(AGENPARL) – mer 21 giugno 2023 RELAZIONE 2023
SULLO STATO DELL’EMITTENZA
RADIOTELEVISIVA LOCALE
AVV. MARCO ROSSIGNOLI
COORDINATORE AERANTI-CORALLO
E PRESIDENTE AERANTI
ROMA – 21 giugno 2023
Introduzione
Dopo gli anni della pandemia, ritorna finalmente il RadioTv Forum di AerantiCorallo.
L’evento costituisce un punto di riferimento, nel quale gli editori radiofonici e
televisivi locali possono affrontare tutti i temi di attualità del comparto.
Quest’anno, dopo la tradizionale sessione politico-istituzionale, dedicheremo il
secondo panel alla richiesta dell’emittenza locale di accelerare il passaggio alle
trasmissioni televisive in tecnologia DVB-T2/HEVC.
Nel terzo panel affronteremo gli aspetti normativi dell’avvio delle trasmissioni
radiofoniche digitali in ambito locale. Nel pomeriggio, seguirà la presentazione di
Radio Player, l’aggregatore della radiofonia italiana di cui Aeranti-Corallo è tra i soci
fondatori.
Il RadioTv Forum si concluderà, quindi, con due seminari tecnologici, nei quali
verranno rispettivamente affrontate alcune soluzioni per le trasmissioni radiofoniche
DAB+ e le opportunità per le tv e le radio locali offerte dalle tv connessa e dalla
Hbbtv.
Aeranti-Corallo, federazione costituita nel 1998 dalle associazioni Aeranti e Corallo,
rappresenta circa seicento imprese del settore radiotelevisivo locale, che danno
occupazione a circa cinquemila lavoratori.
La tv
Per quanto riguarda il settore televisivo locale occorre, innanzitutto, rilevare che il
processo di transizione al digitale televisivo di seconda generazione, avviato alla fine
dell’anno 2021, ha generato numerose criticità tecniche per l’emittenza televisiva
locale, molte delle quali non hanno ancora trovato soluzione.
Tali criticità consistono, tra l’altro, nella non ricevibilità del segnale da parte degli
utenti che hanno le antenne riceventi dei propri apparecchi televisivi orientate in
direzione diversa da quella dei nuovi punti di emissione.
In questi casi, per dare soluzione al problema, è necessario che gli operatori di rete
vengano autorizzati all’attivazione di ulteriori impianti o alla modifica di quelli
esistenti, al fine di pervenire ad una diffusione dei segnali sulle attuali direttrici delle
antenne di ricezione.
Le citate criticità consistono, inoltre, nella esigenza di riprogrammazione di
moltissimi filtri delle antenne condominiali. Al riguardo occorrerebbe prevedere
forme di incentivazione per gli interventi tecnici che devono essere effettuati dai
condomini.
Occorre, inoltre, risolvere i conflitti di numerazioni LCN relativi a emissioni in aree
tecniche adiacenti; occorre, altresì, mantenere, nell’ambito della prossima Conferenza
Mondiale delle Radiocomunicazioni WRC-23, la banda 600 Mhz per la diffusione, in
via esclusiva dei servizi tv
e occorre, avviare, al più presto, le trasmissioni in
tecnologia DVB-T2/HEVC.
Lo switch off intervenuto tra la fine dell’anno 2021 e l’inizio dell’anno 2022 è stato
attuato sul presupposto della adozione del nuovo piano delle frequenze tv emanato
dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con la delibera n. 39/19/CONS,
basato sulla tecnologia DVB-T2. L’uso di tale tecnologia con le codifiche più
avanzate come la codifica HEVC consentirebbe alle tv locali di trasmettere
programmi con buona qualità tecnica e, quindi, anche in HD.
Diversamente, ad oggi, le trasmissioni televisive stanno ancora avvenendo con
l’originaria e ormai obsoleta tecnologia DVB-T, utilizzando la compressione MPEG4 in luogo della originaria MPEG-2.
