
(AGENPARL) – mar 01 agosto 2023 Rdc: uffici Patronato Inac-Cia impegnati in assistenza
Anche gli uffici del Patronato Inac-Cia Agricoltori sono impegnati in
questi giorni a fornire assistenza ai beneficiari del Reddito di
Cittadinanza che hanno ricevuto la comunicazione dell’Inps di sospensione.
Rocco Cavallo, responsabile Inac-Cia, riferisce che complessivamente sono
800 le pratiche di RdC seguite dagli uffici con controlli personali per
verificare la situazione. “Da noi – sottolinea – non si rivolgono solo i
cittadini che hanno già avuto la sospensione ma anche numerosi che sono
allarmati e ci chiedono di verificare all’inps. Siamo di fronte ad una
situazione difficile perché oltre al controllo non è possibile andare.
Centri per l’Impiego e Comuni sono come noi in grande difficoltà a dare
risposte. Non si sottovaluti – continua il dirigente Inac – che nelle aree
rurali dove il presidio umano è assicurato da queste famiglie il disagio
sociale è decisamente più forte con il rischio di accentuare lo
spopolamentoâ€. Cavallo poi insiste sulla “missione istituzionale del
patronato che è quella di dare risposte in materia di welfare, assistenza,
pensioni e infortunistica, fornire consulenza sui diritti sociali e
previdenziali. Azzerare le distanze tra i cittadini e la Pubblica
Amministrazione è il nostro obiettivo. Proprio come accade in tema pensioni
che è sempre attuale e delicato, stretto tra le esigenze di cassa e quelle
di garantire una pensione sufficiente per vivere dignitosamente. Dunque
per chiarimenti e verifiche puntuali del cedolino, sono, come sempre a
disposizione le strutture del patronato Inac presso le sedi Cia su tutto il
territorio regionale, sempre al servizio dei pensionati e di tutti i
cittadiniâ€. Di qui il caso sollevato del cedolino di luglio. In questi
giorni tanti pensionati, in particolare i titolari delle minime, stanno
chiedendo informazioni sul cedolino di luglio che presenta qualche euro in
più rispetto ai 563 euro dei mesi scorsi, perché comprensivo di
Quattordicesima e adeguamenti dovuti. Non si alimenti confusione è
l’appello dell’Associazione nazionale pensionati, Anp, e del patronato Inac
di Cia-Agricoltori che invitano alla chiarezza, rimarcando la differenza
tra Quattordicesima mensilità e aumento delle minime. Finalmente, spiegano
Anp e Inac di Cia, per i pensionati al minimo è arrivato il timido aumento
previsto dalla Legge di Bilancio 2023, oltre che il parziale adeguamento
all’inflazione, a partire dal mese di gennaio, che però non era ancora
stato erogato per ragioni connesse al funzionamento della macchina
organizzativa dell’Inps e all’elaborazione di tutti i calcoli nella maniera
corretta. Dunque, oltre alla rivalutazione dovuta all’inflazione, fissata
al 7,3% per tutto il 2023, che ha portato il minimo di pensione a 563,74
euro, la situazione, chiariscono, è in sintesi la seguente: per chi ha meno
di 75 anni, l’aumento della pensione minima è pari all’1,5% e, infatti,
l’ammontare del trattamento è passato da 563,74 euro a 572,74 euro mensili.
Di fatto un incremento di circa 8,50 euro al mese, che sommato anche a
quello dei 6 mesi anteriori, dovrebbe condurre a un totale di circa 60
euro. Chi, invece, ha 75 anni o più, ha ricevuto un +6,4% sull’assegno
della pensione minima, che ha portato l’assegno a 599,82 euro al mese. Una
cifra che supera i 35 euro mensili che, considerati anche gli arretrati da
saldare, porta a circa 250 euro in più sulla pensione di luglio. Aumenti
che varranno solo per il 2023.