
(AGENPARL) – ven 09 giugno 2023 **Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano**
Comunicato del 10/06/2023, ore 00:16
Consiglio
Lavori Consiglio: Approvate le modifiche nell’ambito degli appalti
**Via libera nella tarda serata di venerdì, con 29 sì e 2 astensioni, al dlp 140/23. La sessione di lavori di giugno è conclusa.**
<p>Presentando in tarda serata in aula il dlp <a href="https://www.consiglio-bz.org/it/atti-politici/686348?tipoatto=DDL&legislatura=XVI&numattodal=134&numattoal=143&action=search&page=1">140/23</a>: <strong>Modifica della legge provinciale 17 dicembre 2015, n. 16, "Disposizioni sugli appalti pubblici",</strong> il Presidente della Provincia <strong>Arno Kompatscher </strong>ha chiarito che si trattava del recepimento di norme modificate a livello nazionale a semplificazione del settore degli appalti, introdotte durante la pandemia e rivelatesi utili. Erano stati aumentati certi valori soglia e introdotte altre semplificazioni. Non si recepiva al 100% il testo statale, perché come provincia di confine questo avrebbe comportato delle difficoltà; questo, sulla base di chiarimenti a monte col Ministero competente. Tenendo conto della normativa europea, in base a norma d’attuazione la Provincia poteva adottare una propria normativa considerando l’esistenza delle micro-aziende, ma ciononostante la Corte costituzionale aveva stabilito che non si poteva derogare dalla legge statale: la Provincia intendeva ripristinare il proprio livello di autonomia, e altre regioni si accodavano.<br>
Secondo <strong>Paul Köllensperger</strong> (Team K), il cuore della riforma era l’aumento notevole dei valori soglia sopra i quali bisognava fare appalti e al di sotto dei quali si poteva procedere ad assegnazioni dirette. 50.000 € era la soglia che comportava l'invito di 5 aziende. C’erano poi deroghe per le aree di confine. Il principio della trasparenza, della rotazione e del trattamento equo erano determinanti, ci voleva anche il controllo ma non c’era motivo per dubitare che avvenisse. La legge nel complesso andava bene, anche se qualche articolo era migliorabile. Köllensperger era soddisfatto che fossero stati accolti propri emendamenti in commissione, per esempio riguardo la fornitura di alimenti in ospedale, che portava vantaggio anche alle aziende locali. <br>
<strong>Andreas Leiter Reber</strong> (Die Freiheitlichen) si è detto a favore della norma, apprezzando l’aumento dei valori soglia introdotto con la legge 3/202. Tuttavia, tali aumenti non servivano se non venivano applicati. Egli ha apprezzato le disposizioni sulle amministrazioni separate.<br>
<strong>Sven Knoll </strong>(Süd-Tiroler Freiheit) ha ricordato che spesso era stato detto che non bisognava pensare solo al prezzo ma anche alla qualità dei prodotti, ed era positivo che ora si considerasse questo. Ha chiesto anche che cosa si intendesse con interesse transfrontaliero, se si pensava ai confini statali o provinciali: questo faceva una differenza, perché altri Stati potevano proporre livelli di prezzo ben diversi.<br>
<strong>Hanspeter Staffler</strong> ha ricordato i lavori molto tecnici in commissione, lodando poi il principio di rotazione. L’articolo 1 definiva meglio il termine di lotti, ma la suddivisione in lotti, che era un vantaggio per l'economia locale, rischiava di trasformarsi in onere amministrativo e burocratico maggiore per le stazioni appaltanti. In generale, comunque, era d’accordo sulle proposte.<br>
<strong>Marco Galateo</strong> (Fratelli d’Italia) ha parlato di adeguamento tecnico del Codice degli appalti che vedeva positivamente, si è però chiesto come mai ci fossero ancora emendamenti del presidente e della maggioranza.<br>
<strong>Franz Locher</strong> (SVP) ha apprezzato l’articolo 12 che permetteva anche alle micro aziende di partecipare agli appalti con lotti funzionali e affido diretto fino a 140.000 €.<br>
