
(AGENPARL) – mer 28 giugno 2023 Comunicato stampa
Mercato del lavoro, i fattori della ripartenza
Edilizia, digitale e turismo volano della crescita. Giovani e senior i più ambiti. La rincorsa del tempo
indeterminato. Alla vigilia del Festival del Lavoro, presentati gli esiti dell’indagine “Italiani e lavoro
nell’anno della ripartenza” della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
Bologna, 28 giugno 2023 – I settori traino della crescita occupazionale, i profili più richiesti dal mercato,
il contratto a tempo indeterminato alla prova dei numeri. Sono alcuni dei trend dell’attuale mercato
occupazionale analizzati dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, che ha elaborato ad hoc gli ultimissimi
dati Istat relativi al 1° trimestre 2023, e confluiti nell’indagine “Italiani e lavoro nell’anno della ripartenza”,
presentata stamattina a Bologna, presso la sede della Regione Emilia-Romagna, durante la conferenza
stampa di presentazione del Festival del Lavoro, alla presenza di Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo
economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali, e di Rosario De Luca, Presidente
del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Gli esiti della ricerca saranno oggetto di focus
specifici nel corso della tre giorni che prenderà il via domani alle ore 15:00 presso l’Auditorium del Bologna
Congress Center. Quello che emerge dall’analisi è un mercato del lavoro vivace. Ad aprile 2023, infatti, gli
occupati hanno raggiunto i 23 milioni 446mila, il tasso di occupazione il 61%. A favorire tali risultati, le buone
performance di alcuni settori. In primis, l’edilizia, che tra il primo trimestre 2019 e il 2023 ha visto aumentare
di 214mila unità il numero di occupati (+16,5%). Il maggior aumento in termini percentuali, però, lo registra il
settore dell’informazione e della comunicazione (157mila occupati in più, +27,5%). L’ultimo anno, poi, ha
visto il boom del turismo, che tra il primo trimestre 2022 e il 2023 ha segnato un +10,3% che ha guidato il
settore sopra i livelli pre-Covid. Tra i fenomeni più interessanti riscontrati dalla ricerca, la forte
caratterizzazione demografica della crescita occupazionale. Tra il primo trimestre 2019 e lo stesso periodo
del 2023, a fronte di un aumento di 474mila lavoratori, i giovani (15-34 anni) sono aumentati di 272mila
unità (+5,4%, più che doppio rispetto al totale). Un trend che nell’ultimo anno sembra in consolidamento,
con un ulteriore balzo in avanti pari al 3,9%. La riduzione della popolazione di età intermedia, soprattutto
35-44enni, ha causato un crollo degli occupati di cui hanno beneficiato giovani e senior. Tra gli over 55,
l’incremento è stato del 14,8%. A contraddistinguere le tendenze dell’ultimo anno anche l’aumento del
lavoro a tempo indeterminato. Rispetto al 2019 ci sono 613 mila occupati in più (+4,2%) e solo nel 2023 la
crescita è stata del 3,7% (+542 mila), a fronte di un incremento del lavoro temporaneo molto più
contenuto (+2,7% tra 2019 e 2023). La crescente concorrenzialità tra le imprese per l’acquisizione dei
profili sempre più irreperibili sul mercato rappresenta un volano decisivo. È indicativo, poi, che proprio
tra i giovani si registri il maggior aumento del tempo indeterminato (+13,4%, pari a 355mila occupati in
più). Eppure, il fenomeno che più denota il dinamismo del mercato del lavoro è la sua accresciuta
mobilità: il 6% degli occupati dichiara di aver cambiato lavoro negli ultimi due anni, ma tra i giovani la
percentuale sale al 13%. A questi si aggiunge un 13% che si sta attivando per farlo, mentre il 26% non
ha ancora compiuto azioni specifiche ma desidera un cambiamento professionale. Se la maggioranza
dichiara di aver cambiato perché insoddisfatto della propria condizione (41%) e per assecondare un
desiderio più generale di cambiamento della propria vita (16%), non stupisce che, dopo la crescita salariale,
tra i fattori più ricercati nel nuovo lavoro emerga un migliore equilibrio lavoro-vita privata (30%).
Coerentemente, non si arresta il fenomeno delle dimissioni, che nel 2022 registra
un ulteriore balzo in avanti del 9,7%, arrivando a quota 1 milione 255mila tra i lavoratori a tempo
indeterminato. Considerando anche quelli a termine e stagionali si toccano i 2 milioni 156mila. Un fenomeno
alimentato anche dalla vivacità di alcuni settori: costruzioni, servizi di informazione e comunicazione,
comparto sanitario su tutti. L’indagine, poi, passa in rassegna altri trend rilevanti del mercato occupazionale
di oggi. In particolare, la mancata ripresa degli autonomi, che ancora stentano a recuperare i livelli pre-Covid;
le difficoltà di ricollocamento di chi ha perso il lavoro, seppur in presenza di una drastica diminuzione del
tasso di disoccupazione; l’annoso problema dell’irreperibilità dei profili in linea con le esigenze aziendali.
“A fronte di una grande reattività del mercato, la mancata corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e
quelle richieste dalle imprese continua a rappresentare un profondo ostacolo alla crescita di lungo periodo.
La digitalizzazione ormai rende imprescindibili figure professionali inedite, capaci di padroneggiare abilità
finora ritenute non necessarie. Per questo aziende e lavoratori devono investire sui processi di aggiornamento
e riqualificazione delle competenze ed è il motivo per cui abbiamo deciso di intitolare questa edizione del
Festival ‘Competenze e innovazione, il futuro del lavoro’: sono le due dimensioni che più stanno determinando
cambiamenti nel mondo di oggi”, ha commentato Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale
dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro.
“In questo periodo caratterizzato da grandi difficoltà, in cui stiamo superando l’emergenza e al contempo
progettando la ripartenza e la ricostruzione di una parte estesa del nostro territorio dopo le drammatiche
alluvioni di maggio, il Festival del Lavoro, ospitato per il secondo anno consecutivo a Bologna, rappresenta
un segno concreto di fiducia e speranza nel presente e nel futuro di tutto il sistema emiliano-romagnolo. Un
appuntamento – ha sottolineato l’assessore Vincenzo Colla – che fornirà utili contributi sulle politiche per il
futuro del nostro Paese, a partire dagli spunti interessanti emersi dalla ricerca su ‘Italiani e lavoro nell’anno
della ripartenza’. Sarà, dunque, un’occasione importante per discutere di temi cruciali come la formazione,
l’uso delle tecnologie, la qualità del lavoro e delle professioni. Infine, l’evento rappresenta anche
un’opportunità per la città di Bologna, che potrà accogliere migliaia di persone mettendo in campo la sua
rinomata ospitalità”.