Tutto ciò, se da una parte consente alle tv nazionali, che dispongono, attraverso le
rispettive reti, di maggiore quantità di capacità trasmissiva rispetto alla emittenza
locale, di trasmettere, comunque, con livelli di qualità tecnica accettabili, allo stesso
tempo non permette alle tv locali una diffusione del segnale idonea per le trasmissioni
in alta definizione e, in alcune regioni, a causa del meccanismo del
riproporzionamento della banda nell’ambito del multiplex, neppure una diffusione
con buona qualità del segnale in definizione standard.
Aeranti-Corallo ritiene, pertanto, necessario che venga fissata al più presto, e,
comunque, entro il corrente anno 2023 la data per il passaggio dell’intero sistema
televisivo, e quindi di tutte le tv nazionali e locali, alle trasmissioni DVB-T2/HEVC.
Alcuni operatori vorrebbero rinviare “sine die” l’adozione di quest’ultima tecnologia
lamentando una limitata diffusione dei televisori e dei decoder adatti alla relativa
ricezione.
Al riguardo occorre, tuttavia, osservare che la diffusione delle smart tv, idonee anche
alla ricezione DVB-T2/HEVC è ormai una realtà, come risulta anche dalla delibera
Agcom n. 14/23/CONS dove si evidenzia che quelle presenti nelle case degli italiani
superano i 15 milioni con un incremento del 46,6% negli ultimi due anni. Inoltre, a
parere di Aeranti-Corallo, proprio la fissazione della data per il completamento del
processo di transizione al digitale televisivo di seconda generazione, costituirà
l’elemento decisivo di accelerazione alla vendita dei nuovi dispositivi di ricezione,
come è avvenuto in occasione del primo switch off negli anni tra il 2010 e il 2012.
In questo contesto, abbiamo particolarmente apprezzato quanto affermato dal
Ministro delle Imprese e del Made in Italy Sen. Adolfo Urso, nell’ambito
dell’intervista resa nell’edizione del corrente mese di giugno del nostro periodico
mensile Teleradiomagazine. Il Ministro ha, infatti, evidenziato che l’avvio in tempi
brevi delle trasmissioni DVB-T2/HEVC è non solo possibile, ma anche necessario,
non solo per garantire ai cittadini la migliore fruizione possibile dei contenuti, ma
anche per dotare le emittenti locali dell’adeguata capacità trasmissiva in grado di
assicurare il pluralismo dell’offerta e la sostenibilità del comparto.
Passando al tema della prominence, sul quale l’Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni ha avviato una specifica consultazione pubblica, Aeranti-Corallo
ritiene che debbano essere individuate soluzioni tecniche che garantiscano adeguata
accessibilità e visibilità ai contenuti dell’emittenza radiotelevisiva locale.
Nell’ambito di tale consultazione pubblica abbiamo formulato numerose proposte in
tal senso che auspichiamo possano trovare accoglimento.
Inoltre, riteniamo che tutti i telecomandi dei dispositivi idonei alla ricezione del
segnale televisivo digitale terrestre debbano essere obbligatoriamente dotati dei tasti
numerici per l’accesso alla numerazione LCN e che tali tasti siano utilizzabili
dall’utente in qualsiasi ambiente del dispositivo. Inoltre, riteniamo che nessun
telecomando debba contenere tasti per l’accesso diretto a servizi a pagamento.
La radio
Passando alla radiofonia, Aeranti-Corallo ritiene che l’avvio delle trasmissioni
radiofoniche
digitali
terrestri
debba
avvenire
sulla
della
regolamentazione di cui alla delibera n. 664/09/CONS della Autorità per le Garanzie
nelle Comunicazioni, senza alcuna finalità sostitutiva delle attuali trasmissioni
analogiche FM.
La modulazione di frequenza rappresenta, infatti, la principale piattaforma
trasmissiva del comparto radiofonico e, nel relativo mercato, la radiofonia locale, in
base ai dati annuali Radio Ter 2022, ha oltre 19 milioni di ascoltatori nel giorno
medio, con cinque regioni dove la radio più ascoltata è una radio locale.
Aeranti-Corallo ritiene, inoltre, fondamentale che le trasmissioni digitali vadano a
regime in tempi brevi al fine di evitare il rischio di un gap concorrenziale rispetto
all’emittenza radiofonica nazionale.
