(AGENPARL) - Roma, 29 Luglio 2023(AGENPARL) – sab 29 luglio 2023 Come denunciato da tempo dalla CGIL Abruzzo Molise da ultimo con la presentazione di
qualche giorno fa del rapporto regionale sulle conseguenze del taglio al Reddito di
Cittadinanza, puntuale è arrivato al capolinea l’unico sostegno economico per centinaia
di migliaia di persone.
Reddito di Cittadinanza che a giugno, secondo i dati forniti ieri dall’INPS, ha visto un
aumento delle persone coinvolte sia in Abruzzo che nel Molise. Sono rispettivamente
34.834 le persone che ne hanno beneficiato in Abruzzo (357 in più di giugno) componenti
di 18.916 nuclei familiari e 9.795 persone (133 in più dello scorso mese) in Molise (5.204 i
nuclei familiari coinvolti).
Con i 169mila SMS inviati dall’INPS nelle giornate di giovedì e venerdì di cui sono stati
destinatari anche migliaia di abruzzesi e molisani, infatti, è stato definitivamente
comunicato ai nuclei familiari percettori di RdC con componenti tra i 18 e 59 anni, che la
misura è sospesa e solo un eventuale intervento dei servizi sociali può riattivarla fino al 31
dicembre. Un sms che ha generato disperazione e sconforto tra chi già quotidianamente
deve fare i conti la povertà e tutto quello che questo comporta.
Le reti dei servizi sociali dei comuni delle due regioni però, ad oggi, sia per strutturali
carenze di personale che per mancanza di informazioni precise su come attivarsi e nei
confronti di chi (non sono ancora chiari infatti alcuni passaggi nei rapporti con i Centri per
l’Impiego né chi saranno coloro che potranno effettivamente essere presi in carico), non
è certo in grado di smaltire tutto il lavoro che questa nuova incombenza comporta.
Un lavoro complesso che, oltre alla presa in carico di soggetti fragili nei confronti dei quali
vanno immaginati singoli percorsi di sostegno sociale, prevede anche la comunicazione
all’INPS, da parte degli uffici comunali tramite la piattaforma GEPI del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’avvio del percorso stesso. Condizione questa
necessaria perché vengano riattivati i pagamenti.
Un lavoro che va inoltre svolto con la massima urgenza: tanto più tempo passerà , quanto
più queste persone rimarranno senza quell’unica somma che adesso gli consente di
andare avanti e se si dovesse andare oltre il 31 ottobre, verrà meno anche la possibilità di
chiedere le somme arretrate.
Come richiesto da CGIL e FP nazionali è quindi subito necessaria una proroga della
scadenza che dia il tempo alle strutture comunali di acquisire tutte le informazioni
necessarie e predisporre le attività utili per organizzare un adeguato ed efficiente servizio
di presa in carico di un’utenza particolarmente fragile.
Al tempo stesso, anche con il sostegno delle strutture regionali dell’Abruzzo e del Molise
e dei rispettivi assessorati, i comuni devono attivare una straordinaria azione di tutela nei
confronti dei cittadini più deboli. Un’azione che passi anche dalla condivisione con le
rappresentanze sindacali delle misure più urgenti da intraprendere, a partire dal
rafforzamento del personale stabile dipendente delle singole strutture.
Oggi più che mai è il momento di non lasciare indietro nessuno. Tutte e tutti, a qualsiasi
livello, siamo chiamati ad impegnarci perché questo sia possibile.
