(AGENPARL) – ven 23 giugno 2023 [image: logo camera.png]
*Dl Lavoro, Fossi (Pd): “No a licenziamenti via whatsapp e delocalizzazione
dei macchinari”*
Il deputato del Partito Democratico ha presentato un pacchetto di proposte
per cambiare il decreto
Roma, 23 giugno 2023 – “No ai licenziamenti comunicati via whatsapp, no
alla delocalizzazione dei macchinari, sì al finanziamento con il Fondo per
la crescita sostenibile il piano per limitare le ricadute occupazionali ed
economiche dovute alla chiusura degli stabilimenti”.
A chiederlo è *Emiliano Fossi, deputato del Partito democratico e
componente della Commissione Lavoro, che ha presentato un pacchetto di
emendamenti al decreto lavoro del Governo.*
“I datori di lavoro delle aziende con più di 250 dipendenti che sono
intenzionati a chiudere una sedee prevedono un minimo di 50 licenziamenti
– dice Fossi – devono dare comunicazione per scritto dell'avvio della
procedura a sindacati, regioni interessate, Ministero del lavoro e delle
politiche sociali, Ministero delle imprese e del made in Italy Agenzia
nazionale per le politiche attive del lavoro, disponendo l’aumento da 180 a
240 giorni del termine dilatorio tra la comunicazione e l’avvio della
procedura, pena la nullità dei licenziamenti stessi. Basta quindi con le
chiusure e i licenziamenti comunicati tramite Whatsapp. Inoltre, *proponiamo
che il piano, per limitare le ricadute occupazionali ed economiche
derivanti dalla chiusura degli stabilimenti, venga finanziato con il Fondo
per la crescita sostenibile istituito nel 2012*. Prevedendo che sia
aumentato del 700% il contributo (attualmente fissato al 500%), dovuto dal
datore di lavoro in caso di licenziamento qualora non vi sia la
sottoscrizione del piano per limitare le ricadute occupazionali da parte
delle organizzazioni sindacali”.
“*Proponiamo anche di prevedere che alle imprese che cessano
definitivamente l’attività produttiva,* con contestuale riduzione del
personale superiore al 40% di quello impiegato nell’ultimo anno – continua
Fossi – venga preclusa la possibilità di procedere alla rimozione dei
macchinari, dei materiali e delle produzioni fino a che non abbiano
restituito gli incentivi pubblici ricevuti”.
“Tra le nostre proposte – ricorda il deputato Pd – anche quella per
incrementare la dotazione del Fondo per la crescita sostenibile da 2 a 20
milioni di euro, a decorrere dall'anno 2024. Tali risorse sono destinate al
finanziamento degli interventi a sostegno della nascita e dello sviluppo di
imprese cooperative costituite dai lavoratori per il recupero di aziende in
crisi e per i processi di ristrutturazione o riconversione industriale”.
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