Per questo valutiamo molto positivamente il recente avvio, da parte della DGSCERP
del Ministero delle Imprese e del Made in Italy delle procedure per l’assegnazione dei
diritti di uso delle frequenze DAB+ nelle regioni Emilia Romagna, Marche, Lazio e
Sardegna.
E’, peraltro, molto importante che vengano individuate ulteriori frequenze, rispetto a
quelle già pianificate dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni con la
delibera n. 286/22/CONS, per i bacini regionali dove vi è particolare scarsità di
risorse radioelettriche.
In questo contesto, proprio per pervenire rapidamente ad un assetto a regime delle
trasmissioni DAB+, è auspicabile che l’assegnazione dei diritti di uso delle frequenze
possa avvenire, quantomeno nella maggior parte dei bacini, attraverso assegnazioni
dirette, senza dar luogo a procedure di beauty contest, come espressamente previsto
dalla regolamentazione in materia nelle ipotesi in cui le domande di assegnazione
siano in numero pari o inferiore alle frequenze disponibili.
Per giungere a tale risultato è, a nostro parere, importante che la DGSCERP del
Ministero delle Imprese e del Made in Italy stimoli e incentivi gli accordi tra
operatori finalizzati all’uso efficiente delle frequenze disponibili. Così facendo,
infatti, le procedure sarebbero, presumibilmente, molto veloci e verrebbe evitato il
rischio di complessi contenziosi promossi dagli esclusi.
La tutela e il sostegno delle trasmissioni FM a fianco dello sviluppo della tecnologia
DAB+ e della diffusione IP deve tener conto che gli impianti radiofonici analogici
vengono eserciti da oltre trenta anni in virtù di concessione e, quindi, in piena
legittimità. Peraltro, a decorrere dall’entrata in vigore della cosiddetta legge
“Mammì”, avvenuta nell’agosto 1990, non è possibile, come noto, attivare nuovi
impianti.
Ne consegue che la situazione radioelettrica FM ha avuto negli anni una
stabilizzazione attraverso una sorta di pianificazione “a posteriori” basata
essenzialmente sul criterio del preuso, cui hanno fatto riferimento numerosissime
pronunce della Magistratura.
In tale contesto occorre considerare che vi sono anche moltissimi impianti radiofonici
FM per i quali, da oltre trenta anni si sono consolidati gli equilibri radioelettrici con
gli impianti operanti nei paesi radioelettricamente confinanti.
Genera, pertanto, particolare preoccupazione la norma di cui all’art. 50, comma 10
del nuovo Testo Unico dei Servizi di Media audiovisivi secondo la quale il Ministero,
in coordinamento con l’Autorità, può procedere ad attività di ricognizione e
progressiva razionalizzazione dell’uso delle risorse frequenziali in tecnica analogica
in particolare al fine di eliminare o minimizzare situazioni interferenziali con i paesi
radioelettricamente confinanti.
Infatti, laddove tale norma venisse applicata senza valutare che il Piano di Ginevra
1984 non è mai stato ratificato dall’Italia e senza valutare, in concreto, se eventuali
situazioni interferenziali sussistano o meno, attraverso misure in contraddittorio nel
territorio estero interessato da eventuali asserite interferenze, si rischierebbe di
mettere in discussione un rilevante numero di impianti e tutti i relativi investimenti,
con evidenti conseguenze per le emittenti che li eserciscono.
In tema di prominence, occorre evidenziare l’esigenza di dare visibilità alle emittenti
radiofoniche locali che intendano trasmettere il proprio segnale audio anche sulla
piattaforma digitale terrestre televisiva, attraverso l’attribuzione di specifiche
numerazioni LCN, come espressamente previsto dalla delibera n. 116/21/CONS della
Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che destina l’ottavo arco di
numerazione ai servizi di radiodiffusione sonora.
Inoltre, Aeranti-Corallo ritiene che debbano essere individuate soluzioni tecniche
adeguate per l’accesso ai contenuti radiofonici a bordo delle autovetture dove
l’ascolto di tali contenuti è particolarmente elevato.
Le risorse per l’attività radiotelevisiva locale
Il futuro dell’emittenza locale è strettamente legato alla quantità di risorse di cui
la stessa potrà disporre.
