. Assaggiare o acquistare prodotti enogastronomici
artigianali sardi è sempre di più un obiettivo dei turisti di oggi. Mangiare bene è sempre
stato una componente essenziale di una vacanza, ma oggi sempre più spesso diviene lo
scopo stesso del soggiorno: un viaggio alla scoperta dei cibi, dei territori e delle
tradizioni che li hanno prodotti”. “Le attività enogastronomiche sarde – continua –
permettono di approfondire anche le vicende storiche e sociali locali, sono uniche e
irripetibili e costituiscono parte del genius loci di ogni territorio”.
Secondo l’analisi di Confartigianato Sardegna, le attività che il turista
Confartigianato Imprese Sardegna
enogastronomico sceglie, oltre alla degustazione dei cibi e all’acquisto dei prodotti, sono
le visite ai luoghi di produzione (caseifici, birrifici, distillerie, cantine vinicole, frantoi,
ecc), i corsi di formazione anche brevi (ad esempio il corso di lavorazione dei gnocchetti
sardi o delle sebadas o dei culurgionis) e i food tour per conoscere e comparare più
produttori di un medesimo genere o per conoscere tutte le eccellenze gastronomiche di un
medesimo territorio.
“Questo tipo di turismo è in costante crescita e non è stato fermato dalla pandemia
(a parte i lockdown generali) perché l’enogastronomia è alla base del turismo di
prossimità – riprende la Presidente – nel momento in cui è stato difficile o impossibile
spostarsi lontano, c’è stata una crescita impressionante delle cosiddette “gite fuori
porta” di una giornata, basate sempre su un pasto a base di prodotti tipici e sul loro
acquisto. È inoltre esploso il cosiddetto “turismo nei piccoli comuni”, che ha portato a
riscoprire i piccoli centri dove degustare cibi autentici visitando posti pregevoli ma non
affollati”.
Nonostante le enormi potenzialità, in Sardegna questo tipo di esperienza è in
crescita anche se ancora troppo limitata. “Dobbiamo impegnarci nell’accompagnare gli
imprenditori ad acquisire competenze nell’ambito del turismo enogastronomico – rimarca
Maria Amelia Lai – per poter valorizzare le peculiarità territoriali, stimolare gli
operatori all’innovazione di proposte creative per il territorio, avere strumenti per
progettare bandi sul tema o organizzare eventi food&wine che considerino i principali
trend e le tendenze nel settore”. “Quindi – continua – occorre approfondire il contesto e
le nuove tendenze del settore, considerando che si tratta di un ambito in costante crescita
e in continua evoluzione, in modo da comprendere i profili e le motivazioni del turista
per essere in grado di agire strategicamente”. “Come stanno già facendo numerosi
territori in tutta l’Isola è importantissimo continuare a puntare, incentivandolo con
appositi sostegni economici, il mercato del turismo esperienziale – conclude la
Presidente lanciando un messaggio alla Regione – questa nuova forma di vacanza è
indispensabile per soddisfare al meglio le nuove esigenze del turista moderno, sempre
più alla ricerca della tipicità, di esperienze nuove, da vivere in prima persona e che solo
una realtà artigiana può dargli quindi l’artigianato deve, e dovrà, ricoprire sempre un
ruolo di primo piano all’interno dello sviluppo strategico del turismo nella regione”.
I dati del “Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2023” dicono anche
come il 45% dei turisti enogastronomici italiani (il 36% dei generalisti) cerchi esperienze
enogastronomiche e legate al tipico, abbinate a vacanze al mare, che siano nell’entroterra,
sulla costa o in mare. Inoltre, le previsioni evidenziano una forte propensione da parte del
viaggiatore a vivere l’enogastronomia, entrando in sintonia con l’ambiente, le comunità
locali e l’identità stessa dei territori in cui si reca durante le proprie ferie. Il programma di
viaggio del turista del gusto prevede le visite a diverse aziende della zona scelta per le
proprie vacanze. Caseifici e cantine si equivalgono, con il 18% dei consensi, ma arrivano
in classifica dopo le aziende agricole, che primeggiano con il 19% delle risposte
affermative. E in forte ascesa, tra i turisti enogastronomici, sono anche le visite ai
pastifici e ai birrifici (indicate dal 15%), ma in generale tutte le aziende legate al food e al
beverage sono oggetto di interesse per i prossimi viaggi al mare. Ancor più interessanti
Confartigianato Imprese Sardegna
appaiono le esperienze attive, che ormai vengono indicate come il vero obiettivo del 2023
dal 61% degli intervistati. Ma quali sono le più “gettonate”? In vetta troviamo, a pari
merito, tre tipi di esperienze: i trattamenti benessere a tema vino, birra e olio; i percorsi a
piedi accompagnati da esperti di gastronomia; infine, partecipare ad attività sportive
all’aria aperta come trekking del gusto, tour in bicicletta o mountain bike tra i luoghi di
produzione del cibo. Forte è anche il desiderio di vivere i percorsi del gusto in autonomia,
che siano a tema cibo (20%) o vino (14%). Prende quota la mobilità alternativa, e questo
non vale soltanto per la bicicletta o per il trekking: il 7% del campione valuta, infatti, la
soluzione del viaggio a bordo di un treno storico laddove disponibile.
Tra le altre esperienze al mare per l’estate 2023 la più indicata continua a essere la
visita ai mercati dove si possono acquistare i prodotti del territorio, ma questa soluzione
appartiene perlopiù al turista generalista, poiché l’enogastronomico cerca qualcosa di
diverso e distintivo: questa sua propensione alla scoperta lo spingerà pertanto verso le
piccole botteghe artigianali (indicate dal 35%) o, in alternativa, verso il museo dei
prodotti tipici (17%).
http://WWW.CONFARTIGIANATOSARDEGNA.IT