
(AGENPARL) gio 22 giugno 2023
In questo momento storico il mondo ospita la più numerosa generazione di giovani, ma 600 milioni di loro si trovano in situazioni di fragilità e, soprattutto, circa 264 milioni non sono scolarizzati. A questi dati drammatici si aggiunge il fatto che sono proprio i giovani a sopportare maggiormente il peso dell’instabilità, sia essa causata dal post Pandemia, dalla crisi economica o da conflitti armati, piuttosto che dalle sfide globali sollecitate dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale. Di fronte a questo scenario anche l’Unione Europea ha acquisito consapevolezza della necessità di intervenire in maniera responsabile, affinché i giovani possano disporre degli strumenti e delle opportunità necessarie per raggiungere i loro obiettivi e promuovere il loro impegno anche a costruire società più democratiche, eque e pacifiche, garantendo un importante contributo alla ricerca di solidarietà ed equità generazionale.
E’ partendo da questi presupposti che il 2022 è stato l’Anno europeo dei Giovani. A settembre 2021, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, la presidente Ursula von der Leyen aveva annunciato la volontà della Commissione europea di dedicare il 2022 alle giovani generazioni. Alcuni mesi dopo, a dicembre, la proposta venne adottata da Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione. Obiettivo della Commissione dare sempre più importanza e spazio alle priorità dei giovani negli ambiti politici pertinenti all’Unione Europea, promuovendo e coordinando una serie di attività insieme al Parlamento Europeo, agli Stati membri, alle autorità regionali e locali, alle organizzazioni giovanili e ai giovani stessi. Lo scopo primario dell’Anno Europeo della Gioventù è stato quello di coinvolgere i giovani nei processi di consultazione principali come la Conferenza sul Futuro dell’Europa, e anche in altre politiche a livello europeo, nazionale e locale. Inoltre, l’Anno Europeo della Gioventù si è svolto in concomitanza con NextGenerationEU, che offre prospettive e opportunità ai giovani come posti di lavoro di qualità e formazione per l’Europa del Futuro.
Quattro gli obiettivi dell’Anno Europeo dei Giovani: rinnovare le prospettive positive per i giovani, soprattutto tramite la transizione verde e digitale, con particolare attenzione agli effetti negativi della pandemia di Covid-19; sostenere e offrire altrettanto coinvolgimento, anche tramite l’animazione socioeducativa, ai giovani con minori opportunità, provenienti da contesti svantaggiati o da gruppi vulnerabili; favorire l’acquisizione delle opportunità a disposizione dei giovani e promuoverle attivamente a livello europeo, nazionale, regionale o locale; introdurre le politiche a beneficio dei giovani in tutti i settori inerenti dell’Unione Europea, in linea con la strategia dell’UE per la gioventù 2019-2027, per integrare i giovani su tutti i livelli del processo decisionale. L’anno europeo dei giovani ha inteso puntare i riflettori dell’Unione sull’importanza delle proprie ragazze e dei propri ragazzi nella costruzione di un futuro migliore: più verde, più inclusivo e più digitale.
È così che il 2022 diventa l’Anno europeo dei giovani: il “momento perfetto”, si legge nelle comunicazioni ufficiali, per “far sentire la loro voce” e ripartire con speranza dopo le ferite inferte dal periodo più buio dell’emergenza sanitaria generata dal Covid-19. Dodici mesi, dunque, per mettere al centro le giovani generazioni, valorizzare il loro potenziale, infondere fiducia nel futuro, con iniziative in tutti Paesi membri e attraverso i programmi Ue per le politiche giovanili. Il coordinamento a livello nazionale dell’Anno europeo dei giovani 2022 nel nostro Paese è stato affidato al Dipartimento per le politiche giovanili e al servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il quadro di riferimento entro il quale si è sviluppato l’anno europeo dei giovani è solido ed è il risultato di grande lavoro di elaborazione dell’Unione: innanzitutto la Strategia Ue per la gioventù 2019-2027, fondata sui tre pilastri Mobilitare – Collegare – Responsabilizzare, e gli undici Obiettivi per la gioventù europea (dall’uguaglianza alla sostenibilità e all’occupazione di qualità), che evidenziano la centralità di istruzione, formazione, partecipazione e lavoro per incrementare le opportunità a disposizione dei più giovani.
Cruciale in questo anno è stato il ruolo dei programmi Ue appositamente dedicati ai giovani: nel 2022 si sono festeggiati i trentacinque anni del programma Erasmus+ con i suoi 10 milioni di giovani che dal 1987 vi hanno partecipato; il 2022 ha segnato anche i cinque anni di vita del Corpo europeo di solidarietà, grazie al quale opportunità di volontariato e di protagonismo attivo hanno consentito ai più giovani di contribuire alla costruzione di una società europea più solidale.
