
(AGENPARL) – ven 16 giugno 2023 Robotica, AI e esseri umani* sul Mainstage del WMF – We Make Future 2023.
*Robotica, AI e esseri umani: l’incontro è sul Mainstage del WMF 2023*
*Sul Mainstage della prima giornata del WMF – We Make Future molto
impattante l’incontro tra intelligenze naturali e intelligenze artificiali.
A parlare alla vasta platea di partecipanti provenienti da tutto il mondo,
anche Jerry Kaplan, inventore del tablet e pioniere della Silicon Valley,
Agnieszka Wykowska dell’Istituto Italiano di Tecnologia parlando di
robotica a supporto di bambini con spettro autistico e David Hanson,
Founder & CEO at Hanson Robotics nonché padre di Robot Sophia. Proprio
Sophia, il robot umanoide, ha ricoperto il ruolo di co-conduttrice accanto
a Cosmano Lombardo, Founder e CEO di Search On Media Group e ideatore del
WMF. Rimini, 16/06/2023*
*Digital-tech, intelligenza artificiale e robotica* sono state
protagoniste della prima giornata del* WMF- We Make Future*, Fiera
Internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale in corso
da giovedì 15, a sabato 17 giugno alla Fiera di Rimini.
Non solo AI, ma anche intelligenze naturali, relazioni umane e prospettive
future condivise tra uomo e macchina, volte a potenziare e ad accelerare
tutte le capacità dell’uomo.
Nella giornata iniziale del WMF ad affiancare *Cosmano Lombardo*, Founder e
CEO di Search On Media Group e ideatore del WMF e *Alice Mangione*
attrice, comica e content creator del progetto editoriale The Pozzolis
Family, una co- conduttrice d’eccezione: *Robot Sophia*, l’umanoide più
avanzato al mondo.
Prodotto dalla società di Hong Kong *Hanson Robotics,* Robot Sophia è in
grado di conversare in modo naturale con gli umani, percepire i movimenti
ed esibire una variegata espressività. È il primo androide della storia ad
aver ottenuto lo status di cittadino, ed è il primo non umano ad aver
ricevuto un titolo dalle Nazioni Unite, quello di "Innovation Champion".
È stata proprio Robot Sophia ad introdurre sul palco principale del WMF lo
scienziato *Jerry Kaplan*. Esperto di AI, inventore del Tablet e tra i
pionieri della Silicon Valley, che ha coinvolto il pubblico con un
apprezzato speech sull’ *AI Generativa*.
“L’ AI Generativa cambierà tutto. Siamo portati a pensare all’AI come il
robot super intelligente che prende il sopravvento. Non è così. L’ai
generativa non pensa e non agisce come lo fa l’uomo, lo fa attraverso i
large language models, che condensano poi le informazioni in reti neurali,
compattando le innumerevoli informazioni che riescono ad incamerare.
Dobbiamo tenere ben a mente che non c’è un ‘loro’ e non c’è un ‘noi’,
l'intelligenza artificiale non ha una mente pensante”.
Kaplan è stato inoltre intervistato direttamente da Robot Sophia, per una
interazione uomo robot dal tono ironico e informale..
Non poteva mancare, poi, sul Mainstage, un intervento del “papà” di
Sophia, *David
Hanson*, Founder e CEO di Hanson Robotics.
“Sono qui per spiegarvi perché volevamo umanizzare l’intelligenza
artificiale” ha detto l’inventore in apertura del suo speech. “I robot
umanizzati possono essere estremamente utili per esplorare cosa significhi
essere umani. Realizzare robot in questo senso permette di creare
intersezioni meravigliose tipiche di noi esseri umani: chimica, ingegneria,
arte, creatività. ci aiuta a capire cosa vuol dire esseri umani in modo
visivo e poetico. Io penso che tutte queste tecnologie utilizzate al meglio
accelerino le capacità umane E ha aggiunto "Probabilmente, un giorno, i
robot arriveranno ad autoalimentarsi e un umanoide come Sophia potrebbe
voler esplorare autonomamente e avere un certo livello di capacità. Questo
in realtà è ancora fantascienza ma col tempo potremmo arrivare a dare una
personalità a Sophia”
Di sicuro, però, nel presente, i robot sono già fondamentali in alcuni
ambiti, come quello della medicina. Lo ha spiegato *Agnieszka Wykowska*,
coordinatrice di “Social Cognition in Human-Robot Interaction” all’Istituto
Italiano di Tecnologia spiegando come umani e robot possono lavorare
insieme, per esempio per creare un futuro più inclusivo di bambini con
autismo.
Fondamentale, ha spiegato Wykowska è la *componente interattiva che si
sviluppa tra un bambino autistico e un robot*. Nell’interazione sociale,
ha spiegato, ci sono sempre segnali che vengono decodificati in maniera
automatica. “Per esempio guardare un'altra persona negli occhi ci aiuta a
interpretare cosa comunica implicitamente con lo sguardo. Credo che capiate
tutti l’importanza di guardare negli occhi una persona quando si parla. –
ha spiegato – Credo che abbiate tutti avuto un’interazione con una persona
che vi guarda o per troppo tempo o per troppo poco. Ma quanto è troppo o
troppo poco tempo? È il nostro cervello che studia implicitamente questi
meccanismi. E nel nostro laboratorio studiamo proprio questi meccanismi”.
Ma nei bambini autistici, ha spiegato, le interazioni avvengono in maniera
differente. “È stato dimostrato – ha continuato – che i bambini autistici
amano interagire con la tecnologia. E dopo sole due settimane di
interazione bimbo – robot le interazioni sociali del bambino erano
effettivamente migliorate. “Utilizzando i robot umanoidi – ha concluso –
abbiamo cercato di capire in che modo funziona l'intelligenza umana, ci
serviva per creare dei robot ancora più simili agli uomini. Insieme a
questi robot potremmo creare un futuro migliore e più inclusivo”.
Cordialmente,