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(AGENPARL) – mar 20 giugno 2023 COMUNICATO STAMPA
20 GIUGNO 2023
CONFAPI SANITÀ: SOLUZIONE SU PAYBACK
INIQUA E INACCETTABILE
«Non si sta tenendo conto della difficoltà in cui versano le imprese che rischiano di fallire per pagare
le inefficienze della pubblica amministrazione», dichiarano in una nota congiunta il Presidente
nazionale di Confapi Sanità Michele Colaci e il Presidente di Confapi Sanità Padova Lino Bruni. Si
stima in 18 milioni lo sforamento della spesa sanitaria che andrebbe a carico delle imprese
padovane.
«Nonostante il Governo si stia impegnando a trovare una soluzione alla questione del payback per
i dispositivi medici – provvedimento che risale ai precedenti esecutivi – la proposta che è stata
presentata in questi giorni è iniqua e inaccettabile». Lo affermano, attraverso una dichiarazione
congiunta, il Presidente nazionale di Confapi Sanità Michele Colaci e il Presidente di Confapi Sanità
Padova Lino Bruni. «Ringraziamo la Commissione Affari sociali e il Presidente Ugo Cappellacci, per
essere stati convocati e ascoltati e per quanto stanno facendo, ma anche in quella sede abbiamo
espresso chiaramente il nostro giudizio: non si sta tenendo conto della difficoltà in cui versano le
imprese che rischiano di fallire per pagare le inefficienze della pubblica amministrazione. Il Governo
si prenda la responsabilità di trovare una soluzione che tuteli non solo le piccole e medie industrie
ma tutto il sistema sanitario. Ricordiamo, infatti, che se dovessero fallire le imprese sottoposte al
payback negli ospedali non sarebbero più disponibili anche i più semplici dispositivi medici».
Com’è noto, il meccanismo del cosiddetto “payback” in merito alla realizzazione e/o fornitura di
dispositivi medici è un meccanismo imposto dal legislatore consistente nella restituzione – da parte
delle aziende del comparto sanità – dell’importo pari al 50% delle spese in eccesso effettuate dalle
singole Regioni. Nel 2015 (governo Renzi) era stato sancito che una parte dello sfondamento venisse
sostenuta dalle ditte venditrici, ma solo nel 2022 (governo Draghi) il decreto Aiuti Bis ha definito le
regole per la compartecipazione dei privati allo sforamento. A livello nazionale l’importo del
“payback” a carico delle imprese per il periodo 2015-2018 è stato quantificato in 2,2 miliardi, in
modo da evitare che gli enti già gravati dagli ingenti costi del Covid entrassero in piano di rientro. Col
cosiddetto Decreto Bollette il Governo in carica ha stanziato 1,085 miliardi per il contributo statale
sul payback per lo sforamento della spesa sanitaria, coprendone la metà, e ora sembra concedere
una proroga di 30 giorni, dal 30 giugno al 31 luglio prossimo, per il pagamento. Ma le imprese del
settore rischiano di essere messe in ginocchio, perché si tratta di una soluzione temporanea e non
definitiva. E in Veneto, qual è la situazione? Era stata lo stesso l’assessore regionale alla
Sanità, Manuela Lanzarin, a spiegare a inizio 2023 che il totale dello sforamento a carico delle
aziende arriva intorno ai 231 milioni. Di questi, si stima, circa 18 sarebbero a carico delle imprese
padovane.
Confapi Sanità ribadisce quindi la necessità di arrivare a una franchigia di 5 milioni di euro per
azienda e, al contempo, di reperire quanto serve a risolvere definitivamente una situazione surreale
in cui le imprese sono costrette a pagare per errori altrui. «Ovviamente rinnoviamo al Governo tutta
la nostra piena disponibilità a collaborare affinché si arrivi ad una soluzione equa e condivisa»,
concludono Colaci e Bruni.
Nella foto Lino Bruni
Diego Zilio