
(AGENPARL) – gio 15 giugno 2023 OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
L’ITALIA E L’ACQUA:
NONOSTANTE LE EMERGENZE RIMANE UN PAESE CICALA
FRANCESCO VINCENZI, Presidente ANBI
“GIA’ DIMENTICATE LE LEZIONI DI ROMAGNA E PIEMONTE
FACCE OPPOSTE DI UNO STESSO PROBLEMA
CHIAMATO GESTIONE IDRAULICA DEL TERRITORIO”
E’ la pianura ferrarese l’immagine dell’instabilità climatica, contro cui l’Italia deve attrezzarsi: sono
bastate infatti solo poche settimane per passare da emblema di un Paese a rischio desertificazione
(intrusione salina, agricoltura in sofferenza, territori assetati) a registrare ora il record di precipitazioni da
60 anni a questa parte (dallo scorso 1° Ottobre sono caduti mm. 620,4 di pioggia, ma ben mm. 300 solo a
Maggio)!
“In meno di un mese e mezzo – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei
Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – l’aspetto idrologico
dell’Italia ha subito una radicale mutazione: se fino alla fine di Aprile si parlava di invasi vuoti, fiumi a secco
e territori inariditi, oggi si parla di piogge record e bacini da svuotare.”
“La sconcertante realtà è proprio questa, a dimostrazione di come la lezione sia difficile da assumere a
cultura del Paese: al termine di una fase pluviometricamente copiosa e purtroppo foriera anche di gravi
conseguenze materiali ed umane, ampie zone del territorio torneranno a rischio siccità, impossibilitate a
capitalizzare il surplus di risorsa idrica, di cui stanno beneficiando – aggiunge Massimo Gargano, Direttore
Generale di ANBI – Passano i secoli, ma la morale della favola sulla cicala e la formica ci resta sconosciuta!”
Il report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche continua a segnalare come il permanere
dell’incertezza atmosferica sulla Penisola provochi il succedersi di fenomeni estremi, causa di disagi e
danni al Paese.
Negli scorsi 7 giorni, “bombe d’acqua” ed allagamenti hanno interessato: Torino, dove sono caduti 60
millimetri di pioggia in un’ora (nelle 5 ore successive sono diventati mm.100); Sezze, in provincia di Latina,
dove un nubifragio (caduti mm.106) ha inondato la città, mentre a Roma gli oramai consueti temporali
pomeridiani si manifestano in maniera progressivamente più violenta, rovesciando sulle strade fino a 80
mm di pioggia in 4 ore e provocando enormi disagi ad una città, che di certo non eccelle per resilienza agli
eventi meteo; la provincia di Arezzo ed il Chianti, dove cumulate di pioggia, superiori ai 50 millimetri, sono
state registrate in poche ore, mentre a Siena un nubifragio (mm.32,2) ha allagato la città; Catanzaro, dove
le cumulate hanno rapidamente toccato i 53 millimetri.
Al Nord, i livelli dei grandi serbatoi naturali sono in rapida crescita, con il lago d’Iseo al 99,3% di
riempimento ed il Maggiore al 96,2%; anche il Lario (83,5%), ma soprattutto il Benaco (80%) sono tornati
dopo molti mesi in linea con le medie del periodo.
In Valle d’Aosta la portata della Dora Baltea mantiene un “trend” positivo, grazie a copiose precipitazioni
ed al progressivo scioglimento delle nevi in quota; anche il torrente Lys conserva abbondante acqua in
alveo.
In Piemonte crescono le portate dei fiumi, che in larga parte si attestano su valori superiori alla media.
In Lombardia continua a ridursi il deficit nelle riserve idriche: ad oggi, per tornare in media servirebbe il
15,6% d’acqua in più (dopo aver toccato anche il -60%). Sono costanti i livelli del fiume Adda come quelli di
Serio e Mincio, mentre è in calo l’Oglio.
In Liguria si segnala la crescita delle portate nei fiumi Magra ed Argentina, un’invarianza nell’Entella ed un
lieve calo nella Vara.
In Veneto, a Boara Pisani, il fiume Adige risulta essere in calo e, se è vero che il livello del fiume è 10
centimetri superiore all’anno scorso, nel confronto con le annualità precedenti solo nel siccitosissimo
2017 si registrò un dato più basso. Diminuiscono le portate anche di Brenta e Bacchiglione, mentre
crescono quelle di Piave e Livenza. Sulla Regione, il mese di maggio è stato più piovoso della media
(+52%) con punte del +143% sul bacino del Fissero-Tartaro-Canal Bianco (massimo assoluto dal ’94) e del
114% su quello del Po. Resta purtroppo critico lo stato delle acque sotterranee che, seppur in ripresa,
registra livelli pari od inferiori ai minimi storici nel settore occidentale a causa dell’inerzia dell’acquifero;
anche nell’alta pianura trevigiana i livelli della falda non si discostano molto dai valori minimi (fonte: Arpa
Veneto).
In Emilia-Romagna aumentano in maniera consistente le portate dei fiumi appenninici, dove spiccano la
portata della Secchia, che ora raggiunge i 66 metri cubi al secondo e la netta ripresa, dopo un lungo periodo
di crisi idrica, della Trebbia che, nonostante il perdurare del deficit pluviometrico all’interno del suo bacino,
dalla fine di Maggio riesce a mantenere portate superiori alle medie storiche del periodo.
Il fiume Po rimane sotto media nelle stazioni di rilevamento emiliane e lombarde, mentre a Nord
conferma livelli più confortanti.
In Toscana, nonostante le piogge continuino a ripetersi da giorni, le portate dei fiumi, rispetto agli exploit
della settimana scorsa, risultano ridimensionate, pur rimanendo, nella maggior parte dei casi, superiori alla
media degli anni più recenti.
Decrescono anche i fiumi delle Marche, ma gli invasi regionali sono ormai al colmo del riempimento con
la conseguenza che i volumi eccedenti i limiti di regolazione verranno rilasciati a mare.
In Umbria, il livello del lago Trasimeno cresce di 4 centimetri, ma resta assai lontano dal livello medio
mensile. Un contenuto aumento dei volumi invasati (circa 80.000 metri cubi) viene registrato alla diga di
Arezzo, mentre decrescono i livelli dei fiumi Tevere, Nera e Chiascio.
Accomunati dalle stesse difficoltà di recupero idrico sono, nel Lazio, i laghi di Nemi, Albano e Sabatino
(Bracciano) che, privi di immissari, dipendono strettamente dalla situazione di acque sotterranee
compromesse, oltre che dai lunghi periodi di siccità ed anche dall’eccessiva antropizzazione dei territori.
A Roma, il Tevere si mantiene su una portata (mc/s 150 ca.) superiore alla media, così come i livelli di