
(AGENPARL) – ven 09 giugno 2023 *Gigi Cagni, **allenatore, è intervenuto a Radio Marte **nel corso di Forza
Napoli Sempre **condotto da Gianluca Gifuni:**“**Secondo me De Laurentiis
conosce già l'allenatore del Napoli o ha le idee molto chiare su chi
prendere. I 40 nomi sono uno scherzo; il presidente vi ascolta e si diverte
da morire. Credo che il prossimo allenatore debba essere di personalità.
Negli ultimi anni la società ha messo a disposizione degli allenatori
giocatori di qualità. Magari sconosciuti ma che avevano dei fondamentali
importanti, non solo tecnici ma anche morali. Quindi chi arriverà non dovrà
cambiare nulla o poco dal punto di vista tattico, mentale e fisico. Quando
i giocatori hanno imparato delle cose che rendono, perché io, nuovo
allenatore, dovrei cambiare qualcosa? Certo, bisogna anche vedere quali
sono i giocatori che rimangono. L'unico problema che potrebbe sorgere è
quello della presunzione. Nel momento in cui diventi presuntuoso e pensi di
non sbagliare più e mai, allora prendi la mazzata. Bisogna sperare che
questo non accada perché è l'unico problema che il Napoli può avere con un
presidente come De Laurentiis. Che non è un bambino e le mazzate nella sua
vita le ha già prese a forza di fare troppo il presuntuoso. Ribadisco che
il prossimo allenatore dovrà avere grande personalità. Non è importante se
sarà italiano o straniero, l'importante è che abbia personalità. Quelli
presi in considerazione sono tutti allenatori bravi” *
*Luca Marchetti, **giornalista di Sky, è intervenuto a Radio Marte **nel
corso di Forza Napoli Sempre **condotto da Gianluca Gifuni:* *“**A Istanbul
c'è un'atmosfera straordinaria. Si respira una grande aria di sport, c'è
grande elettricità nell'aria e poi ci sono tante attività correlate con
calciatori importantissimi e grandi dirigenti. Insomma, il calcio si è
trasferito a Istanbul. Non ho mai sentito nella mia carriera un presidente
che nel taccuino avesse 40 nomi di allenatori. Ovviamente faccio fatica a
credere a De Laurentiis anche perché lui ci gioca un po'. Per la vicenda
Italiano, il quale ad oggi gode del favore dei bookmakers, dei pronostici,
io credo che sbilanciarci più di tanto non sia possibile ma credo anche che
De Laurentiis abbia fatto delle riflessioni più approfondite. Ritengo che
sia essenziale un incontro tra i due presidenti, quello della Fiorentina,
Commisso, e De Laurentiis. Non dimentichiamo che Italiano ha dato
un'impronta decisa alla squadra sin dai primi giorni ed ha acquisito quella
esperienza europea nella gestione delle due partite in una settimana che
comunque è importante se dovesse essere chiamato dal Napoli. La partenza di
Giuntoli da Napoli si è complicata forse perché semplice non è mai stata.
Capisco il Napoli che non molla così facilmente perché dovrebbe perdere
subito un direttore sportivo che ha lavorato bene per la diretta
concorrente. Quindi credo che sia giusto far sudare un pochino la Juventus
sull'arrivo del direttore. Secondo me l'ipotesi Mancini è sul tavolo, non
ho dubbi che De Laurentiis ha chiamato il CT. L'ipotesi Mancini è
affascinante perché il CT ha dato sempre valore alle squadre dove è stato.
È un allenatore che ha una filosofia, un progetto. Luis Enrique non
dovrebbe più essere sul tavolo perché ha costi importanti ed ha in testa la
Champions. Credo che Klopp e Mourinho non siano mai stati sul tavolo delle
trattative. Credo che il presidente del Napoli possa aver fatto dei
passaggi anche su questo tipo di allenatori ma ritengo anche che sia
difficile chiudere la trattativa. Alcuni nomi interessanti potrebbero
essere quelli di Garcia e Galtier. Le chiavi intorno alle quali De
Laurentiis sta cercando l'allenatore sono il 4-3-3 e l'esperienza europea”*
*Gaetano Fontana, **allenatore, è intervenuto a Radio Marte **nel corso
di Marte Sport Live **condotto da Dario Sarnataro:**“De Laurentiis in
difficoltà? Non va mai in difficoltà perché è uno che ragiona sui progetti
e sa come arrivarci e lo ha dimostrato. Per quanto riguarda il profilo del
nuovo allenatore non è detto che debba per forza arrivare un allenatore con
esperienza internazionale o con un vissuto particolare. Sarri venne a
Napoli dopo un solo anno di serie A alle spalle. Italiano? La sua carriera
parla da solo, è un cammino in ascesa, senza avere strada facile e senza
ricevere regali. La sua conoscenza e le sue competenze sono assolutamente
all’altezza del Napoli, lo ha dimostrato negli anni. La linea alta della
difesa in Fiorentina-West Ham? Gli errori possono starci, ma c’è sempre il
lavoro dell’allenatore e l’interpretazione dei singoli. Questo perché anche
i calciatori più forti vanno istruiti e bisogna lavorare sui movimenti e
sulle posizioni”.*
*Mauro Meluso, **dirigente sportivo ed ex ds dello Spezia e opinionista, è
intervenuto a Radio Marte **nel corso di Marte Sport Live **condotto da
Dario Sarnataro: **“Italiano non sarebbe pronto ma prontissimo per il
Napoli. Non so come vada alla fine l’esperienza alla Fiorentina, dove in
due anni ha fatto cose egregie, ereditando una squadra meno forte di quella
di 18 mesi fa, ma sarebbe adatto al Napoli. Ha fatto un percorso sin qui
importante, facendo gavetta vera e con il sudore, senza scorciatoie. Ha
assaporato tutte le sfaccettature del calcio, dalla D all’Europa. La linea
alta difensiva? Italiano è un allenatore coraggioso, il suo calcio prevede
che gli avversari vadano presi alti, perché se ti metti a difendere solo
alla fine il colpo del ko arriva. Con lo Spezia ha fatto un miracolo
assoluto, ma anche a Firenze ha svolto un grande lavoro. Quando lo Spezia,
dopo una partita dura, agonisticamente e tatticamente, vinse a Napoli
ricordo benissimo la scena negli spogliatoi. De Laurentiis cercava Italiano
e io glielo feci conoscere. Il presidente fece i complimenti al mister, un
atto di grande sportività e molto anticonvenzionale per i canoni e le
abitudini che abbiamo nel calcio italiano. Ma De Laurentiis ha modi poco
convenzionali ma non è affatto un difetto. Quel gesto sorprese Italiano e
fece arrabbiare Gattuso. Il pregio principale di Italiano, come di altri
allenatori importanti come Zeman, Spalletti o De Zerbi, è la passione che
mettono nel calcio. Insieme alle doti di coerenza e meritocrazia, che tutti
questi tecnici hanno, sono gli elementi essenziali per fare calcio in un
certo modo. Italiano ha coraggio e coerenza da vendere: importante, sia
all’esterno con i tifosi e l’ambiente che negli spogliatoi, essere coerenti
e credibili. Solo così si forma l’amalgama e l’unione di intenti. In ogni
caso chiunque arrivi a Napoli dopo Spalletti avrà da gestire un’eredità
pesantissima, dovendo provare a vincere di nuovo il titolo”*