
(AGENPARL) – mar 11 luglio 2023 Allianz stila la classifica dei principali trend relativi alla responsabilità civile delle imprese di servizi professionali
– Il report di AGCS sulla responsabilità civile professionale mette in evidenza 11 tendenze che determineranno le dinamiche dei sinistri in futuro
– Tali trend includono l’evoluzione delle leggi sulla sicurezza degli edifici, gli “hacker a noleggio”, l’inflazione e l’uso improprio di strumenti generativi di IA
– L’analisi di AGCS evidenzia che i settori delle costruzioni, legale e assicurativo sono quelli con richieste di risarcimento più elevate
Milano – 11 luglio 2023 Architetti e ingegneri sono sottoposti a maggiori controlli sui difetti di costruzione e di sicurezza antincendio. I professionisti del mondo dei servizi finanziari possono essere accusati di aver gestito male i fondi di investimento depauperati dall’inflazione. L’uso non esperto di strumenti di intelligenza artificiale (IA) da parte di un avvocato durante la preparazione dei casi può portare ad avere un dossier pieno di errori. Il quadro dei rischi emergenti per le imprese di servizi professionali è variegato.
“Anche se le esposizioni variano, tutte queste professioni sono esposte ad una serie di rischi di responsabilità civile che vanno adeguatamente affrontati e mitigati. Queste possono andare da accuse di negligenza o omissioni che hanno causato danni al cliente, a false dichiarazioni, alla mancata identificazione di attività fraudolente, alla violazione involontaria di contratti, diritti di proprietà intellettuale o riservatezza, nonché ad indagini e azioni normative”, afferma Diego Assef, Head of the Global Practice Group, Professional Indemnity Claims di AGCS.
In cima alla classifica si posizionano le leggi sulla sicurezza degli edifici rischi informatici come gli “hacker a noleggio” []
Negli ultimi anni gli attacchi informatici sono aumentati e gli studi professionali sono molto esposti a causa dei dati riservati dei clienti e della proprietà intellettuale che trattano o con cui operano. Ad esempio, i cosiddetti cyber mercenari prendono sempre più di mira gli studi legali per impossessarsi di informazioni confidenziali o protette che potrebbero influenzare la situazione in un aula di tribunale. Costoro, definiti “hacker a noleggio”, forniscono le capacità tecniche e la possibilità di negare un coinvolgimento nell’attacco informatico nel caso in cui questo venga scoperto. [Le cause di risarcimento,] che si applicano a tutte le professioni, includono frodi di phishing e spoofing, rischi della supply chain di terzi, ransomware o malware, mancanza di sistemi o controlli adeguati o perdita di dati. Una violazione informatica non solo comporta costi e disagi immediati per le parti interessate, ma può anche determinare importanti conseguenze, tra cui azioni da parte delle autorità di protezione dei dati e sanzioni pecuniarie considerevoli. A ciò può seguire una controversia legale da parte dei soggetti interessati, incluse le richieste di risarcimento da parte di grandi gruppi oppure da clienti e da terzi, con reclami per perdite dovute all’interruzione dell’attività o alla fuga di informazioni. Una violazione comporta anche il rischio di danni alla reputazione, con conseguenti flessioni sul valore delle azioni e richieste di danno. Le aziende più piccole sono più vulnerabili perché normalmente sono dotate di sistemi di sicurezza meno sofisticati.
Prepararsi alla instabilità e agli impatti imprevisti dell’inflazione e delle nuove tecnologie
Tra gli altri rischi esaminati vi è la instabilità geopolitica, economica e di mercato (al 3° posto – prevede un impatto moderato sulle attività o moderata gravità dei danni). Il report rileva che i professionisti che agiscono per conto dei clienti possono essere più esposti ed incorrere in sanzioni che sono in rapida evoluzione, mentre per i professionisti del settore edile e della progettazione, le interruzioni delle supply chain possono portare a richieste di risarcimento per ritardi nei progetti.
Anche il contesto inflazionistico si colloca al 3° posto. Secondo AGCS, se le spinte inflazionistiche portassero a condizioni di recessione, i professionisti potrebbero incorrere in una miriade di potenziali esposizioni, tra cui quelle legate all’insolvenza, per i revisori e i curatori fallimentari, richieste di risarcimento da parte dei finanziatori per gli avvocati e i periti e quelle derivanti dalla due diligence per gli avvocati e i commercialisti. Oltre alle condizioni di recessione, i professionisti dei servizi finanziari possono trovarsi ad affrontare accuse di cattiva gestione e inadeguatezza relative a fondi colpiti un impatto negativo a causa proprio dell’alta inflazione.
In fondo alla classifica dei rischi, ma da non sottovalutare, c’è l’uso di nuove tecnologie come gli strumenti di IA da parte delle società di servizi professionali (al 4° posto per impatto minore).