
(AGENPARL) – mer 12 luglio 2023 Riccardo Bigon, consulente City Group ed ex ds del Napoli, è intervenuto a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre condotto da Dario Sarnataro: “Zielinski è un giocatore forte ed anche io lo terrei. Ma proprio perché è forte se ci fossero offerte eccezionali la società non potrebbe non prenderle in considerazione. È vero che il mercato arabo sta drogando quello internazionale ma io la vedrei anche come immissione di denaro nel sistema e potrebbe dare spazio a giocatori giovani per mettersi in mostra. Poi, credo, che con i soldi che si ricavano dal mercato arabo si possano sostituire i giocatori che vanno via con altrettanti calciatori forti o che comunque sono importanti per il nostro calcio. Quindi non ne farei una tragedia. Il problema si potrebbe creare se noi non fossimo bravi a sostituire i giocatori che se ne vanno. I tifosi del Napoli preoccupati per le cessioni di Kim e di Zielinski? Secondo me i tifosi dovrebbero preoccuparsi se il club non fosse solido, non avesse le idee chiare, non fosse forte, non avesse gente all’altezza. Per il Napoli è esattamente il contrario. Bisogna dunque fidarsi del presidente e di tutta la società che sarà in grado di sostituire i giocatori che andranno via. Poi, secondo me, se perderà qualche elemento utile il Napoli lo faranno anche gli altri. Non si rinforzano solo le altre squadre, sicuramente lo farà anche il club partenopeo. Poi lo scudetto sarebbe comunque stato difficile rivincerlo a prescindere da Kim, Spalletti o Giuntoli. Il nuovo direttore sportivo dovrebbe arrivare? Da sempre dico che il lavoro del ds non è comprare e vendere calciatori, quello è solo una parte. Attualmente una grande parte del lavoro del direttore sportivo è durante la settimana lavorare all’interno del gruppo con l’allenatore, affrontare e risolvere i problemi, agire perché non si pongano i problemi e si creino tante positive dinamiche interne. Il Napoli fa bene a ingaggiare un nuovo ds anche per lasciare Micheli e Mantovani al settore scouting? È vero che i giocatori possono giocare in tutte le posizioni ma se lo fanno nel proprio ruolo è meglio. Così anche i dirigenti devono fare la cosa migliore che sanno fare e per come conosco Mantovani e Micheli, perderli nelle rispettive competenze sarebbe sicuramente un impoverimento del club. Sono convinto che Giuntoli sarà sostituito da una giusta figura a seconda di quello che vuol fare il presidente”.
Marco Bellinazzo, analista finanziario de il Sole 24 ore, è intervenuto nel corso della trasmissioneMarte Sport Live, condotta da Emanuela Castelli, in onda suRadio Marte: “Quale la ricaduta economica dell’auto produzione delle magliette sull’asset finanziario di una Società calcistica? Normalmente, quando ci sono grandi major che forniscono materiale tecnico alle società di calcio, viene riconosciuta una percentuale sulla vendita dell’abbigliamento sportivo alle società stesse. Quando subentra l’autoproduzione, la percentuale che arriva nelle casse societarie è molto più elevata. L’accordo del Napoli con la maison Armani permette alla società di De Laurentiis di avere il brand della nota casa di moda, riservando la produzione del materiale sportivo alla stessa Società, permettendo ricavi molto maggiori. Ci sono diverse Società – spesso minori – che utilizzano questa soluzione, ma si devono poi sobbarcare l’attività imprenditoriale collegata alla produzione e per molte di queste non è conveniente dal punto di vista organizzativo ed economico.