In particolare, sono assolutamente necessarie norme che favoriscano la ripresa
del mercato pubblicitario sui mezzi radiotelevisivi locali.
Aeranti-Corallo evidenzia, inoltre, l’importanza che l’attuale sostegno statale per
l’emittenza locale, commerciale e comunitaria, operativo da alcuni anni, come
previsto dal DPR n. 146/2017, recepito con legge n. 108/2018, venga confermato
senza alcun ulteriore taglio della relativa copertura finanziaria.
E’, peraltro, auspicabile che tale copertura finanziaria venga incrementata con la
legge di bilancio per l’anno 2024.
Auspichiamo, inoltre, che venga al più presto autorizzata dalla Commissione
Europea, ai sensi dell’art. 108, paragrafo 3 del Trattato sul funzionamento della
UE, l’erogazione dei contributi a fondo perduto per gli investimenti in tecnologie
innovative effettuati negli anni 2022 e 2023, tra l’altro, dalle emittenti
radiofoniche e televisive locali previsti dalla legge di bilancio 2022 e già
regolamentati per l’anno 2022 dal Decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri del 28 settembre 2022.
Tali contributi sono molto importanti per sostenere in modo efficace, tra l’altro,
gli investimenti finalizzati all’avvio delle trasmissioni radiofoniche digitali,
nonché gli investimenti finalizzati alla diffusione del segnale televisivo in alta
definizione non appena verrà attuato il passaggio al DVB-T2/HEVC.
Inoltre, in materia di contribuzioni statali chiediamo che vengano individuate
soluzioni per il sostegno dei costi di energia elettrica a carico delle emittenti
locali.
Negli anni passati una parte significativa di tali costi veniva rimborsata alle
emittenti locali che svolgevano attività di informazione nell’ambito delle
cosiddette provvidenze editoria.
E’ ora auspicabile che tale forma di contribuzione possa essere ripristinata.
Infine, chiediamo che, nell’ambito delle procedure di revisione del Codice delle
Comunicazioni Elettroniche e del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi,
avviate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, venga confermata
l’esenzione decennale, decorrente dal prossimo rilascio dei titoli abilitativi, del
pagamento dei diritti amministrativi e dei contributi per l’uso delle frequenze da
parte delle società consortili che svolgono l’attività di operatori di rete
radiofonici DAB+.
Codice Media e Minori e Par Condicio
Alcune considerazioni sul Codice Media e Minori e sulle norme per la Par
Condicio.
Al riguardo riteniamo che le norme sulla par condicio debbano essere estese
anche ai media diffusi via internet.
Riteniamo, inoltre, che il Codice Media e Minori debba essere aggiornato
tenendo conto del mutato contesto tecnologico rispetto all’epoca in cui lo stesso
è stato adottato.
L’attività di informazione sul territorio
Il 16 novembre 2022 Aeranti-Corallo e la Federazione Nazionale della Stampa
Italiana, sindacato unitario dei giornalisti hanno sottoscritto il rinnovo, fino al 31
dicembre 2026 del Contratto Nazionale Collettivo per la disciplina del lavoro
giornalistico dipendente nelle imprese radiofoniche e televisive locali, nei canali
satellitari in chiaro che non rappresentino ritrasmissione di emittenti nazionali, nelle
syndications e nelle agenzie di informazione radiofonica e televisiva.
Aeranti-Corallo e FNSI hanno, inoltre, rinnovato il Regolamento dei rapporti di
collaborazione coordinata e continuativa del settore, nonché il protocollo di
consultazione sindacale relativo alle aziende in stato di crisi e alle ristrutturazioni
aziendali.
Con tali rinnovi le imprese radiotelevisive locali hanno voluto dare continuità alla
Contrattazione Collettiva del settore, nonostante la situazione di difficoltà in cui lo
stesso si trova, anche al fine di un giusto riconoscimento dell’importante ruolo dei
circa duemila giornalisti che operano nell’emittenza locale. Un numero che pone
l’emittenza radiotelevisiva locale al secondo posto dell’occupazione giornalistica,
dopo la carta stampata.
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