Con l’unico <strong>ordine del giorno</strong>, <strong>Marco Galateo</strong> (Fratelli d’Italia) ha proposto di impegnare la Giunta ad attivarsi con ogni opportuna iniziativa al fine di garantire che, negli appalti effettuati dall’ente provinciale, dai suoi enti strumentali o dagli enti partecipati l’intera attività di <strong>verifica di conformità dei servizi </strong>di pulizia prestati nelle strutture sanitarie e sociosanitarie, a seguito di affidamento esterno, fosse realizzata attraverso strumenti informatici residenti su cloud nazionale, realizzati da enti diversi dalle parti (appaltante e appaltatore) al fine di attuare un sistema di verifica di conformità continuativo dei servizi di pulizia esternalizzati; 2) ad attivarsi al fine di ricomprendere i costi dell'attività di verifica di cui al punto 1 nei costi di appalto non soggetti a ribasso sulla base della valutazione della stazione appaltante, tenuto conto della quantificazione del monte ore delle verifiche previste per l’appalto, del numero dei soggetti impiegati nelle verifiche e dei costi dell’hardware e del software. Quella delle verifiche di conformità, ha detto <strong>Galateo</strong>, era una necessità sorta con l’era delle pandemie, e sarebbe stato un tema centrale negli anni a venire. Il presidente <strong>Arno Kompatscher</strong> ha detto che non si intendeva trascurare il tema, ma non si voleva dare ora un orientamento. Il proponente ha quindi<strong> ritirato l’ordine del giorno</strong>.</p>
<p>Il <strong>passaggio alla discussione articolata è stato approvato con 23 sì e 4 astensioni</strong>.</p>
<p><strong>L'articolo 01</strong> prevede la cancellazione dei beni di uso civico relativamente all’applicazione della legge 16/215, ma il presidente della provincia <strong>Arno Kompatscher</strong> ha chiesto di stralciarlo, evidenziando che le ASUC erano da considerarsi come persone giuridiche di diritto pubblico non andavano espulse dal novero delle amministrazioni aggiudicatrici. <strong>L'emendamento stralcio è stato approvato </strong>con 26 sì e 2 astensioni.</p>
<p><strong>Approvati senza discussione gli articoli da 1 a 3</strong>.</p>
<p><strong>L'articolo 4</strong> riguarda i programmi biennali per l’acquisizione di beni e servizi e i programmi triennali per i lavori pubblici e le grandi infrastrutture. <strong>Paul Köllensperger</strong> ha chiesto di introdurre forme di dibattito pubblico, <strong>Andreas Leiter Reber </strong>(Die Freiheitlichen) di definire meglio il concetto di grandi strutture. Il presidente della Provincia <strong>Arno Kompatscher</strong> ha chiarito che si poteva partire da una certa quota del bilancio dell’ente interessato, e che un dibattito pubblico su ogni progetto pubblico poteva essere svolto anche online, tuttavia già ora si faceva molto di più, e lo dimostravano i progetti realizzati negli ultimi anni. <strong>Respinto l’emendamento, l’articolo è stato approvato </strong>con 21 sì e 8 astensioni.</p>
<p><strong>Approvati senza discussione gli articoli da 5 a 9</strong>.</p>
<p><strong>L'articolo 10 </strong>prevede soglie per gli affidamenti diretti che consentono l’affidamento diretto anche senza consultazione di più operatori economici. L’introduzione delle soglie di 140.000 euro per servizi e forniture e di un milione per lavori, entro le quali le stazioni appaltanti non sono tenute a verificare la sussistenza di un interesse transfrontaliero certo, tutela il mercato locale. <strong>Gerhard Lanz </strong>(SVP) ha proposto che la Giunta definisse i criteri per la limitazione dei subaffidamenti e dell'ulteriore subappalto degli stessi. Questo permetteva migliori controlli alla stazione appaltante, a garanzia di qualità. Il presidente della Provincia <strong>Arno Kompatscher</strong> si è detto d’accordo con l’emendamento ritenendo che non si spiegasse perché qualcuno che si proponeva poi non volesse fare il lavoro e lo affidasse a qualcun altro. Ha aggiunto che gli aumentati valori soglia per l'affidamento diretto erano molto importanti in caso di interesse transfrontaliero. <strong>Paul Köllensperger </strong>(Team K) ha chiesto, riguardo all’emendamento di Lanz, che vantaggio ci fosse a rinunciare a questa flessibilità di poter subappaltare; disposizioni specifiche si potevano inserire nei bandi. Egli aveva dubbi sull’emendamento, chiedendosi se era conforme con le norme statali o le sentenze della Consulta; <strong>Lanz</strong> ha risposto che un subappalto al 100% non era nell'interesse delle aziende locali, riducendo le entrate. <strong>Accolto L’emendamento di Lanz, è stato approvato anche l’articolo</strong> (21 sì, 10 astensioni)</p>