Ciclone Arabia sul calcio, quali conseguenze? La preoccupazione è lecita e giustificata. L’ingresso prepotente dell’Arabia nel mondo del calcio sta avvenendo sotto gli occhi quiescenti dei vertici del calcio mondiale, di fatto alleato con queste nuove realtà (si vedano i rapporti tra Ceferin e Rijad e tra la UEFA e il Qatar). È evidente che in questo momento c’è una situazione che vede il calcio europeo come un caso di coccio tra la premier League e la finanza sportiva araba, che impoverirà il calcio europeo, laddove la UEFA si perde al momento dietro questioni del tutto secondarie, puntando a reprimere ad esempio la Superlega, proprio mentre non vuole mettere in campo strumenti che siano in grado di preservare tutta la piramide calcistica dell’Occidente.Una possibile soluzione atta ad arginare l’esondazione araba nel calcio occidentale? La Superlega europea è l’unica soluzione che vedo praticabile: i vecchi club potenti dell’Europa potrebbero inserirsi nel torneo, portando ad aumentare i ricavi, rendendo più forti i singoli campionati di riferimento è preservando i modelli democratici e gestionali della storia del calcio.In caso contrario, aspettiamoci un declino sempre più marcato del calcio europeo. Il modello Napoli, basato sul player trading e sulla capacità di scovare talenti in giro per il mondo, quanto è rischiosa dal punto di vista sportivo? Il Milan ha anticipato la politicadel Napoli, vincendo uno scudetto e poi perdendosi un po’ nella stagione appena terminata. È una delle poche soluzioni praticabili, però, per un calcio che è accerchiato da problemi importanti, come i pochi introiti tv e gli stadi fatiscenti. Certo, la componente di imprevedibilità di questa soluzione è elevata, perché non è detto che possa funzionare sempre. In ogni caso, non è facile al momento individuare strade alternative”.
Oscar Damiani, procuratore sportivo, è intervenuto nel corso della trasmissioneMarte Sport Live, condotta da Emanuela Castelli, in onda suRadio Marte:“Le parole di De Laurentiis in merito alla ricostruzione del Napoli? De Laurentiis ricostruisce bene, quindi lasciamolo fare. Il presidente dà le notizie quando le trattative sono concluse, ha dimostrato di fare scelte giuste e, se dovessero esserci partenze importanti, sarei certo che arriveranno giocatori di pari livello. Sostituto Kim? È difficile in questo momento scegliere il sostituto di un giocatore bravissimo come Kim. Mi fido comunque di Micheli, che ha lavorato benissimo negli anni al fianco di Giuntoli e, se è vero che alla fine era il direttore a fare le scelte finali, è altrettanto vero che Micheli lo ha supportato per lunghi anni e conosce benissimo il mercato internazionale. Saprà, dunque, fare la scelta giusta anche in un ruolo così importante come quello del difensore centrale. Sono certo che il Napoli si manterrà competitivo come nelle passate stagioni”.
Riccardo Cucchi, giornalista e storico radiocronista Rai, è intervenuto nel corso della trasmissioneMarte Sport Live, condotta da Emanuela Castelli, in onda suRadio Marte: “Duecento milioni per Osimhen sono giusti? Oggi è difficile orientarsi nel mercato del calcio perché le cifre sono difficili da valutare, a causa dell’ascesa dell’Arabia Saudita e di club europei di proprietà araba, che ‘drogano’ il mercato. Osimhen è un grande calciatore, ma quanto varrebbe al confronto Maradona oggi? Zielinski tra rinnovo col Napoli, Lazio e Arabia Saudita? Di fronte alle offerte dell’Arabia Saudita ogni club italiano è impotente, così come molti dei club dei campionati più importanti d’Europa.Negli anni ‘90, era l’Italia ad avere in mano il mercato: l’Italia era l’Arabia di oggi.Ora il calcio sta cambiando, per l’emersione dell’Arabia che sta cercando di intercettare giocatori nel pieno della carriera, per accreditarsi per i mondiali del 2030 ed imporsi sulla scena calcistica mondiale.
Per farlo ha bisogno di calciatori di qualità, che vengono dalla vecchia Europa.
