
(AGENPARL) – gio 08 giugno 2023 OSSERVATORIO ANBI RISORSE IDRICHE
LA FOTOGRAFIA DI UN PAESE IN BALIA DEL METEO
L’ESTREMIZZAZIONE DEGLI EVENTI ATMOSFERICI
PREGIUDICA OGNI PREVISIONE STATISTICA
FRANCESCO VINCENZI, Presidente ANBI
“DA SETTIMANE È COME UNA ROULETTE CHE MINACCIA LO SVILUPPO
ECONOMICO E LA VITA DELLE COMUNITA’ ”
In un panorama informativo parcellizzato, è il settimanale report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse
Idriche a fare una prima sintesi per offrire all’opinione pubblica ed alla politica un quadro complessivo sullo
“stillicidio da roulette”, cui da settimane è meteorologicamente sottoposto il territorio italiano, dove una
crescente parte di popolazione è ormai costretta a fare i conti con le conseguenze della crisi climatica.
In 7 giorni, copiosi nubifragi si sono registrati in Toscana (mm.64 in 24 ore a Castel del Piano ed allagamenti
in Val d’Elsa), Marche (mm.70 in un’ora su Macerata), Lazio (mm.62 in meno di 48 ore ad Arpino), Basilicata
(mm. 52 in un’ora a Matera), Sicilia (mm. 90 in un giorno in provincia di Enna); allagamenti si sono verificati
anche nella Sardegna Nordoccidentale, mentre lo spettro dell’inondazione è perfino tornato a preoccupare
la Romagna, con piogge fino a 100 mm in appena 38 ore, sulla provincia di Forlì-Cesena.
“Mentre l’attenzione si concentra giustamente sulle necessità delle zone alluvionate della Romagna, è
l’intera Penisola a pagare lo scotto di un’inattesa accelerazione della crisi climatica, accentuata
dall’imprevidenza di un Paese, dove le logiche della prevenzione continuano a fare fatica ad affermarsi,
nonostante le ricorrenti emergenze” evidenzia Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale
dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“Se, ancora una volta, il Paese sta dimostrando un’eccezionale capacità di primo soccorso, ci appelliamo alla
politica perché, accanto alle risposte all’emergenza, assuma una visione di medio-lungo periodo,
adottando decisioni e programmando finanziamenti per garantire una maggiore sicurezza idrogeologica,
indispensabile allo sviluppo ed alla vita di comunità, troppo spesso colpite anche da irreparabili tributi in
vite umane. In un momento positivo per l’economia italiana, quanto costerà l’alluvione di Romagna al
sistema Paese? Intervenire in prevenzione conviene da ogni punto di vista” aggiunge il Direttore Generale
di ANBI, Massimo Gargano.
Per quanto riguarda la condizione idrologica della Penisola, i grandi laghi abbandonano la situazione di
grave crisi idrica, in cui versavano fino a poco più di un mese fa: Maggiore è al 93,5% di riempimento,
Sebino al 98,6% (vicino al massimo storico), Lario a 80%; il bacino del Garda cresce di ulteriori 9 centimetri
e finalmente raggiunge un rassicurante valore di riempimento (75,7%), avvicinandosi alla media del periodo.
In Valle d’Aosta, dove il mese di maggio è stato leggermente più “bagnato” della media (mm.129 di
pioggia a fronte di uno “storico” di 113 millimetri), in una settimana la Dora Baltea perde oltre la metà della
propria portata; pur restando abbondante, cala anche il flusso del torrente Lys (6,60 metri cubi al secondo).
Grazie ad un Maggio estremamente piovoso soprattutto nella parte meridionale ed occidentale della
regione (+200% nei bacini di Pellice ed Alto Po), i corsi d’acqua del Piemonte mantengono livelli
confortanti ed inusuali da tempo; molta pioggia si è registrata sui bacini dei fiumi Stura di Demonte,
Tanaro, Varaita e Maira (tra +170% e +193%). Nel complesso, il surplus pluviometrico sulla regione si
attesta all’80%, mentre il deficit nivale (SWE) si riduce a -18%; il livello della falda superficiale aumenta in
tutta la regione, principalmente nel cuneese, anche se i livelli di soggiacenza delle acque sotterranee (la
distanza tra il piano campagna e il livello dell’acqua di falda) permangono ampi (fonte: Arpa Piemonte).
In Lombardia è netta la ripresa del fiume Adda, la cui portata (mc/s 245) registra un livello superiore a
quella del biennio 2021-2022; crescono anche i livelli di Serio ed Oglio. Nella regione, il deficit delle riserve
idriche si riduce al 16,4% quando solo un mese fa era superiore al 50%!
In Veneto crescono i fiumi Piave, Bacchiglione e soprattutto Livenza; calano invece i livelli di Adige e Brenta.
In Emilia-Romagna, i fiumi appenninici permangono ricchissimi d’acqua e spicca la performance della
Secchia in forte crescita (mc/s 58,82); tra i bacini delle dighe piacentine, Mignano è praticamente colmo
(99,8%), mentre Molato fatica a riempirsi (oggi è al 41,6%).
Continua l’andamento “a fisarmonica” del fiume Po, condizionato dagli apporti derivanti da fenomeni
pluviali: pur in forte calo, le portate in Piemonte si mantengono al di sopra delle medie storiche, mentre
nei tratti lombardo ed emiliano le portate tornano sotto i livelli del periodo.
In Liguria sono decrescenti i livelli dei fiumi Entella e Vara, mentre crescono quelli di Magra ed Argentina,
che, a ponente, ha beneficiato finalmente di una piovosità superiore al resto della regione.
In Toscana, dove in alcune zone è piovuto abbondantemente (in provincia di Pistoia, nel Chianti, nella Val
d’Elsa, in Maremma, sull’Elba, sulle pendici del monte Amiata), alcuni fiumi hanno registrato un
repentino aumento di portata (Arno, Sieve, Ombrone), superando i livelli medi mensili in anni recenti.