
(AGENPARL) – sab 24 giugno 2023 LA REGIONE ATTIVA L’ANAS PER UNA COLLABORAZIONE IN PRIMA LINEA NELLA FASE
DI SPERIMENTAZIONE PER IL RIUTILIZZO DELLE SCORIE DELL’ INOX PRODOTTO
DALL’AST.
Il tema della mole delle scorie prodotte da un sito produttivo come quello
di Terni è sempre stato centrale nelle problematiche del ciclo industriale
delle acciaierie ed è stato affrontato nel secolo passato in base a logiche
che nel tempo sono andate per fortuna cambiando al cambiare delle
normative, della sensibilità della pubblica opinione ma anche dei progressi
che ha fatto la scienza. Un tempo le scorie venivano semplicemente
utilizzate al posto del pietrisco di cava come materiale stabilizzante per
realizzare piazzali, sottofondi stradali, parcheggi, operazione da molti
anni ormai severamente vietata. La città si trova a dover fare i conti
periodicamente con quelle scelte di cinquanta e più anni fa. Basta
ricordare le condizioni in cui si trova il Parco Rosselli, ex sede della I
Circoscrizione Tacito, chiuso da troppi anni e senza aver visto purtroppo
risolto anche nel quinquennio amministrativo appena trascorso il problema
della bonifica e della riapertura al pubblico dopo che le alberature hanno
cominciato a manifestare problemi a causa del sottofondo realizzato con uso
abbondante delle scorie proprio in prossimità delle acciaierie. E’ stato
per decenni luogo di socializzazione, di svago, il polmone verde del
quartiere che si estende alla sinistra di Corso Tacito percorrendolo da
Palazzo Spada verso Piazza Tacito. Purtroppo rimane una dei troppi problemi
irrisolti che andava affrontato con ben altra determinazione e che impone
all’attuale Assessore all’Ambiente di concludere concretamente quanto
celermente fatto fino ad oggi. Altro caso che recentemente è salito
all’onore delle cronache è stata la riqualificazione del parcheggio degli
Uffici finanziari in Via Bramante quando le radici dei pini avevano
sollevato un movimento tellurico di proporzioni non più accettabili. E’
stato uno dei tanti problemi che ho affrontato e portato a conclusione con
la eliminazione dei pini e la sostituzione dei lecci. Durante i lavori
emerse la presenza di una vasta platea di scorie che però, dalle analisi
fatte, non manifestarono il pericolo di lisciviazione nelle falde per cui
potemmo concludere positivamente l’intervento, con le nuove essenze che
stanno prendendo forma. Quanto al trattamento delle scorie è nota a tutti
la svolta che ha caratterizzato l’impegno dell’AST negli ultimi anni della
proprietà Tyssen Krupp, con la ricerca di un partner affidabile che potesse
affrontare con esperienza, conoscenza della materia ed affidabilità il
problema della riduzione della quantità da portare in discarica che ha
visto l’accordo con la finlandese Tapojarvi multinazionale che tratta da
anni le scorie della Outokumpu, uno dei più importanti produttori europei
di acciaio inossidabile, che fu ad un passo dall’acquisto dell’AST. La
Tapojarvi ha realizzato come noto un impianto in funzione per il
trattamento delle scorie del valore di 40 milioni per demetallizzarle,
recuperando metalli preziosi che compongono la lega dell’inox. Oggi si
rende possibile questo ulteriore salto in avanti con l’inizio della
sperimentazione da parte di ANAS e ARPA Umbria, voluta dalla Regione e
promossa in accordo con l’AD dell’ANAS che ha benedetto questo inizio di
collaborazione che potrebbe portare, come già accade in Finlandia, a
risultati particolarmente interessanti. Se, come ci auguriamo, al termine
delle sperimentazioni e delle prove meccaniche fosse possibile inserire
l’utilizzo del filler e degli agglomerati di maggiori dimensioni nella
stesura del sottofondo e del bitume senza alcun pericolo per l’ambiente si
conseguirebbe un risultato straordinario dal punto di vista ambientale ma
anche economico, risparmiando materiale di cava e riducendo la discarica in
funzione. Già i primi esperimenti con le scorie dell’acciaio al carbonio
hanno dato risultati incoraggianti ma inizia ora una fase nuova per le
particolari componenti dell’inox. Ringrazio fin d’ora per la disponibilità
sia la Direzione dell’AST, ma anche ANAS, ARPA e tutti i tecnici che a
vario titolo collaborano a questo progetto, rivoluzionario per l’Italia.
Riuscire a coniugare produzioni industriali che sono leader del settore in