Vedremo cosa deciderà Zielinski, se propenderà per il calcio europeo o se cederà ad un’offerta così importante.Ascesa dell’Arabia Saudita è fenomeno arginabile? C’è da chiedersi se siamo disposti a cambiare le regole del libero mercato: a me sembra di no. Quando si accetta il libero mercato, le capacità di regolare il mercato da parte dei governi sono molto limitate. Ora il calcio, prima patrimonio dell’Europa, sta diventando planetario e questo prevede l’ingresso di nuovi Paesi investitori. Il calcio è un business che permette il rilancio dei vari Paesi che vogliono giocare un ruolo di spicco nel mondo. Calciomercato italiano, quali possibilità? Il nostro calcio è più povero e vive una profonda crisi economica, distribuita in modo diverso. Complessivamente il debito del calcio italiano è elevato: i club dovrebbero riscoprire lo scouting in chiave creativa, in modo da vivacizzare il calcio italiano e renderlo più appetibile, come ha fatto il Napoli lo scorso anno”.
Vincenzo D’Angelo, firma de La Gazzetta dello Sport, è intervenuto nel corso della trasmissioneMarte Sport Live, condotta da Emanuela Castelli, in onda suRadio Marte:“Massara, possibile futuro ds del Napoli? C’è stato un summit alla Filmauro in cui De Laurentiis ha offerto il posto di direttore sportivo all’ex dirigente del Milan con un accordo pluriennale, le parti si aggiorneranno. Massara è uomo di campo, conosce in pratica tutti i giocatori del mondo, viene dalla scuola Sabatini. È in grado di anticipare la concorrenza, sarebbe profilo in perfetta sintonia con la politica societaria, sapendo anche mediare i rapporti tra squadra e vertici societari. Ha già lavorato con Garcia, a Roma: fu proprio Massara ad accompagnare Garcia a Boston a conoscere Pallotta.Ci sarebbe dunque continuità con il lavoro svolto da Giuntoli. Il Napoli è molto convinto della scelta, Massara ha preso qualche giorno per riflettere: l’uscita sorprendente dal Milan lo ha colto impreparato, non si aspettava forse di essere contattato così rapidamente dalla squadra campione d’Italia, che ha ambizioni importanti. Il mercato a Napoli sta andando avanti con De Laurentiis e Chiavelli, in attesa del nuovo direttore sportivo.
Ricostruzione del Napoli nelle parole di De Laurentiis, quali obiettivi concretamente e perseguibili nella prossima stagione? Difficile dirlo, lo scorso anno nessuno si aspettava la vittoria del Napoli dopo tutte quelle partenze. L’ambizione degli azzurri è continuare ad essere competitivi sia in Italia (dove proverà a difendere lo scudetto o, in seconda battuta, a confermarsi tra le prime quattro) sia in Europa, dove vuole almeno confermarsi tra le prime otto squadre del Vecchio Continente”.
Gigi Pavarese, direttore sportivo, è intervenuto nel corso della trasmissioneMarte Sport Livein onda suRadio Marte:
“Zielinski, meglio trattenerlo o cederlo? Io sono un tifoso di Zielinski, giocatore di cui non mi priverei mai. Potrebbe essere considerato l’eterno incompiuto del Napoli, nel senso che ha qualità tecniche così grandi da non essere riuscito ancora ad esprimerle al massimo delle sue potenzialità. È un equilibratore della squadra e al Napoli potrebbe dare ancora di più. Farne a meno è complicato, credo rappresenti un pensiero per Garcia.
Veiga o Sanchez per sostituirlo? A mio parere, il Napoli sceglierà per il meglio, non avendo mai sbagliato in questi anni le scelte dei giocatori. Si tratta di due ottimi giocatori, dal grande futuro. Mi auguro però che resti Zielinski.L’ascesa dell’Arabia rappresenta una minaccia per il calcio europeo? L’Arabia sta rivolgendo l’attenzione su giocatori affermati, nel pieno della loro carriera per affermare il suo calcio. Questo potrebbe sminuire il valore dei nostri campionati, anche se credo che il fascino dei campionati europei restino invariati. I giocatori, prima di farsi allettare dai soldi, dovrebbero rendersi conto che già sono parte di Società importanti, che hanno fatto e stanno facendo la storia del calcio internazionale”.