
(AGENPARL) – gio 22 giugno 2023 A Roma, presso il Centro Congressi di Palazzo Rospigliosi, si è tenuta la
riunione plenaria del Comitato Misto Ortofrutta tra Francia, Italia, Spagna
e Portogallo al quale hanno partecipato i rappresentanti nazionali delle
Organizzazioni di Produttori Ortofrutticoli, delle Organizzazioni
Professionali Agricole e delle Associazioni Nazionali delle Cooperative.
Dopo i saluti di benvenuto dei Direttori Generali Luigi Polizzi, Susana
Barradas, Philippe Duclaud e Fernando Miranda e le relazioni sull?esito
delle riunioni settoriali dei vari gruppi di contatto per i settori:
fragola, agrumi, aglio, pomodoro, uva da tavola, pesche/nettarina, pera e
mela e dopo l?illustrazione del Regolamento Comunitario sugli aspetti
fitosanitari allo stato in discussione presso la Commissione Europea, si è
aperto il dibattito che ha avuto come punti centrali della discussione
l?impatto negativo della pandemia e della guerra Russia/Ucraina che hanno
determinato un forte incremento dei costi non sostenuti dall?andamento
negativo dei prezzi all?origine dei prodotti, la riduzione quantitativa
generalizzata a causa delle decisioni comunitarie sul divieto di usare
alcuni principi attivi in virtù delle esigenze ambientali. Cosa che ha reso
impossibile la cura di alcuni attacchi parassitari con la conseguente
perdita di quantità significative delle stesse produzioni e gli eventi
calamitosi generati dai cambiamenti climatici.
Per LiberiAgricoltori è intervenuto Giuseppe Mangone, Responsabile
dell?Ufficio Economico Confederale che ha esordito sostenendo che la difesa
e lo sviluppo dell?ortofrutta nei 4 Paesi, che rappresentano l?80% della
produzione Europea, è fondamentale per il riequilibrio territoriale
produttivo ed economico tra l?Agricoltura continentale e l?Agricoltura
mediterranea. Un tema, questo, mai risolto.
?Il Regolamento sull?uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ha
continuato Mangone, rappresenta l?applicazione nel settore ortofrutta di una
riforma della PAC fortemente spostata sugli aspetti ambientali, con la
richiesta di nuovi adempimenti e impegni a tutti gli agricoltori senza una
giusta remunerazione. Fermo restando la disponibilità degli agricoltori a
farsi carico degli aspetti ambientali e della salute dei consumatori, anche
perché i primi ad avere interesse in quanto manipolatori dei prodotti
chimici e consumatori degli alimenti, richiedono alla politica comunitaria
una giusta remunerazione per le minori produzioni e, quindi, minori ricavi
che si ottengono quando si passa dall?agricoltura convenzionale ad altre
forme quali: integrato, biologico, residuo zero, etc.?
?Serve l?individuazione e una fuoriuscita programmata da molecole e principi
attivi che si ritiene scientificamente necessario eliminare dal mercato.
Pertanto, ha concluso Mangone serve un?accelerazione sul versante della
ricerca per mettere a disposizione degli agricoltori principi attivi più
sostenibili e l?applicazione di nuove tecnologie utili per la sostenibilità
nelle coltivazioni e negli allevamenti?.
Se l?Europa continua a intensificare i divieti di determinati presidi
sanitari su scala interna e poi facilita il libero l?ingresso di prodotti
provenienti da stati extracomunitari dove gli stessi sono regolarmente
usati, si determina solo una concorrenza sleale sui mercati a danno degli
agricoltori europei, così come è avvenuto con l?accordo con il Marocco per
il pomodoro che ha registrato, nell?ultimo anno, un incremento delle
importazioni in Europa da 285 mila tonnellate a 700 mila tonnellate.
Roma, 22 Giugno 2023
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Confederazione Italiana Liberi Agricoltori
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