
(AGENPARL) – ven 30 giugno 2023 Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori, è intervenuto a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni: “Se i sospetti di razzismo di Galtier si concretizzassero sarebbe grave perché credo che da parte di un allenatore avere queste idee sia una delle cose più terribili che si possano verificare. Galtier è un cafone, ignorante e, uno che parla così, non può fare l’allenatore. Credo che sia una scelta giusta quella di usare il pugno duro anche in Italia su antisemitismo e razzismo. Il rispetto dell’uomo sull’uomo deve essere alla base dei nostri comportamenti. Quando viene a mancare questo, sia negli stadi che altrove, ci deve essere una risposta, una risposta decisa. Questa credo sia la direzione giusta.C’è in Italia qualche squadra impostata solo sul tatticismo, con giocatori che sembrano soldatini. Credo che il massimo della schematizzazione si sia avuto con Zeman, grande allenatore che schematizza tantissimo. Tutti noi siamo andati a scuola da lui perché i movimenti non si conoscevano. Poi il calcio si è evoluto. Il Napoli è un esempio di squadra che aveva un’idea di gioco ma dentro c’era spazio per la fantasia dei giocatori.A proposito del 4-3-3 e del fatto che non mi “garbi”, ritengo che sia un modulo che impone tanta fatica perché ci vogliono tanti inserimenti. In alcune squadre non mi “garba” ma poi ci sono squadre adatte a questo tipo di gioco o impostazione ed è giusto che lo pratichino.Se io fossi il nuovo allenatore del Napoli non cambierei nulla rispetto a quanto fatto da Spalletti. Forse aggiungerei qualcosa. Bisognerebbe studiare qualcosa per cercare di capire e approfondire.Io credo che i soldi degli arabi possano arrecare qualche danno ma alla fine, quali sono i calciatori che vanno a giocare lì? Giocatori a fine carriera oppure quelli che possano aver perso la gioia del gioco e della competizione. In FIGC e nelle istituzioni del calcio italiano stiamo valutando questo avvento degli arabi. Però stiamo parlando di calciatori che sono a fine carriera, quasi tutti. D’altra parte ci sono società, in particolare straniere, che dal punto di vista economico non hanno problemi e quindi non credo che gli arabi ce la faranno a portare il calcio di alto livello laggiù”
Beppe Accardi, agente di calciatori, è intervenuto a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni: “Questa strategia, di non avere il ds ma un pool che si occupi di mercato, l’ha iniziata il Milan quando ha detto addio a Maldini e Ricky Massara. Quello che le società oggi non capiscono è che il ds è fondamentale per la gestione dell’andamento della squadra durante l’anno. È quel cuscinetto che ha la capacità di saper ammortizzare tutte le problematiche, i dissapori che capitano. È colui che riesce a mantenere tranquillo l’ambiente nei momenti di difficoltà. Oggi questo è il lavoro del ds, non quello che riguarda la gestione reale della compravendita della società. Quindi secondo me, un uomo che abbia questa capacità è fondamentale in un grande club.Tra Scalvini e Le Normand non saprei scegliere. Quello che bisognerebbe capire è chi dei due ha le capacità di inserirsi prima nel gruppo del Napoli. Cioè più che le qualità – che entrambi hanno – occorre un giocatore che abbia una personalità per entrare in un gruppo come quello del Napoli.Anche io, come Ulivieri, non cambierei nulla se fossi il nuovo tecnico del Napoli. Fermo restando che non è facile non cambiare. Perché sicuramente non ci sarà più Kim, probabilmente qualche altro giocatore partirà, qualcun altro arriverà. Quindi, comunque sarai costretto a toccare qualcosa. Quando hai la necessità o l’esigenza di ripartire da dove ha finito il Napoli, inizialmente puoi provare a non cambiare nulla ma devi vedere se poi le condizioni ti metteranno nella situazione di potere non cambiare nulla. Ricordiamoci poi che ogni allenatore ha una caratteristica; snaturarle non è facile. Garcia l’anno venturo avrà uno squadrone, una città motivata da un entusiasmo incredibile ma, sicuramente, dovrà fare i conti con situazioni diverse. Ed è lì che si farà la stagione del Napoli”.
L’ex azzurro e talent scout Ciro Caruso è intervenuto nel corso della trasmissione Marte Sport Live, condotta da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte: “L’erede di Kim? Non sarà facile trovare un difensore di grande qualità come il coreano, darei spazio a giovani talenti… Scalvini? Giocatore molto importante, di grande livello e di prospettiva, però sinceramente non so quante garanzie potrebbe dare al Napoli a livello internazionale. La coppia Rrhamani-Scalvini in Champions potrebbe funzionare, però io non mi sentirei assolutamente tranquillo, tenendo conto di due fattori. Innanzitutto il Napoli dovrebbe sborsare una cifra alta per strapparlo all’Atalanta e a quelle condizioni, 30-40 milioni, andrei più su un profilo di maggiore peso internazionale. In seconda analisi se il Napoli vuole difendere lo scudetto e, come è stato detto, fare strada in Champions ha forse bisogno di calciatori più pronti”
Fabiano Santacroce, ex difensore del Napoli e talent scout, è intervenutonel corso della trasmissione Marte Sport Live, condotta da Dario Sarnataro, in onda su Radio Marte: “L’erede di Kim? Secondo me il Napoli lo ha già in casa. Punterei deciso di Ostigard, che ha grandi doti fisiche, è molto forte di testa e ha vissuto un anno col Napoli nel quale ha appreso nuove conoscenze e penso possa essere cresciuto. Ostigard non è veloce come Kim e non è bravo nelle letture tattiche come il coreano? Secondo me semplicemente perchè non ha giocato molto. Giocando più spesso può acquisire conoscenze e capacità tattiche che ora non ha ancora maturato. Insomma, se fossi nel Napoli punterei molto su questo ragazzo norvegese. Partendo comunque dal presupposto che trovare un altro come Kim è impresa impossibile, e non solo per le sue caratteristiche. Lo è perchè trovare un difensore che si riesca ad adattare subito al calcio italiano nella stessa maniera come ha fatto Minjae è affatto semplice. Le Normand? Mi piace, ma potrebbe avere delle difficoltà soprattutto legato al ruolo delicato che dovrebbe ricoprire. Sostengo infatti che per un centrocampista è più facile inserirsi velocemente, mentre per un difensore può essere più complesso adattarsi nei meccanismi della retroguardia, considerando che in genere sono molto più complessi rispetto a quelli che i calciatori trovano negli altri campionati europei. Robin Koch? Mi piace molto, ha ottime dotiu ma resto del mio pensiero, ovvero proverei Ostigard. I giovani Gaetano, Zanoli e Zerbin? Secondo me devono andare a giocare, hanno bisogno di imparare giocando tante partite, a Napoli perderebbero un altro anno”.