
(AGENPARL) – mar 13 giugno 2023 LA BUONA NOTIZIA ANBI
EPPUR SI MUOVE:
IN ATTESA DELLE INDISPENSABILI SCELTE
PROGRAMMATORIE DEL GOVERNO
DALLA LOMBARDIA ALLA SARDEGNA SI ATTIVANO
TASSELLI DI SICUREZZA IDROGEOLOGICA PER IL TERRITORIO
In Sardegna, dopo quasi 10 anni, sono stati aggiudicati definitivamente i lavori del primo lotto per la
messa in sicurezza idrogeologica della Bassa Valle del Coghinas, il cui primo finanziamento (€
genesi travagliata per un lavoro del costo complessivo di 28 milioni di euro e che ha dovuto attendere
l’approvazione di una serie di atti di pianificazione da parte della Regione Sardegna, quali il Piano di
Gestione dei Rischi di Alluvione, ma soprattutto il Piano di Laminazione Statica dell’invaso della diga di
Muzzone sul fiume Coghinas, bloccando la progettazione fino al 2020.
“Nulla togliendo alla necessità degli atti normativi espletati, è però impensabile che, di fronte alla velocità
della crisi climatica e delle sue spesso drammatiche conseguenze, sia necessario un decennio solo per
avviare la realizzazione di un’opera” sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale
dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
Il superamento del complesso procedimento burocratico consente ora di arrivare finalmente all’appalto del
primo lotto di lavori, ma soprattutto allo sblocco di tutto l’iter per dare corso alla maggior parte delle opere.
“L’intervento si articola su 9 lotti per complessivi 28 milioni di euro, finanziati per oltre 20 milioni attraverso
diversi stanziamenti sia regionali che statali – spiega Toni Stangoni, Presidente del Consorzio di bonifica del
Nord Sardegna, ente attuatore – E’ importante chiarire che la realizzazione del primo lotto di lavori non
garantirà la messa in sicurezza di nessuna area: occorrerà infatti completare l’intero argine sinistro con i
lotti 2 e 3 per evitare problemi a Valledoria e Santa Maria Coghinas. Gli altri lotti consentiranno la messa
in sicurezza di Viddalba e di Baia delle Mimose a Badesi.”
A breve l’ente consortile avvierà anche due progetti di manutenzione alle reti irrigue di tutti i distretti
(Chilivani, Perfugas e Bassa Valle del Coghinas) per quasi 12 milioni di euro e ha elaborato una serie di
proposte tecniche per superare i problemi di capacità nell’invaso della diga di monte Lerno, garantendo le
stagioni irrigue anche alle aziende agricole della Piana di Chilivani.
In Lombardia ha raggiunto intanto piena operatività il bacino multifunzionale di Castrezzato, nel
bresciano: l’invaso serve per lo stoccaggio d’acqua per l’irrigazione e la difesa dalle piene; le recenti
precipitazioni, che hanno permesso di procrastinare l’avvio dell’irrigazione, hanno consentito le operazioni
di riempimento del bacino multifunzionale, in località Bargnana, realizzato con fondi regionali dal Consorzio
di bonifica Oglio Mella in un’ex cava dismessa.
“Una parte dell’acqua che scorre nella roggia Trenzana-Travagliata – spiega il Direttore dell’ente consortile,
Cesare Dioni – viene immessa nell’invaso attraverso le paratoie e lo scivolo di scarico appositamente
costruito.”
Questo consente di mettere da parte un “tesoretto” d’acqua utile per affrontare la stagione irrigua in corso,
ma non solo.
“La funzione principale di questo bacino – aggiunge il Presidente del Consorzio di bonifica Oglio Mella,
Renato Facchetti – è infatti la laminazione delle piene della roggia, consentendo, attraverso