L’ Anno europeo dei giovani – che ha contribuito, poi, al Patto europeo per il clima, al Piano d’azione aggiornato per l’istruzione digitale, all’iniziativa HealthyLifestyle4all – è andato di pari passo con l’attuazione di NextGenerationEU, il piano di ripresa dell’Unione che per il prossimo decennio che apre scenari pieni di possibilità per i giovani. Allo stesso tempo, fa da impulso alla creazione di uno Spazio europeo dell’istruzione, per la realizzazione entro il 2025 di un autentico ambito europeo dell’apprendimento. Nel 2022, anche il lancio di ALMA (Aim, Learn, Master, Achieve – Aspirare, Imparare, Conoscere, Conseguire) il nuovo programma di mobilità transfrontaliera per i giovani svantaggiati di età compresa trae i 18 e i 30 anni che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano.
Il Consiglio regionale della Basilicata, in occasione dell’Anno Europeo dei Giovani, ha inteso organizzare, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata, una serie di attività con la finalità di sostenerli e coinvolgerli in una prospettiva post-pandemica, e soprattutto di ascoltarli ed offrire loro una occasione di confronto e dialogo con gli altri soggetti della società civile e lavorativa, finalizzata a far emergere le loro esigenze e le loro proposte da portare, successivamente, all’attenzione del Consiglio regionale. Il percorso disegnato ha previsto la realizzazione dei vari step: fase 1 – Tavoli di “contaminazione attiva” con quattro tavoli di confronto a cui sono stati invitati a partecipare i giovani, espressioni della Scuola e dell’Università, dei docenti e dei dirigenti scolastici, delle associazioni, degli imprenditori e delle istituzioni. Temi trattati da ciascun Tavolo sono stati Europa delle opportunità; Lavoro: orientamento, occupabilità, opportunità; Educazione al volontariato e alla solidarietà/Partecipazione attiva all’interno delle proprie comunità; Transizione ecologica e green economy. La fase 2 ha previsto l’elaborazione dei feedback e delle idee scaturite dai Tavoli. Questa attività è stata realizzata da un esperto che si è occupato di elaborare un documento che contenesse in modo coordinato, le idee emerse durante i Tavoli, connotandone il significato in una visione più ampia. Nella fase 3 si è svolta la Giornata dei giovani in Basilicata, una giornata di condivisione dei risultati emersi durante i diversi Tavoli con gli studenti, provenienti da diverse località della regione. La fase 4 ha visto la stesura e produzione di un file riepilogativo, un documento riepilogativo insomma, destinato al Consiglio e alla Giunta regionale con l’obiettivo di favorire una discussione legata al futuro dei giovani, partendo dalle esigenze manifestate da questi ultimi. La fase 5 si è concretizza con la Giornata dei referenti dei giovani in Consiglio regionale, una seduta del Consiglio regionale, dedicata ai giovani e al loro futuro, durante la quale i rappresentanti dei giovani hanno illustrato, ai consiglieri regionali, le idee e le proposte scaturite durante i vari tavoli di lavoro e i momenti di condivisione.
“Le opportunità dell’Europa per i giovani” è stato il tema del primo incontro. Vi hanno partecipato il Presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, Barbara Coviello dell’Ufficio scolastico regionale, il Presidente della Consulta studentesca della Provincia di Potenza, Armando Mastromartino, quello della Consulta provinciale di Matera Martina Montemurro e tanti giovani provenienti da varie scuole e dalla Università. Ad Antonino Imbesi, direttore dell’ufficio Europe Direct Basilicata (centro di informazione della Commissione Europea) ed esperto di progettazione e di gestione di progetti comunitari a livello europeo, il compito di parlare delle opportunità che l’Europa offre ai giovani, al giornalista Vito Verrastro, in veste di facilitatore, quello di gestire l’incontro, al quale sono intervenuti anche Canio Sabia, direttore generale per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e i Servizi alla Comunità e il Direttore dell’Arlab Francesco Paolo Di Ginosa.
Viene chiesto ai giovani dunque di iniziare a riflettere e confrontarsi, a contaminarsi, per mettere insieme proposte utili e realizzabili da presentare alle istituzioni regionali. In questo cammino una comune compagna di viaggio, la scuola, che è il luogo, insieme alla famiglia, nel quale è possibile realmente costruire i cittadini del futuro, responsabili di fronte a sé stessi e di fronte alla comunità. L’Istituzione si mette in ascolto delle esigenze dei giovani, prova a renderli realmente protagonisti e costruttori di qualcosa di decisivo per il loro avvenire. Un progetto di cittadinanza così costruito permette l’emergere di potenzialità a lungo trascurate. Puntare sulla formazione dei giovani è essenziale per un paese che vive un profondo fenomeno di invecchiamento. Riorganizzare il sistema educativo in base alla nuova sfida digitale, mettersi al passo con i paesi che meglio hanno saputo interpretare i segni dei tempi, dare alle nuove generazioni opportuni strumenti di decodifica del reale, far emergere nei giovani una capacità critica di pensiero, sono tutti elementi di un ideale programma politico che guarda al futuro con fiducia e speranza.
Fonte/Source: https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1120&id=252076&value=consiglioInforma