<p><strong>L'articolo 11 </strong>riformula l’articolo 27, che introduce semplificazioni notevoli nelle procedure di gara. <strong>Paul Köllensperger</strong> (Team K) ha proposto di inserire la cancellazione degli operatori economici che hanno evidenziato significative carenze nel caso di precedenti contratti di appalto, e <strong>Lanz </strong>ha ritenuto problematica una cancellazione permanente. <strong>Köllensperger</strong> ha quindi chiesto di votare separatamente le parole “in via permanente”, ma il presidente <strong>Kompatscher </strong>ha chiarito che la sostanza non cambiava, e che a livello UE era impossibile escludere un operatore. <strong>Respinto l’emendamento di Köllensperger</strong> (10 sì, 18 no, 3 ast.)<strong>, l’articolo è stato approvato</strong> con 2 sì e 9 astensioni.</p>
<p><strong>Approvato senza discussione l’articolo 12</strong>.</p>
<p>L'<strong>articolo 13 </strong>opera una precisazione nella disciplina sui criteri di aggiudicazione necessaria per garantire certezza giuridica anche a seguito di varie pronunce giurisprudenziali. È stato approvato con un emendamento sostitutivo di <strong>Gerhard Lanz</strong>, approvato all’unanimità.</p>
<p><strong>Approvato l'articolo 13 bis </strong>(24 sì, 1 no, 6 astenuti).</p>
<p>L'<strong>articolo 13 ter </strong>è stato approvato con un emendamento del presidente <strong>Arno Kompatscher </strong>(21 sì, 9 no, 1 astensione)<strong> </strong>che prevedeva lo stralcio dei criteri di sostenibilità, perché era la stazione appaltante a definirli. <strong>Paul Köllensperger</strong> (Team K) ha chiarito che il comma 1 relativo al principio di riduzione della CO2, che valorizzava la filiera corta, restava, e si è augurato il mantenimento della disposizione che favoriva chi impiega personale locale.<strong> Gerhard Lanz </strong>(SVP) ha chiarito il ruolo della stazione appaltante in merito alle direttive sui criteri di sostenibilità. Il presidente <strong>Arno Kompatscher</strong> ha riferito che lo stralcio del comma che si riferiva all’assunzione di manodopera locale contrastava con le disposizioni europee sulla libera circolazione. <strong>L'articolo è stato approvato con 31 sì </strong>(unanimità).</p>
<p><strong>Approvato l’articolo 14</strong> (22 sí, 9 ast.)</p>
<p><strong>All’articolo 14 bis il presidente Arno Kompatscher ha proposto un emendamento stralcio,</strong> "conseguenza della decisione presa prima": esso è stato <strong>accolto con 27 sì e 2 astensioni</strong>.</p>
<p><strong>Via libera anche agli articoli da 15 a 23</strong>.</p>
<p><strong>Dichiarazioni di voto</strong>:</p>
<p><strong>Hanspeter Staffler </strong>(Gruppo verde) ha annunciato voto a favore perché si trattava effettivamente di una semplificazione e del rafforzamento dell'economia locale nell’ambito del possibile. Apprezzava anche la reintroduzione della disposizione sulle amministrazioni di beni di uso civico.</p>
<p><strong>Paul Köllensperger</strong> (Team K) ha ritenuto che la norma fosse un vantaggio per l’economia locale, snellendo la sburocratizzazione. Ha appezzato anche che fossero state accolte alcune sue proposte in commissione.</p>
<p>Il presidente <strong>Arno Kompatscher </strong>ha ringraziato per aver trattato il disegno di legge in tempi record, ringraziando anche le collaboratrici dell’Agenzia per gli appalti pubblici. Ha chiarito che non si rinunciava allo spazio di manovra della Provincia, che si voleva anzi ampliare.</p>
<p><strong>Il dlp 140/23 è stato infine approvato con 29 sì e 2 astensioni</strong>.<br>
La presidente <strong>Rita Mattei </strong>ha dichiarato conclusa la seduta alle 23.59.</p>
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