
(AGENPARL) – ven 30 giugno 2023 Anno XXII
Numero 804.23
“Su.Pr.Eme”, il progetto di vaccinazione anti Covid premiato oggi al Kursaal dalla
delegazione HaDEA
Questa mattina l’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale HaDEA ha premiato al
Teatro Kursaal Santa Lucia il progetto“Su.Pr.Eme – Health care and vaccinations for
undeclared, seasonal workers”, pensato per vaccinare lavoratori e lavoratrici migranti e
stagionali durante la pandemia da Covid-19.
Alla cerimonia hanno presenziato Rocco De Franchi, responsabile della Comunicazione
istituzionale della Regione Puglia; Giovanni Gorgoni, direttore generale di A.Re.S.S. Puglia;
Antonio Nigri, direttore generale dell’ASL di Foggia; Francesco Paolo Maraglino, direttore
generale Prevenzione Sanitaria – Ministero della Salute; Carlos João, project advisor
dell’Agenzia Esecutiva Europea per la Salute e il Digitale.
“Su.Pr.Eme”è parte di un’iniziativa guidata dal Ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro
che vede la Regione Puglia come capofila delle cinque regioni italiane partner del sud Italia
(Puglia, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia) e coinvolge l’Ispettorato del Lavoro, l’Istituto
Nazionale di Previdenza Sociale, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e il
Consorzio NOVA Onlus. A coordinare le attività progettuali per conto della Regione è
l’A.Re.S.S. (Agenzia Regionale per la Salute e il Sociale).
Il riconoscimento dell’HaDEA giunge nell’ambito dell’iniziativa triennale paneuropea
“Overcoming vaccination obstacles” che affronta gli ostacoli fisici, pratici e amministrativi
alla realizzazione dei programmi vaccinali. L’agenzia ha indicato tra i cinque progetti più
promettenti.
“Si tratta di uno dei cinque premi che l’Agenzia esecutiva europea per la salute e il digitale
ha conferito in tutta Europa – ha spiegato Giovanni Gorgoni, direttore generale Aress Puglia
– come buona pratica di contrasto e di rimozione degli ostacoli alle pratiche vaccinali, che
siano quelle recenti per il Covid o che siano quelle tradizionali che ci consentono da anni di
evitare malattie che per secoli hanno decimato le popolazioni. Un premio nell’ambito di un
più ampio servizio che viene svolto per conto della Commissione Europea con lo scopo di
censire tutti i vincoli di tipo legislativo, istituzionale, finanziario, culturale, sociale che in
qualche modo impediscono l’efficacia della ormai secolare pratica medica dei vaccini, che
stimola l’organismo a fare in qualche modo da sé. Nella fattispecie abbiamo avuto il compito
di coprire durante il Covid gli insediamenti agricoli del foggiano, oltre a fare un’accoglienza
sanitaria complessiva, come se fossero dei cittadini residenti. E lo abbiano fatto con modello
organizzativo inedito che ha messo insieme amministrazione regionale, ASL Foggia, enti del
terzo settore e Prefettura. Ci stupisce per certi versi questo premio perché la Puglia, in
realtà, ha una pratica di accoglienza ormai datata, ci è sembrata piuttosto normale che chi
arriva in Puglia abbia come primo passaporto di libertà il diritto alla salute, perché se sei
sano sei libero di scegliere, sei libero di lavorare”.
Agierrefax Agenzia Giornalistica a cura del Servizio Stampa della Giunta Regionale
Direttore responsabile: Elena Laterza.
Redazione: Antonio Rolli, Simona Loconsole, Nico Lorusso, Anna Memoli, Livio Addabbo, Paolo Inno.
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Anno XXII
Numero 804.23
“Un traguardo non così scontato – è il commento di Rocco De Franchi, responsabile della
Comunicazione Istituzionale della Regione -, vista anche l’attenzione dei referenti di diverse
decine di Paesi dell’Unione Europea che si sono confrontati a Bari su buone prassi che
abbiamo scoperto essere anche un’eccellenza europea. La Puglia è regione di accoglienza,
non soltanto turistica, non soltanto per le aziende, non soltanto per chi decide di trascorrere
un periodo della vita qui, ma anche e soprattutto per gli ultimi, per i fragili, per coloro che
non hanno numeri, non hanno nome, non hanno nessuna anagrafe in cui essere inseriti.
Gente che è stata accolta non soltanto per le vaccinazioni durante il periodo Covid ma per
un’assistenza sanitaria gratuita e amorevole e per un’assistenza sociale e legale che è
continuata anche negli anni successivi. Questo riconoscimento è la dimostrazione che si può