
(AGENPARL) – mer 12 luglio 2023 CON IL CUORE ED IL QUOTIDIANO IMPEGNO
ANBI
“C’E’ BISOGNO DI SCELTE CONCRETE
PER DIFENDERSI DALL’ALTERNARSI DI SICCITA’ ED ALLUVIONI ”
L’ESEMPIO DEI CONSORZI DI BONIFICA IN EMILIA ROMAGNA:
NUOVI LAGHETTI E POMPE IDROVORE
A SERVIZIO DELLA RINASCITA DI UN TERRITORIO
In attesa che il Governo determini organiche scelte strategiche, prosegue l’impegno dei Consorzi di
bonifica ed irrigazione per aumentare la resilienza dei territori alle conseguenze della crisi climatica, che
sta tornando ad affacciarsi soprattutto con le ridotte portate dei corpi idrici lungo la Penisola.
“Non sono ancora passati due mesi dall’alluvione in Emilia Romagna che il Paese dalla memoria corta
torna ad interessarsi delle criticità idriche dettate dal gran caldo, senza metabolizzare che si tratta di due
facce dello stesso problema”: ad evidenziarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale
dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), intervenuto a Faenza
alla cerimonia per la consegna di 4 nuove pompe idrovore ad altrettanti Consorzi di bonifica (Romagna,
Romagna Occidentale, Pianura di Ferrara, Renana), operanti nelle zone inondate e frutto di una
sottoscrizione fra gli iscritti del sindacato Uila UIL.
“Ringraziamo di cuore quanti hanno permesso questa donazione nata dalla solidarietà popolare – prosegue
il Presidente di ANBI – Al Governo chiediamo di intervenire con celerità a sostegno delle popolazioni
alluvionate per evitare soprattutto l’abbandono dell’agricoltura, non solo eccellenza italiana, ma primo
presidio per la manutenzione del territorio. Chiediamo inoltre che le opere idrauliche siano davvero
considerate tra gli asset strategici del Paese, indispensabili per la crescita dell’economia, perché non può
esserci sviluppo senza sicurezza idrogeologica, né può esserci agricoltura senza disponibilità idrica.”
In questo quadro, il Consorzio di bonifica della Renana ha inaugurato a Castel San Pietro Terme, in
provincia di Bologna, un nuovo invaso capace di raccogliere fino a 100.000 metri cubi d’acqua proveniente
dallo scolo collinare Laghetti e miscelata con quella reflua del depuratore comunale; la qualità idrica è
garantita dal monitoraggio costante, svolto in collaborazione con l’università felsinea.
Il terreno per il bacino è stato reso disponibile dal Comune, mentre l’opera, costata circa 2 milioni di euro e
realizzata in circa un anno e mezzo, è stata finanziata per un terzo dall’ente consorziale e per due terzi dal
Piano Regionale di Sviluppo Rurale.
“Il nostro obbiettivo – ricorda Francesco Vincenzi – è che in Italia, come già nella Penisola iberica, si arrivi a
trattenere almeno il 35% dell’acqua, che piove in un anno; attualmente tale percentuale, determinante per
utilizzi irrigui, produttivi ed energetici, è ferma all’11%.”
“Per completare il quadro – spiega Valentina Borghi, Presidente del Consorzio di bonifica Renana – con i
fondi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza stiamo realizzando il dragaggio dei sedimenti accumulati
negli alvei dei principali canali consortili, recuperando così almeno 500.000 metri cubi di capacità,