
(AGENPARL) – ven 09 giugno 2023 in allegato anche foto
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COMUNICATO STAMPA
WELFARE,QUALE FUTURO
L’incontro organizzato dalla Fnp Cisl Sicilia sulle politiche
socio-assistenziali in Sicilia .
Aquilone “cresce in Sicilia indice di vecchiaia ma le politiche
sanitarie e sociali restano indietro”
In Sicilia l’indice di vecchiaia nel 2022 era del 167,6 per cento,
aumentato di oltre il 50 rispetto al 2004 quando era il 104,8 per
cento e con una tendenza alla crescita che nel 2030 potrebbe
raggiungere il 206 per cento. La popolazione over 65 è il 22,6 per
cento, mentre continua a calare il tasso di natalità, era il 10 nel
2004, è il 7,7 oggi. La popolazione siciliana dunque invecchia ma i
servizi sanitari e socio-assistenziali e quindi la qualità della
vita non sono adeguati. Sono alcuni dei dati emersi durante
l’incontro “Anziani e welfare in Sicilia, quale futuro”,
organizzato dalla Fnp Cisl Sicilia, che ha messo in evidenza come
nell’Isola aumenta l’indice di dipendenza strutturale (numero di
individui in età non lavorativa ogni 100 in età lavorativa) che ha
raggiunto il 56,3 per cento (nel 2004 era 51,7). Ad aprire
l’incontro è stata la segretaria generale Fnp Cisl Sicilia Rosaria
Aquilone. “Non c’è dubbio – ha spiegato – che l’indice
diinvecchiamento della popolazione, le crescenti esigenze sanitarie e
socio-assistenziali delle famiglie non trovano risposta nei servizi
pubblici esistenti. Serve allora una vera integrazione
socio-sanitaria territoriale che parta da un modello organizzativo a
rete, l’unificazione delle competenze sanitarie e sociali, il
rafforzamento dell’offerta territoriale di servizi assistenziali
domiciliari, la realizzazione della continuità assistenziale e la
trasparenza dell’incontro tra domanda e offerta nel lavoro di cura
nella domiciliarità, consolidamento e rafforzamento
dell’organizzazione distrettuale dei servizi sanitari. Del resto
ciò che serve è la volontà di agire, perche gli strumenti a
disposizione per la realizzazione di un nuovo welfare di prossimità,
come dotazioni finanziarie (fondi nazionali e PNRR) e risorse
sociali, ci sono”. Secondo il piano di riforma della sanità che
introduce due strutture che attualmente non esistono come le case di
comunità e gliospedali di comunità, strutture intermedie fra
l'assistenza domiciliare e quella ospedaliera, mancano all’appello
in tutta l’Isola circa 4.134 infermieri, 5110 medici di medicina
generale, e 1532 amministrativi tecnico sanitari e 130 coordinatori.
“Le politiche regionali devono essere sostenute da una visione di
welfare inclusivo che non è mai zavorra per la collettività ma
elemento di sostegno allo sviluppo” ha affermato il segretario
generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio che ha sottolineato
come la Cisl consideri strategico costruire “un sistema di welfare
universale, solidale, inclusivo e sussidiario, che abbia particolare
attenzione alle situazioni di maggiore fragilità: dalle famiglie in
condizioni di povertà ai minori ai giovani agli anziani, ai disabili
e non autosufficienti e ai malati cronici”. Per il leader della
Cisl Sicilia, “l’attuale sistema si presenta invece frammentato e
disomogeneo, inadeguato ad affrontare gli effettidell’emergenza
sociale e garantire i livelli essenziali delle prestazioni a tutti i
cittadini siciliani”. “Sicuramente in fase prioritaria, vanno
sbloccate le assunzioni sia in ambito sanitario sia in ambito di
amministrazione regionale e territoriale – ha aggiunto Cappuccio –
perché senza personale non possono essere realizzati né
l'assistenza socio sanitaria di prossimità né gli interventi
previsti dal Pnrr, per i quali è indispensabile avere una macchina
amministrativa efficiente. Occorre dunque che il governo Schifani si
attivi per una ridefinizione degli accordi Stato – Regione”. “E
– ha rimarcato il segretario della Cisl siciliana – è necessario che
l'esecutivo Schifani anche su questo tema si confronti con le parti
sociali, perché solo dalla concertazione e dalla partecipazione è
possibile attuare un modello di sviluppo più equo e sostenibile”.
Ad intervenire anche l’assessore regionale della Famiglia e delle
Politiche sociali e del Lavoro NucciaAlbano, Luciano Marino
componente direttivo Anci Sicilia e a concludere il segretario
generale Fnp Cisl nazionale Emilio Didonè. “Per migliorare i
sevizi sociali e il sistema sanitario nazionale – ha affermato il
segretario nazionale – servono piu fondi ma anche e soprattutto una
seria programmazione e riorganizzazione del personale e delle
strutture. Tra liste di attesa, servizi non rispondenti alle esigenze
dei cittadini, crescono anche nel nostro Paese la rinuncia alle cure
e le disuguaglianze sociali. La sanità, il welfare sono ormai in
codice rosso, la povertà soprattutto fra gli anziani cresce, così
come la solitudine, e questi sono tutti campanelli di allarme. Ecco
perché riteniamo che la politica debba prendere in mano la
situazione e affrontare seriamente il tema del potenziamento dei
servizi sanitari, sociali e del welfare, tutto questo deve diventare
priorità assoluta. Questo governo – conclude Didoné – eredita
20 anni di cose non fatte, basterebberipartire da queste e recuperare
vent’anni di evasione fiscale affinché possa essere potenziato il
nostro welfare, il personale medico e infermieristico venga meglio
retribuito e affinché finalmente possa migliorare la qualità della
vita dei nostri anziani e dei fragili. Serve fare tutto questo
subito, abbiamo di recente scoperto che in Italia gli stipendi e le
pensioni sono fra i piu bassi d’Europa, bisogna invertire questa
tendenza e bisogna farlo anche per ridare fiducia ai nostri
giovani”.
Palermo, 8 giugno 2023
Angela Di Marzo