
(AGENPARL) – mar 01 agosto 2023 Roma 1 Agosto 2023
Taglio rivalutazione pensioni. Capobianco (Uil pensionati Lazio): “Stop al
prelievo forzoso sui diritti acquisitiâ€
“Cinque cause pilota con diffida all’Inps contro il taglio delle
rivalutazioni delle pensioni di importo superiore a quattro volte il
trattamento minimo. Ma non solo. L’azione che si inserisce nella
mobilitazione messa in piedi dal Segretario generale della Uil Pensionati
Carmelo Barbagallo, di concerto con la Uil Confederale, punta in alto,
ovvero alla Corte Costituzionale alla quale il sindacato chiederà una
pronuncia di incostituzionalità dell’articolo 1, comma 309, della legge di
bilancio del 29 dicembre 2022, numero 197â€. Lo fa sapere Oscar Capobianco,
Segretario generale della Uil Pensionati Lazio.
Nello specifico, il taglio riguarda tra i cinque scaglioni definiti dal
Governo, le pensioni di importo superiore a quattro volte il minimo, vale a
dire da 2101, 53 euro lordi. A partire da questa cifra la rivalutazione non
sarà del 7,3 per cento (valore inflazione 2022), ma del 6,2 per cento, fino
ad arrivare nell’ultima fascia al 2,3 per cento. Una rivalutazione che –
considerando l’attuale inflazione, il rialzo dei mutui, del costo dei
carburanti, del rialzo dei prezzi di largo consumo – finisco con lo
schiacciare i redditi medi da pensione verso il basso.
“Da nord a sud del Paese sono interessati da questa misura 3,5 milioni di
pensionati e pensionate – spiega il Segretario Capobianco – nel Lazio il
taglio sulla rivalutazione riguarda più di 480mila persone (Fonte Istat),
circa 407 mila sono pensioni afferenti il settore pubblico e privato, oltre
73mila sono quelle di ex liberi professionisti e lavoratori autonomi. A
conti fatti, a tre persone su dieci (il 34 per cento di tutti i pensionati
laziali) lo Stato a fine anno avrà tolto dalle tasche 1200 euroâ€.
“Sembra un vero e proprio scippo legalizzato – prosegue Capobianco – che va
fermato, perché è sbagliato accanirsi su chi ha lavorato per una vita, per
tutti coloro che hanno versato regolarmente i contributi e che durante
l’arco di una vita hanno pagato le tasse alla fonte. A queste persone non
va limitato il diritto a soddisfare i propri sogni, desideri e a limitare i
loro consumi, che tra l’altro contribuiscono alla crescita economica del
Paese. Le pensionate e i pensionati Italiani non sono cittadini di seconda
categoria: va rafforzato il concetto che la pensione non è un omaggio di
Stato ma salario differito, e che questa nostra lotta non è a garanzia di
un privilegio, ma l’affermazione di un diritto costituzionale, anche a
tutela dei futuri pensionatiâ€.
“Tornando alla causa pilota – spiega l’esponente sindacale – quella del
Lazio è una tra le cinque avviate in altre regioni, i costi saranno a
totale carico del sindacato, e nel Lazio è stata intrapresa per nome e per
conto di un ex lavoratore del settore privato. Dopo questa prima mossa la
Uilp Lazio procederà , tramite la Segreteria Nazionale, con la seconda fase:
l’invio della causa al Foro competente, del Tribunale civile Sezione Lavoro
nel caso dei pensionati del settore privato, e della Corte dei Conti nel
caso dei pensionati del settore pubblicoâ€.
“Siamo praticamente impegnati in una campagna di civiltà promossa dal
nostro leader nazionale Carmelo Barbagallo che mira a tutelare un diritto
che donne e uomini hanno acquisito negli anni con il frutto del proprio
lavoro – aggiunge Capobianco – Naturalmente il nostro impegno non dimentica
le pensioni con importi più bassi. Non a caso, per queste chiediamo
l’ampliamento della platea dei percettori di Quattordicesima e l’incremento
delle somme per chi già la riceve, una riduzione delle tasse (le più alte
in Europa), chiediamo inoltre la separazione tra la spesa assistenziale e
quella pensionistica, il riconoscimento del lavoro di cura che penalizza le
donne, il ripristino di opzione donna, senza i vincoli introdotti da questo
governo. Ma è profondamente ingiusto che ogni volta che si cercano risorse
per far quadrare i conti o si vogliano finanziare altre politiche
economiche, come nel gioco delle tre carte, le si vadano a cercare tra i
pensionati, come se questa fascia di popolazione non avesse più diritti,
mentre si continua a strizzare l’occhio agli evasori definendo le tasse
dovute per costoro Pizzo di Statoâ€.
“Secondo le indicazioni tecniche della legge – conclude Capobianco – Solo
nel 2023 dai pensionati oggetto di questa mancata rivalutazione lo Stato
accumulerà un tesoretto di oltre due miliardi e ciò accade in un periodo di
forte crescita inflattiva. Neanche il governo Monti depredò così le tasche
dei pensionati e delle pensionate, visto che nel 2012 dal blocco delle
indicizzazioni l’allora governo riuscì a capitalizzare all’incirca 1,8
miliardi, in un periodo in cui però l’inflazione era al 3 per cento. Contro
questa dissennata politica che attraversa i Governi al di là degli
schieramenti e del loro colore politico e che continuano a considerare i
pensionati come semplici bancomat, la UilP Lazio, con il supporto della
Segreteria Nazionale Uil Pensionati, lotterà con tutte le sue forze e nelle
sedi deputate per ripristinare al più presto i diritti lesiâ€.